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Al via a Roma il Forum conclusivo del progetto ''Lost in Education''

Al via a Roma il Forum conclusivo del progetto ''Lost in Education''

| Scritto da Redazione
Al via a Roma il Forum conclusivo del progetto ''Lost in Education''

Si è aperto oggi, 2 dicembre, al Centro Congressi Cavour di Roma, l’evento pubblico conclusivo del Forum “Essere Comunità educante: la parola ai ragazzi e alle ragazze”, organizzato nell’ambito del progetto dell'UNICEF Italia Lost in Education, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Il Forum Essere Comunità educante: la parola ai ragazzi e alle ragazze è un hackathon che coinvolge i ragazzi e le ragazze della comunità di pratiche di Lost in education. La sfida è confrontarsi sui processi di partecipazione nella definizione e attivazione dei Patti educativi di comunità.

Il Forum – a cui partecipano i 36 portavoce dei 1400 ragazzi e ragazze delle scuole partner, ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 17 anni- si articola in due momenti: il primo, svolto a porte chiuse ieri, 1° dicembre, con gruppi di lavoro con ragazzi/e che discuteranno di tre tematiche prioritarie, ovvero Partecipazione, Re-immaginare l’educazione e Comunità educanti; e il secondo, oggi, 2 dicembre, con una sessione aperta al pubblico, in presenza e in streaming, dedicata alla restituzione dei risultati alla presenza di rappresentanti istituzionali.

Alla sessione aperta al pubblico sono intervenuti Paolo Rozera, Direttore Generale Comitato Italiano per l’UNICEF; Camillo Cantelli, Presidente Nazionale Arciragazzi; Giovanna Marano, Assessora alla Scuola del Comune di Palermo in rappresentanza di ANCI; Ezia Palmeri, Dipartimento per il Sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell’Istruzione; Maria Luisa Scardina, Ufficio dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.

“Comunità educante è un’espressione che ci ricorda che l’istruzione non è un processo solitario. È necessario che tutti, i ragazzi, le ragazze, gli insegnanti, le istituzioni, si uniscano in un dialogo comune per capire nel concreto cosa significhi ‘povertà educativa’ oggi e come contrastarla, per fornire ai nostri ragazzi la migliore istruzione possibile e un futuro pieno di speranza”, ha dichiarato Paolo Rozera, Direttore Generale dell’UNICEF Italia.

Per Camillo Cantelli, Presidente Arciragazzi Nazionale, "il Contrasto alla Povertà educativa minorile passa - secondo noi - attraverso la costruzione di comunità che siano realmente in grado di educare e per far sì che una comunità sia educante ha bisogno del coinvolgimento consapevole e competente di tutti quanti gli attori che la vivono. Arciragazzi crede che solo facendo partecipare in modo attivo, vero, reale i ragazzi e le ragazze al processo costruttivo si possono creare Comunità Educanti nelle quali i ragazzi e le ragazze siano parte integrante e non solo utenti".

Attraverso il Progetto “Lost in Education” l’UNICEF Italia intende fornire agli attori e agli enti delle comunità strumenti utili per prendersi cura dei propri giovani a partire dall'ascolto e dalla partecipazione delle loro esigenze: migliorando il benessere dei ragazzi e la loro capacità personale di percepirsi come attori trasformativi della propria comunità scolastica e di vita (soft skills di cittadinanza attiva); rafforzando la centralità della scuola come luogo educativo e aumentare il supporto della comunità educante; sviluppando una comunità educante in cui gli attori sociali siano capaci di riconoscere le proprie competenze educative e prendersi carico del processo educativo.

UNICEF Italia- Progetto “LOST IN EDUCATION”

L’Unicef in Italia porta avanti il progetto “Lost in Education” rivolto a 4.500 ragazzi e ragazze, 900 famiglie, 600 docenti e 255 attori sociali per il contrasto alla povertà educativa minorile. Il progetto, selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che vede l’UNICEF Italia come capofila in collaborazione con Arciragazzi (Nazionale, Sicilia, Liguria, Lazio, Lombardia) e con ARCI Liguria, è realizzato in 19 scuole secondarie di primo e secondo grado (13 Istituti Comprensivi e 6 Scuole Superiori) di 7 regioni in Italia (Lazio, Lombardia, Sicilia, Puglia, Liguria, Sardegna, Friuli Venezia Giulia) e ha l’obiettivo di rendere questi ragazzi e ragazze, insieme con i loro genitori e insegnanti, consapevoli del cambiamento che possono operare nella società diventando essi stessi “pontieri” tra scuole e altri attori della comunità educante. (aise) 

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