Martedì, 23 aprile 2024 - ore 20.42

Uno striscione contro di me allo stadio durante la partita Cremonese-Barletta di Giorgio Barbieri

Era il 25 novembre del 1990, si giocava allo Zini Cremonese-Barletta (finita 2-2). Nella ripresa nella curva grigiorossa apparve questo striscione contro di me.

| Scritto da Redazione
Uno striscione contro di me allo stadio  durante la partita Cremonese-Barletta di Giorgio Barbieri

Nulla di grave, so che fa parte del gioco. Però a distanza di quasi trent'anni mi piacerebbe spiegare i motivi che indussero gli ultras a mostrare allo Zini questo striscione. La Cremonese era stata retrocessa dalla serie A l'anno prima. La società decise di tenere Tarcisio Burgnich in panchina. Ma la squadra non faceva punti, era più o meno a metà classifica, giocava male. Eppure questo era l'organico grigiorosso: portieri Rampulla, Violini, Razzetti, difensori Bonomi, Montorfano, Garzilli, Verdelli, Favalli, Gualco, Baronio; centrocampisti Iacobelli, Lombardini, Ferraroni, Maspero. Marcolin Giandebiaggi, Piccioni; attaccanti Dezotti, Chiorri, Neffa. Io criticai più volte l'allenatore sul giornale mentre i tifosi lo difendevano a spada tratta. Io non ho mai discusso Burgnich sul piano del lavoro e delle capacità umane, solo che era un tecnico in grado di lottare per la salvezza e non per la promozione. La società voleva risalire in serie A ma la strada sembrava complicata. Io continuavo a scrivere che se non si cambiava l'allenatore in A non si tornava, nonostante una squadra di ottimo livello. Da qui lo striscione, sostenuto anche da parecchi miei amici. Chi aveva ragione? Non ci voleva un genio a capire che con un altro tecnico avremmo potuto raggiungere ancora la serie A. Burgnich fu esonerato, arrivò Gustavo Giagnoni e la Cremonese arrivò al terzo posto e quindi venne promossa in serie A, anche se ancora una volta per un solo anno. Tutto questo per dire che spesso i giornalisti sbagliano. Ma qualche volta hanno anche ragione.

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