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Ci ha lasciato Morricone. Dieci sue colonne sonore indimenticabili

Il 6 luglio 2020 è morto, all’età di 91 anni, il compositore e direttore d’orchestra Ennio Morricone.

| Scritto da Redazione
Ci ha lasciato Morricone. Dieci sue colonne sonore indimenticabili

Il 6 luglio 2020 è morto, all’età di 91 anni, il compositore e direttore d’orchestra Ennio Morricone. Talento indiscusso della musica mondiale, è divenuto celebre e immortale soprattutto grazie alle sue colonne sonore cinematografiche, in particolare quelle che a partire dagli anni Sessanta ha firmato per Sergio Leone. Negli anni, però, il musicista ha lavorato coi più grandi registi della scena italiana (Bertolucci, Tornatore) e internazionale (De Palma, Tarantino). La sua carriera è sterminata, tanto che le sue composizioni anche appaiono in film che difficilmente assoceremmo al suo nome. Altri motivi, invece, sono destinati a rimanere per sempre nella storia della musica e del cinema, e fra questi ne abbiamo con grande fatica selezionati qui sotto solo una decina.


1. Per un pugno di dollari (Sergio Leone, 1984)

Il primo titolo della cosiddetta Trilogia del dollaro di Leone segna anche l’inizio della collaborazione con Morricone: i due non si trovarono subito d’accordo sull’impostazione stilistica e, nonostante il successo del film, il musicista negli anni parlò molto negativamente di quel lavoro.


2. Il buono, il brutto e il cattivo (Sergio Leone, 1966)

La collaborazione con Leone continuò nonostante tutto per anni e anni, mentre i due approfondivano sempre più la loro sintonia. Morricone sperimenta in questa colonna sonora con qualsiasi tipo di suono, dai fischi allo jodel, dagli spari agli ululati dei coyote.


3. C’era una volta il West (Sergio Leone, 1968)

L’impianto delle colonne sonore di Morricone per Leone continua a ripetersi raffinandosi ogni volta di più. Qui l’andamento enfatico e ossessivo dei temi musicali raggiunge vette sempre più virtuose, con ogni personaggio chiaramente caratterizzato da un motivo diverso.


4. Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (Elio Petri, 1970)

Straniante, grottesca, imprevedibile: sono alcuni dei termini con cui si potrebbe definire la trama musicale che Morricone costruisce attorno a questo film di Petri che all’uscita era un purissimo dramma sia politico sia personale. Mandolini, sax, contrabbassi elettrici sono alcuni degli strumenti utilizzati per comporre una musica tragica e contaminata.


5. Novecento (Bernardo Bertolucci, 1976)

Anche se non fra le sue opere più spesso citate, la collaborazione con Bertolucci in questo affresco maestoso e complesso di un intero secolo conferma la grandissima versatilità di Morricone nel costruire su un film un abito musicale che ne accompagni la varietà e le contraddizioni.


6. C’era una volta in America (Sergio Leone, 1984)

Per il suo ultimo film, Sergio Leone non aveva dubbi sulla necessità di un accompagnamento musicale da parte di Morricone, che preparò la colonna sonora con tale anticipo che fu ascoltata durante le riprese. Anche qui il compositore mette in piedi una varietà di suoni e suggestioni che ambiscono ad abbracciare un’intera nazione.


7. Gli Intoccabili (Brian De Palma, 1987)

Nominata agli Oscar, vincitrice di un Grammy, di un Bafta e dei Nastri d’argento, la colonna sonora degli Intoccabili fonde momenti di grande e struggente solennità e sperimentazioni più leggere e ritmate, a dare l’idea di una vicenda epica e frastagliata.


8. Nuovo Cinema Paradiso (Giuseppe Tornatore, 1988)

Altra colonna sonora premiatissima, quella di Nuovo Cinema Paradiso è di sicuro fra i capolavori di Morricone, riuscendo a rispecchiare nelle note tutto l’andamento tenero, struggente, malinconico ma anche sognante che è al cuore della pellicola di Tornatore.


9. La leggenda del pianista sull’oceano (Giuseppe Tornatore, 1998)

Anche quello con Tornatore sarà un sodalizio molto longevo, tanto da arrivare alle opere più recenti del regista. Per La leggenda del pianista sull’oceano Morricone, la colonna sonora premiata con un Golden Globe si abbandona a sperimentazioni jazz  e contemporanee variegate, con contaminazioni che lo portano a collaborare con Roger Waters e Edward Van Hallen.


10. The Hateful Eight (Quentin Tarantino, 2015)

Altro regista costante nella carriera di Morricone, o almeno nella sua ultima parte, è sicuramente Tarantino, che per il Maestro aveva una specie di ossessione. Le atmosfere western sono un tuffo nel passato rivisitato per Morricone che trova il modo anche di riutilizzare brani inediti che aveva composto per il film horror La cosa (1982). La colonna sonora fu premiata da Golden Globe, Bafta e soprattutto da un Oscar, il primo effettivo per il musicista dopo quello alla carriera nel 2007.

(Paolo Armelli, Wired cc by nc nd)

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