Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 14.12

Cappella Cantone, tavolo sull'amianto e sostituzione degli assessori | Giorgio Riboldi

| Scritto da Redazione
Cappella Cantone, tavolo sull'amianto e sostituzione degli assessori | Giorgio Riboldi

A) E' un dato di fatto che la discarica di amianto di Cappella Cantone non si farà più. Ma non era così scontato che “ i politici” di ogni area e appartenenza si buttassero nuovamente su questa vicenda in modo strumentale, superficiale e scomposto, quasi volessero far dimenticare la loro “assenza” o “timidezza” su questa problematica che è presente sul territorio cremonese da quattro anni.

 

B) Succede così che, per coprire le gravi responsabilità politiche della Giunta regionale lombarda, di quella provinciale cremonese e dell'ARPA, venga istituito “un tavolo sull'amianto” ispirato dalla giunta di Formigoni. E' evidente che quest'ultima, attraverso “ il tavolo” che avrebbe il compito di individuare modi e luoghi per smaltire l'amianto in provincia di Cremona, vuol tentare di rifarsi una verginità con l'avallo irresponsabile e colpevole di alcune forze dell'opposizione, dopo gli scandali per corruzione, bancarotta ecc. in cui sono stati coinvolti esponenti del PDL politicamente vicini a Formigoni. Il PD, decidendo di partecipare a questo “tavolo”, ha offerto, di fatto, le sue stampelle ad una giunta screditata e incapace di governare, anziché mettere all'ordine del giorno dell'agenda politica le dimissioni di Formigoni e della sua giunta. Ma la cosa più incredibile e farsesca è che in questo organismo, più o meno inutile e incompetente, saranno presenti personaggi della politica che in questi anni non hanno mosso un dito contro la pericolosità della discarica di Cappella Cantone (Salini, Pinotti ecc...) o che, senza alcun senso d' ironia, proponevano di trattare per spostare la discarica di qualche centinaio di metri. A tutto ciò va aggiunto che a questo tavolo, forse come atto simbolico bypartisan, per sancire la corresponsabilità politica, venga anche invitato un deputato del PD che non ha più alcun ruolo istituzionale ufficiale né in Regione né in Provincia e che non è neppure un esperto ufficiale della materia. Quali sono i criteri che hanno ispirato la composizione di questo organismo? Perché un deputato ufficialmente estraneo a tutta la tematica ne farà parte e non si è chiamato, ad esempio, uno dei sindaci che si sono sempre schierati contro la discarica? Questo “tavolo istituzionale” cercherà in tutti i modi di gettare fumo negli occhi alla popolazione e di manipolare la realtà oggettiva, per far dimenticare le gravi responsabilità politiche che Pdl e Lega hanno avuto sulla mancata discarica di Cappella Cantone. Un organismo così formato non è legittimato ad indicare nessuna soluzione per lo smaltimento dell'amianto, in quanto composto prevalentemente da esponenti che, di fatto, sono emanazione di quella giunta regionale e provinciale che, se non fosse intervenuta la Magistratura, avrebbero tranquillamente accettato la discarica di Cappella Cantone. Ci pare sospetta la rapidità con cui si è istituito questo “tavolo tecnico” e le modalità con cui sono stati indicati i partecipanti. Ci sarebbero già, in realtà, tutti gli strumenti istituzionali, certamente più trasparenti, e che noi invochiamo da anni, per individuare siti e modalità per la pianificazione dello smaltimento dell'amianto a livello regionale. Perché si è scelto di non coinvolgere il consiglio regionale e le sue commissioni? Perché, se il futuro è l'inertizzazione, si continua ad ignorare la nostra richiesta di mettere in moratoria le discariche già progettate e al vaglio della Regione? Perché i neofiti e i convertiti alla bontà dell'inertizzazione non sostengono queste cose? Perché non si vuole dare la possibilità ai cittadini di esprimersi e di decidere a livello regionale su dove e come smaltire l'amianto e altre sostanze tossiche? Perché si scelgono ambiti, di fatto, extra istituzionali per prendere le future decisioni in materia? Sembra quasi che con la scelta affrettata di un tavolo tecnico si voglia realizzare una specie di “compensazione” rispetto alla non realizzazione forzata della discarica di Cappella Cantone. Fatto che ha lasciato evidentemente a bocca asciutta molti speculatori e affaristi politici corrotti e presi con le mani nella marmellata. Noi sappiamo che, in realtà, i neo-teorici e i neo-convertiti dell'ultima ora sulla bontà dell'inertizzazione stanno giocando una partita sporca, subdola, ambigua e poco chiara per poi arrivare a delle conclusioni sbrigative per cui, dato che gli impianti di inertizzazione hanno una tempistica non breve per la loro realizzazione, proporranno magari di optare per l'effettuazione di “discariche provvisorie”. Quest'ultima sarebbe la soluzione più criminale e pericolosa a cui si potrebbe arrivare. Noi sappiamo, però, che queste “soluzioni provvisorie” sono addirittura sostenute da “ambienti” e da settori di partiti che impropriamente si definiscono ambientalisti e che giocano da molto tempo un ruolo ambiguo e di complicità con settori economici ben individuabili (come ad esempio cooperative, COMPAGNIE varie...). Noi ci impegneremo a stoppare in partenza queste soluzioni nel caso in cui si prospettassero.

