Martedì, 23 aprile 2024 - ore 23.20

AICS: ‘Passi da gigante in agricoltura per la ricerca e il business. Senza OGM!’

Trasmettiamo le dichiarazioni di Andrea Nesi, responsabile ambiente di AICS

| Scritto da Redazione
AICS: ‘Passi da gigante in agricoltura per la ricerca e il business. Senza OGM!’

La notizia della nascita del marchio dei mangimi OGM free è solo l’ultimo importante anello di una solida catena che si è andata costruendo negli ultimi anni quale baluardo di contenuti in opposizione ai fautori dell’OGM. La notizia, tra l’altro, assume particolare rilevanza vista la dimensione del consorzio che ha lanciato il marchio in quanto rappresenta l’8% del totale prodotto in Italia.

«L’arma utilizzata sino a oggi dai pro-OGM è stata rappresentata dal tacciare di mediovalismo o retrogradezza chiunque esprimesse opinioni di contrarietà e/o prudenza verso la repentina svolta biotech, declamata come unico possibile scenario per il futuro dell’alimentazione»: lo ha dichiarato Andrea Nesi, responsabile ambiente di AICS.

«Per frenare la pressione delle multinazionali degli OGM, si è partiti dal sentiment, rilevando un 80% di persone contrarie agli OGM in Italia e in Europa; per passare al tema della prospettiva dei nostri territori e delle nostre eccellenze che rappresentano uno straordinario valore nel presente e, sempre di più, nel futuro; per il turismo ambientale che in piena crisi cresce del 11% tra gli stranieri e del 5% tra gli italiani; per il settore del biologico che cresce del 17% nel 2014 e oggi non rappresenta più una nicchia con 15 milioni di famiglie in Italia che ne consumano prodotti, solo per citare qualche elemento dei tanti disponibili», continua Nesi.

«Ma il colpo di grazia per gli OGM arriva dalla ricerca italiana. Con le tradizionali tecniche degli incroci, si realizzano innovazioni utili ed efficaci, sicure, con una prospettiva di sostenibilità e sviluppo. Come simbolo di questa svolta nella ricerca in agricoltura, fortemente innovativa, in AICS abbiamo scelto il Black Sun, il pomodoro nero ricco di antociani realizzato dall’Università di Pisa e dall’Università della Tuscia con la tradizionale tecnica dell’incrocio. Questo pomodoro diventerà famoso e sarà l’apripista di una lunga sequenza di altri prodotti innovativi della ricerca italiana non-OGM», conclude Nesi.

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