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AmbienteScienze critica trasmissione RAI1 “Petrolio“| B.Fiori

| Scritto da Redazione
AmbienteScienze critica trasmissione RAI1 “Petrolio“| B.Fiori

E scrive all'on. Ermete Realacci, Presidente Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.
NUOVO SENSO CIVICO: ALLA SPUDORATA OFFENSIVA MEDIATICA DEI PETROLIERI RISPONDIAMO CON UN'ARMA IMBATTIBILE CHE LORO NON HANNO: LA VERITA'. AD ESEMPIO SU ROSPO MARE.
Alla cortese attenzione dell'on. Ermete Realacci, Presidente Commissione Ambiente della Camera dei deputati
Egregio Signor Presidente,
Il Circolo culturale "AmbienteScienze" di Cremona apprende che RAI1 dal giorno 16 agosto manderà in onda ogni venerdì alle 22 un nuovo programma di attualità in quattro puntate che si chiamerà significativamente “Petrolio“ con servizi e reportages sullo sfruttamento della presunta "ricchezza-petrolio" anche nel nostro paese. Una scelta del governo da respingere con forza.

È infatti di tutta evidenza il ruolo dell'Eni nell’iniziativa mediatica della RAI dopo le dichiarazioni del suo A.D. Paolo Scaroni di qualche settimana fa (l'Italia «ha investito in modo dissennato nelle rinnovabili, tanto che mi chiedo se eravamo ubriachi.», «L'industria in Europa paga per il gas 3,6 volte quello che paga negli Usa e per l'energia elettrica 2,4 volte»). Dichiarazioni in piena assonanza con le lamentazioni di metà giugno del nuovo presidente dell'Unione petrolifera, Alessandro Gilotti, che, prevedendo la possibile chiusura di 2 raffinerie nel nostro paese, richiede una riconsiderazione della "Robin tax". L'uno e l'altro preoccupati dal crollo dei consumi del petrolio del 2012 (- 8,1%) e dal traguardo del 27,13 % raggiunto il 30/6/2013 dalle fonti rinnovabili nella produzione di energia elettrica (Fonte: Terna Spa) dove il solo FV, sempre nello stesso semestre, ha registrato un incremento del 15,2% (Fonte: Terna Spa). Altri motivi di preoccupazione per loro sarà l'ormai raggiunta "grid parity" (Fonte: "Qualenergia.it") pensando ad una nota previsione della crescita del prezzo del barile di petrolio.

Questo Circolo vorrebbe ricordare alla Commissione che Ella presiede la ricca letteratura che esprime forti perplessità sulla qualità, sulla quantità e sulla redditività del petrolio italiano (quel 7% di royalties la dice lunga anche su questi aspetti) e l’urgente necessità dell’abbandono, seppure progressivo, della combustione delle fonti fossili per i gravi danni che arreca all'ambiente e alla salute dell'uomo, come denunciano i risultati delle ricerche dello IARC (Onu) del maggio 2012 e quelli recentissimi dello studio ESCAPE dell'Ue, e quale aggravio per il GW (il riscaldamento globale) comportano i gas serra che questi combustibili producono (l’N2O, oltre che gas inquinante e molto nocivo alla salute, è anche uno dei quattro gas serra maggiori responsabili del GW).

A proposito della caduta dei consumi energetici il Circolo "AmbienteScienze", mentre ricorda l'insistente richiesta dell'Enel (di cui il governo ha oltre il 30% della proprietà) della costruzione di nuove centrali a carbone (Vado Ligure, Porto Tolle, ecc., nonché la riconversione di quella di Montalto di Castro), si chiede se la Sua Commissione non debba impegnarsi ad una seria rivisitazione del S.E.N., tenendo conto che

•    l'angosciante preoccupazione del nostro establishment di mancanza di disponibilità di energia elettrica è sempre meno credibile visto che «in Italia la domanda di energia è tornata indietro di 20 anni» (http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=201306201206284998&chkAgenzie=TMFI) e che nel nostro paese vi sono 115 mila MW di potenza installata con un picco di consumo di 53 mila MW e che, conseguentemente, vada per lo meno congelata la già citata richiesta di costruzione di nuove centrali,

•    la produzione di energia elettrica viene per il 13,7% dal carbone, produzione diminuita solo del 14,4% rispetto al 2008 (Fonte: Terna Spa),

•    per ogni kWh prodotto il carbone produce ancora 900 gr di CO2, a fronte dei 370 gr/kWh da impianti a ciclo combinato e di 0 gr/kWh da fonti rinnovabili,

•    il 16 giugno scorso, anche se di domenica e per solo due ore, si è avuta la prova della possibilità da parte delle fonti rinnovabili di essere in grado di giocare un ruolo importantissimo nell’abbattimento dei gas serra ed inquinanti con grandi benefici economici derivanti dal “Mercato elettrico” (MGP) e dalla importazione delle fonti fossili.

 

È evidente che per intraprendere il percorso della sostituzione (rapida per quanto possibile) delle fonti energetiche fossili con quelle rinnovabili "pulite" occorre far fare un salto tecnologico alla Rete elettrica con la realizzazione delle smart grid.

In conclusione, appena rammentato il “Rapporto Comuni rinnovabili 2013" di Legambiente per quanto riguarda il fronte occupazionale: 250 mila occupati per un serio sviluppo della fonte solare e 600 mila dal risparmio energetico e dalla riqualificazione edilizia, il Circolo culturale cremonese "AmbienteScienze", certo di interpretare i sentimenti anche di altre associazioni cremonesi e di qualcuna mantovana,

chiede caldamente alla sua sensibilità che la Politica ponga sempre al centro della sua azione la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente (artt. 32 e 117 della Costituzione) e incoraggiata in ogni modo la lotta contro la crescente febbre del pianeta che già oggi provoca lutti e danni costosissimi con i cambiamenti climatici, ma che tra qualche decennio potrebbe risultare incontrollabile con risultati inquietanti come buona parte del mondo scientifico ritiene possibili.

RingraziandoLa per l'attenzione prestata e sinceramente augurandoLe buon lavoro, il Circolo culturale "AmbienteScienze" di Cremona Le porge i suoi distinti saluti

Benito Fiori (Vicepresidente AmbienteScienze Cremona)

2013-08-10

 

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