Sabato, 04 maggio 2024 - ore 04.35

ADUC denuncia: ‘Se la pubblicità è locale, non può essere ingannevole?’

Il Presidente di ADUC, Vincenzo Donvito, parla di un recente caso toscano

| Scritto da Redazione
ADUC denuncia: ‘Se la pubblicità è locale, non può essere ingannevole?’

«L’Autorità […] ha ritenuto che l’annuncio pubblicitario sulla cronaca fiorentina, volto a promuovere la vendita di scatole-regalo di Natale di un alimentari toscano, anche in ragione della sua diffusione temporalmente e localmente circoscritta, non risulti in grado di falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio al quale è diretto». Quanto sopra ci è stato comunicatoci dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in presunta ottemperanza di direttive Ue, in merito a una nostra denuncia dello scorso dicembre per una pubblicità apparsa sulle pagine toscane di un quotidiano nazionale. Il ristorante e negozio alimentari Cibreo di Firenze, promuoveva le sue «scatole-regalo in legno piene di ogni ben di Dio: preziosi tè rossi dalla Cina “Pu-Erh” che ci fanno dimagrire, ci danno energia e ci rinnovano. I gianduiotti di Guido Castagna, i più buoni del mondo, che non ci fanno ingrassare perché ci rendono felici…».

Quindi, chiunque proponga una bevanda o cioccolatini con poteri dimagranti e non ingrassanti, è avvisato: offrite i vostri prodotti miracolosi solo all’interno di un territorio grande quanto la Toscana, e state tranquilli: dovrete renderne conto solo al vostro Dio, le leggi terrene non hanno poteri in merito. È stato così codificato che esistono consumatori di serie A (nazionali e oltre) e di serie B (locali e regionali). A questi ultimi si può raccontare ciò che si vuole. Chi vuol vendere loro qualcosa ne può e ne deve rispondere solo alle leggi del proprio Dio che, almeno nella fattispecie, non si ramificano anche nelle leggi terrene (come accade, per esempio, per le leggi su aborto, divorzio, contraccezione).

Per quanto ci riguarda è una conferma della limitatezza delle normative in merito. Già in altre occasioni lo abbiamo sperimentato: quando, per esempio, alcuni gestori tlc sottraggono sistematicamente in modo non giustificato qualche centesimo nelle bollette dei milioni di loro utenti. L’Antitrust, alle nostre denunce, ci aveva risposto che erano importi irrilevanti. Ma siccome crediamo, facendoci portavoce credibili di tutti i consumatori, che i contratti (di acquisto di un prodotto o di un servizio) debbano avere una caratteristica di veridicità e non ingannevolezza, sia che si tratti di uno o di un milione di consumatori, non ci stancheremo del ruolo di sentinella e campanello d’allarme, per una legislazione che non discrimini rispetto al numero ma sull’applicazione o meno dei diritti.

Un consiglio/appello a tutti i negozianti come il nostro toscano: ma non vi vergognate di scrivere certe cose?

Vincenzo Donvito, Presidente ADUC

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