Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 18.31

Antonio Conte, il declino inizia da Cremona?

Nell'ambito dell'inchiesta del calcioscommesse sono 130 gli accusati a vario titolo: dalla frode sportiva del CT all'associazione a delinquere

| Scritto da Redazione
Antonio Conte, il declino inizia da Cremona?

Chiuse le indagini per il calcioscommesse, la procura di Cremona ha depositato ieri le accuse verso 130 tra calciatori, ex calciatori e dirigenti sportivi italiani: frode sportiva e associazione a delinquere per molti nomi noti del panorama sportivo italiano. Atteso il rinvio a giudizio per gli indagati di una tra le maggiori inchieste degli ultimi anni. Tutto era iniziato con un episodio piccolo, per quanto grave: l'indagine del 2011 sull'ex portiere della Cremonese Marco Paoloni che durate un match di Lega Pro del campionato di calcio 2000/2001 somministrò ai suoi compagni di squadra dei calmanti per favorire gli avversari della Paganese. Da lì, nel prosieguo delle indagini della procura di Cremona, sono emersi molti e ben più noti nomi di atleti e dirigenti, tra cui Stefano Doni, ex capitano dell'Atalanta, Beppe Signori e Stefano Mauri, che alla chiusura delle indagini da parte del procuratore Roberto di Martino hanno visto presentarsi  loro l'accusa di associazione a delinquere: sarebbero stati infatti - insieme ad altri - i diretti intermediari tra i clan di scommettitori clandestini e le squadre coinvolte. Una "cupola" che aveva al vertice una serie di scommettitori di Singapore, capeggiati da un tale Taan Seen Engh che sarebbe la vera mente della vicenda, con ramificazioni in tutto il mondo e un braccio operativo nei vari clan denominati nelle carte della procura come "gli zingari" o "gli slavi". Tra gli accusati c'è anche Antonio Conte, attualmente commissario tecnico della Nazionale italiana ed ex allenatore di Juventus, Atalanta e Siena. I fatti risalgono proprio ai tempi dell'esperienza toscana quando, secondo l'accusa, prima della partita Siena-Novara, Conte avrebbe comunicato alla squadra di essere a conoscenza della combine attuata da alcuni suoi calciatori e di aver lasciato libera la squadra di decidere se giocare seriamente o lasciare che la combine venisse messa in atto. Per questo motivo, accusato da alcuni giocatori indagati, Conte aveva già scontato nel 2012 quattro mesi di squalifica inflitti dalla giustizia sportiva, a seguito del suo patteggiamento; tuttavia questo non inficia in nessun modo il verdetto - ancora lungi dal venire dato che il processo comincerà in autunno -  della giustizia ordinaria per frode sportiva. Tuttavia in FIGC sembra che questa indagine, probabilmente già attesa, non abbia provocato nessun terremoto: il presidente della Federazione Carlo Tavecchio ha infatti ribadito la piena fiducia in Conte come allenatore della Nazionale, confermandolo almeno fino ai campionati europei del 2016.

1130 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria