Sabato, 27 aprile 2024 - ore 01.14

Movida a Crema ma di che cosa stiamo parlando? | Gianemilio Ardigò

| Scritto da Redazione
 Movida a Crema ma di che cosa stiamo parlando? | Gianemilio Ardigò

Egregio Direttore,

leggo da alcuni giorni una grande diatriba politica in merito ai locali e alla loro gestione in materia di musica, di ritrovo e di rispetto delle regole sia per ...chi lavora che per i cittadini. E’ indubbio che Crema ha una forte potenzialità ricettiva in materia sia d’estate che d’inverno, muovendo determinati settori di importanza fondamentale per l’economia locale e per sopperire alla crescente domanda di intrattenimento non solo giovanile. Ma ha anche nello specifico la tutela della salute, vedi gli alcoolici, e il rispetto nei confronti dei cittadini che hanno gli stessi diritti per il riposo e la loro privacy. Nelle passate amministrazioni si e’ sopperito con regolamenti per la zonizzazione acustica e orari di apertura e chiusura. Se si dovessero applicare in toto, senza le necessarie valutazioni dei vari casi, i regolamenti si andrebbe incontro ad un vero e proprio caos. Come sempre si preferisce, invece che ragionare che equivale anche a sanzionare con relativa chiusura dei locali, creare un disordine mediatico che non avvantaggia nessuno, perché nonostante il problema rimanga non si e’ imparato nulla dall’esempio del plateatico di p.zza Duomo. Esempio di cattiva gestione del pubblico nei confronti di privati nell’interesse dei cittadini con relativa disparità tra i locali non solo nel centro storico ma in tutta la città. Siamo stati tutti giovani e tutti saremo anziani quello che ci dovrebbe accumunare è una convivenza che avvantaggi tutti, perché rispettare le regole fa parte di una intelligenza politica che arriva per tempo, non crea dissensi e affronta con il dialogo i problemi. A tale proposito e’ meglio chiarire l’uso inappropriato che stanno facendo alcuni politici sul termine MOVIDA. A loro dedico questa delucidazione per sapere di che cosa si sta parlando..
“Si tratta propriamente della forma femminile sostantivata dell'aggettivo movido 'movimentato'. In italiano mantiene il significato originario che la parola aveva in spagnolo, quando nacque per designare la speciale atmosfera di vitalità in campo culturale e artistico e il particolare dinamismo intellettuale che presero a caratterizzare la Spagna a partire dall'inizio degli anni Ottanta, dopo gli anni in parte cupi, in parte torpidi vissuti dalla nazione sotto il regime di Francisco Franco (morto nel 1975 ). Movida, l'ispanismo, appena accolt
o in italiano, fu usato, oltre che nel significato proprio, in una serie di accezioni estensive che lo portarono tra l'altro a designare, specialmente nella lingua a effetto dei giornali, una qualsiasi persona che per vivacità ed estroversione sembrasse in sintonia con la stessa movida spagnola. Nel linguaggio giovanile degli anni Novanta, movida ha assunto il significato generico di animazione, situazione, ambiente piacevolmente movimentati. Nella lingua comune, col tempo, si è depositata stabilmente una sola accezione estensiva, tra le tante fiorite al primo apparire del vocabolo nella nostra lingua: quella di 'intensa e vivace vita artistica e culturale notturna', propria in particolare di tutti i grandi centri urbani, spagnoli e di altre nazioni.”
Su queste basi la crescita e la miglioria della qualità della vita di tutti è sicuramente garantita.
Ringraziando
Gianemilio Ardigò
Verdi - european green party - crema

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