Il premier Giuseppe Conte oggi è ad Amatrice, per la cerimonia di commemorazione del terribile terremoto che seminò morte (quasi 300 vittime) e distruzione nell’Italia centrale il 24 agosto di 4 anni fa: "Per la ricostruzione privata abbiamo fatto molti interventi. Ci sono le premesse per procedere più speditamente e siamo qui per ascoltare e fare meglio. Chi protesta ha perfettamente ragione".
Il presidente del Consiglio si dice consapevole del "rischio spopolamento, è una corsa contro il tempo, dobbiamo fare presto. Gli ultimi interventi, il dl rilancio di agosto e il decreto semplificazioni, insieme alle ordinanze del nuovo commissario Legnini hanno creato il quadro per accelerare la ricostruzione del centro storico".
Una ferita che per molti residenti non si rimarginerà mai: "Oggi dovevamo stare soli. Oggi era il nostro momento di raccoglimento e dovevano rispettare il nostro dolore. Siamo stanchi delle promesse, ho lasciato la mia terra e voglio tornarci. Voglio risposte dal Presidente, voglio parlarci a tu per tu. Anche seduti a un tavolo di casa mia, sulle ruote" dice una cittadina di Amatrice rivolgendosi a Conte prima della cerimonia religiosa, secondo quanto riporta AdnKronos. "Siamo amareggiati. Mio marito si è impiccato, non ha retto quanto abbiamo passato, mia figlia è lontana. Io voglio stare qui, tra la mia gente" aggiunge la residente.
Anche Papa Francesco, via Twitter, ha voluto manifestare la sua vicinanza alle comunità duramente colpite dal sisma: "Oggi si compiono quattro anni dal terremoto che ha colpito l'Italia Centrale. Rinnovo la preghiera per le famiglie e le comunità che hanno subito maggiori danni, perché possano andare avanti con solidarietà e speranza".
Ad Amatrice stamane alla messa commemorativa celebrata dal vescovo di Rieti erano presenti, tra le massime autorità, oltre al premier, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti.