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Un'agenda per salvare il pianeta

| Scritto da Redazione
Un'agenda per salvare il pianeta

Un'agenda per salvare il Pianeta. Su Altreconomia di maggio 2012 i numeri per capire i sette punti su cui il mondo, in cerca di una rotta, si confronta alla Conferenza Onu "Rio+20"

 

Un'inedita infografica staccabile con tutti i “numeri” per salvare il pianeta. La pubblica Altreconomia, in vista della Conferenza Onu su ambiente e sviluppo in programma a metà giugno a Rio de Janeiro. Serve ad aiutare il lettore, e l'opinione pubblica, ad orientarsi tra i temi in agenda a Rio+20. Il summit si concentra su lavoro, città, energia, disastri, oceani, acqua e cibo, e i numeri spiegano che tutte queste variabili sono tra loro interdipendenti.

Guarda l'infografica in versione animata a questo link.

Altreconomia sarà a Rio de Janerio con un proprio inviato, e seguirà i lavori del summit con il blog www.altreconomia.it/clima

 

Mentre “Calciopoli” e il calcio scommesse conquistano le prime pagine dei quotidiani nazionali, pochi sembrano accorgersi che Cosa nostra, Camorra, 'ndrangheta e Sacra Corona Unita hanno messo le mani sul calcio minore, acquistando le società e gestendo giri di scommesse e appalti.

Nelle città del Sud, le mafie stanno sulle linea di porta perché questo le aiuta a tessere reti e ad essere accolti come “benefattori della comunità”. I casi del Rosarno (Rc) e del Sapri (Sa), “sequestrate” insieme ad altri beni della famiglia calabrese dei Pesce. O dei sette club della provincia di Lecce citati nei documento del Procuratore della Dda del capoluogo del Salento.

 

Altreconomia spulcia nei bilanci 2010 e 2011delle maggiori società italiane, fornendo al lettore gli strumenti per capire perché l'utile o la perdita d'esercizio non spiegano lo stato di salute di un'azienda. Alcuni esempi: i videogiochi Olivetti degli anni Ottanta, che Telecom ha in magazzino valgono 70 milioni di euro; i marchi di proprietà del gruppo PPR (Gucci, Fnac, etc.), che “conteggia” questi asset intangibili per 14 miliardi di euro; i nuovi investimenti Fiat -cioè l'acquisto di Chrysler- che valgono un segno più, conteggiati come “avviamenti”, per 13 miliardi di euro.

I bilanci delle banche -Bpm- Unicredit ed Mps- paiono un monito: qualcuno aveva sopravvalutato gli investimenti degli anni scorsi, ed ora si è costretti a correre ai ripari con svalutazioni anche di 8,5 miliardi di euro. Intanto, compie dieci anni la depenalizzazione del falso in bilancio: tra il 2000 e il 2011 le iscrizioni nel registro degli indagati sono passati da 146 a 8.

 

L'Italia taglia la risorse al ministero dei Beni culturali (1,42 miliardi di euro nel 2011, meno 30% rispetto al 2008) e apre al privato la gestione del patrimonio, che oggi per l'85% è in mano ad enti pubblici, non profit o ecclesiastici.

L'obiettivo: far si che i 100 milioni di fruitori del patrimonio nazionale (4.800 siti aperti con continuità) spendano almeno 30 euro a testa mentre visitano musei, città e beni archeologici.

Il caso della Villa Reale di Monza, dove i lavori di restauro sono partiti ad inizio marzo. A realizzarli un pool di imprese di costruzioni, cui è stata affidata anche la gestione del bene per i prossimi vent'anni. E questo nonostante il pubblico garantisca l'81% delle risorse necessarie per i lavori (18,9 milioni di euro su 23,4).

 

800 milioni di persone vivono nelle favelas in tutto il mondo, e secondo le Nazioni Unite saranno 3 miliardi nel 2050. Reportage da Rio de Janeiro, il laboratorio dove -in vista dei mondiali del 2014 e delle Olimpiadi 2016- si sviluppo un modello di “controllo sociale” per favorire l'ingresso di un'economia “formale” negli slum. Perché coloro che ci abitano sono i “nuovi consumatori” del XXI° secolo.

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Laura Anicio - Altreconomia - tel. 02-89.91.98.90 - cell.: 340-84.31.832, ufficiostampa@altreconomia.it - www.altreconomia.it

 

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