B. Tabacci: “Sul fronte dei quattrini - dice con una battuta - il governo è ancora sulle sue e deve vedere come far tornare i conti”.
(Il Messaggero del 10 dic. 2011)
C’è il rischio concreto che Monti rimanga invischiato nella rete dei veti incrociati. Gli emendamenti presentati da PdL e Lega rappresentano la strategia del cavaliere che, ancora, vuole imporre le sue condizioni, forte dei numeri che è riuscito a comprare nell’indegno spettacolo del mercato delle vacche.
I momenti salienti della strategia rimandano alla logica dell’uso personalistico del potere che non guarda al “bene comune”, privilegiando le proprie esigenze.
- Monti dovrebbe cedere ai ricatti e porre la fiducia, a dimostrazione postuma che il suo governo non riscuote la fiducia dilatata del Parlamento, ma resta condizionato dalle ubbie dei partiti.
- Non si devono toccare i grandi patrimoni.
- Deve essere evitata la patrimoniale per le grandi concentrazioni immobiliari, Vaticano compreso. La mano tesa di Bagnasco non mi incanta, appare per quello che è: un rinvio all’esecutivo della patata bollente, nella certezza che ci penserà Berlusconi a porre il suo veto.
- Non si devono toccare le concessioni TV, perché servono al cavaliere per salvare dal fallimento annunciato le sue aziende quotate in borsa, in atto in perdita di oltre il 50% dalla quotazione massima di quest’anno. Bossi voterà contro l’ipotesi di un’asta; la manfrina escogitata è solo una minaccia rivolta al cavaliere per alzare il prezzo della fedeltà.
- Non deve essere modificata la legge elettorale, altrimenti il cavaliere perderebbe il potere dio nominare e potrebbe ritrovarsi circondato da parlamentari non in vendita (oppure ad un prezzo troppo elevato).
- Fra poco chiederà anche l’approvazione delle leggi speciali che dovrebbero salvarlo dai suoi reati: processo breve, processo lungo, prescrizione brevissima
Concordo con l’affermazione di Tabacci: “…il governo è ancora sulle sue e deve vedere come far tornare i conti”, ma solo perché i santuari dove si trovano i quattrini sono blindati dai veti incrociati; riuscire a sfondare le barricate elevate da PdL e Lega, significherebbe infrangere definitivamente i cardini stessi del capitalismo liberista, dimostrandone la condizione anti-nazionale, chiusa in un corporativismo della finanza che contrasta la gravità della crisi (da qui l’affermazione del cavaliere, con la quale mette le mani avanti per non sbattere la faccia, secondo cui l’Italia è una nazione di benestanti, che non corre alcun rischio… anche in caso di elezioni anticipate !!!).
Il suggerimento offerto a Monti di porre la fiducia diventa, così, un appuntamento… alle Idi di Marzo:
Curiam, in qua occisus est obstrui placuit Idusque Martias Parricidium nominari, ac ne umquam eo die senatus ageretur.