In sintesi, noi facciamo appello a tutti i cittadini affinché tengano d'occhio l'operato di questo monstre tecnico e soprattutto le sue conclusioni. Da un organismo politicamente controllato dalla giunta regionale e da quella provinciale di Cremona, oltre a qualche politicante, non ci si deve aspettare nessuna decisione positiva per la collettività. Quindi vigilanza! Anche perché l'inchiesta della Magistratura non è ancora finita e i controlli futuri sugli impianti, se non cambia la giunta Formigoni, saranno fatti nei prossimi tre anni dall'ARPA.

Noi mettiamo in discussione tutto il sistema di procedure autorizzative e controlli ambientali, perché la dirigenza dell'ARPA, checché ne dica Formigoni, non è stata estranea a quanto accaduto a Cappella Cantone e non solo. Non basta la rimozione di un dirigente per sanare tutte le irregolarità e omissioni avvenute e per garantire che non avvengano. Il problema non è solo quello di stabilire se la Locatelli portava in Regione dei dati falsati. Il problema è a monte: gli uffici regionali e l'ARPA hanno accettato, a iter già iniziato, di cambiare le regole del monitoraggio, accettando le proposte di Locatelli che “prometteva” di aggiungere metri 1,40 di materiale isolante (o simil isolante...!). C'é da mettersi le mani nei capelli alla luce di quanto trovato sotto i cantieri delle Brebemi.

 

C) La giunta Formigoni ed il suo rimpasto

Una decina di giorni fa Formigoni ha proceduto ad una sorta di rimpasto di giunta, per cercare di restituirle una facciata più presentabile dopo gli scandali dei corruzione che hanno visto coinvolti esponenti del Pdl in consiglio regionale ed ex assessori vicinissimi a Formigoni.

Vediamo chi sono i destituiti e coloro che sono stati indicati per altri incarichi.

 

Massimo Buscemi, del Pdl, fino al momento della sua destituzione aveva l'incarico di assessore alla Cultura. Era stato anche assessore alla partita per le discariche, compresa quella di Cappella Cantone, nella precedente legislatura. I “maligni” sostengono che sia stato estromesso dalla giunta perché in passato socio di Ponzoni (ex assessore ed ex vicepresidente del consiglio recentemente arrestato), e inoltre genero di Daccò, quest'ultimo pesantemente coinvolto nello scandalo dell'ospedale San Raffaele di Milano di don Verzè.

Buscemi quando ricopriva l'incarico di assessore alla partita per le discariche in una dichiarazione rilasciata alla stampa locale di Cremona invitava l'amministrazione provinciale ad individuare un sito diverso da Cappella Cantone a patto che il gestore della discarica rimanesse sempre la ditta Cavenord, allora di proprietà dei Fratelli Testa!

 

Gianni Rossoni, sempre del Pdl, eletto nel collegio di Cremona, ex vice presidente della giunta regionale, da assessore alla Formazione professionale è diventato, dopo il rimpasto, assessore al Lavoro. Ridimensionate oggettivamente le sue competenze. E' l'unico assessore in giunta eletto in provincia di Cremona. Nel corso dell'inchiesta della Magistratura su Locatelli e Nicoli Cristiani il suo nome appare indirettamente all'interno di una conversazione avente per oggetto la problematica dello smaltimento dell'amianto. Un paio di anni fa, in una dichiarazione alla stampa, aveva paventato il pagamento di penali nel caso in cui i Fratelli Testa (allora titolari della proprietà del terreno) non avessero potuto realizzare la discarica. Dove avesse individuato queste clausole non è stato mai reso noto...!

 

In sostanza, guarda caso, Formigoni ha coinvolto nel rimpasto proprio quei personaggi che, in tempi e modi diversi, sono stati interessati al percorso che portò alla concessione dell'autorizzazione della discarica di Cappella Cantone.

 

In conclusione, la partita che si giocherà d'ora in avanti può diventare ancora più complessa di quella che si è dipanata finora. Per fermare i disonesti, i furbi e quelli che fanno affari sulla nostra pelle occorrerà l'attenzione e la mobilitazione di tutti i cittadini lombardi per chiedere la moratoria in Regione di tutte le discariche di amianto in corso di approvazione o già approvate ed arrivare ad una pianificazione trasparente e realmente partecipativa per lo smaltimento dell'amianto.

 

Cittadini contro l'amianto

 

p.s.

Siamo stati gentilmente invitati a partecipare alla trasmissione Green Box di Telecolor di venerdì 24 febbraio 2012. Abbiamo posto come condizione alla nostra partecipazione che l'assessore Belotti, anche lui invitato, ritirasse preventivamente la sua denuncia contro esponenti del comitato. Il signor Belotti non ha accettato questa legittima richiesta giustificandola con il fatto che avrebbe fatto in diretta televisiva una dichiarazione in tal senso. Noi non abbiamo accettato questa mediazione e quindi abbiamo scelto di non partecipare. Noi non trattiamo né ci confrontiamo con chi ci denuncia alla Magistratura senza motivo.

 

Giorgio Riboldi - Cittadini contro l'amianto

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