A dirlo è Daniele Tissone, segretario generale del Silp Cgil, precisando che “l’unica risposta al terrore che possiamo oggi dare, a livello europeo, è quella di coordinare al meglio i servizi di intelligence e le forze di polizia attraverso tempestivi scambi di informazioni e con l'utilizzo di ogni tecnologia esistente e disponibile al momento, senza alcun limite ragionieristico alla spesa. Lo potremmo fare qualora le istituzioni comunitarie decidessero finalmente e rapidamente di escludere in via assoluta le spese per la sicurezza dai Patti di stabilità”.
Il segretario generale del Silp avverte che “non serve una risposta muscolare, non è necessario riempire le nostre strade di bravi ragazzi in tenuta militare che servono, forse, al solo fine di dare risposte a livello di sicurezza percepita. Va invece implementata l'azione antiterrorismo, occorre appunto lavorare sulla prevenzione che si basa su un sinergico scambio di informazioni, bisogna mettere le forze di polizia nelle condizioni di operare al meglio con mezzi e strumentazione adeguata, compensando, nel contempo, lo sforzo delle lavoratrici e dei lavoratori in divisa sul versante economico anche alla luce degli effetti prodotti da oltre otto anni di pesante blocco contrattuale”.
In Italia, conclude Tissone, “i rischi ci sono, anche se si lavora ogni giorno con lo scopo di ridurli al minimo. Questo attentato, avvenuto proprio alla vigilia del G7 italiano, costituisce un vero e proprio spartiacque: i 'grandi', infatti, dovranno stavolta uscire da Taormina con impegni concreti in tema di sicurezza . Ciò significherà, lo auspichiamo con forza, l'assumersi, una volta per tutte, le dovute responsabilità onde porre fine a un terrore che può e deve essere sconfitto al più presto”.