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Cremona.Resoconto Consiglio Comunale del 14 marzo 2011

| Scritto da Redazione
Cremona.Resoconto Consiglio Comunale del 14 marzo 2011

In apertura del Consiglio Comunale è stato osservato un minuto di silenzio per onorare le vittime del terremoto del Giappone.
La seduta si è aperta con l’esecuzione dell’inno nazionale suonato dal maestro Antonio De Lorenzi con il violino “Stradivari il Cremonese 1715” della collezione Gli Archi di Palazzo Comunale per ricordare i 150 anni dell’unità d’Italia.
Sui 150 anni dell’unità d’Italia hanno effettuato un intervento i capigruppo Maura Ruggeri (Partito Democratico),  Domenico Maschi (Il Popolo della Libertà). Ha chiuso la serie di interventi il sindaco Oreste Perri: Nel 2011 l’Italia compie 150 anni. Un “compleanno” che merita di essere festeggiato nel modo migliore, perché in questa storia ci sono le nostre radici e il nostro futuro: dagli uomini e dalle donne delle nostra terra è venuto un contributo importante per far “crescere” il nostro Paese con quei valori di democrazia e libertà che si sono affermati, attraverso vicende drammatiche ed esaltanti, e che, oggi, dobbiamo difendere e far crescere.
È importante sviluppare una riflessione sul tema dell’Unità d’Italia e sulla creazione di un assetto istituzionale moderno per analizzare i risultati raggiunti fino ad oggi, individuando gli obiettivi futuri all’interno dell’Europa unita e di uno scenario globale in continua evoluzione.
Sono ancora attuali i problemi legati alla disparità economica, legale e sociale tra alcune zone del Paese, che dobbiamo affrontare non confondendo queste disuguaglianza negative con le diversità regionali e culturali che invece contribuiscono all’identità nazionale.
Per tutti questi motivi abbiamo il dovere di valorizzare, soprattutto in un periodo di crisi economica, le eccellenze che hanno fatto la storia dell’Italia rendendola un punto di riferimento a livello mondiale per le proprie tradizioni scientifiche, culturali ed artistiche, per fare in modo che diventino patrimonio delle nuove generazioni e siano uno stimolo per il rilancio del nostro Paese.
In occasione della ricorrenza del 150° anno dell’Unità d’Italia è fondamentale rinvigorire lo spirito nazionale e l’orgoglio di appartenere ad una nazione che nella sua storia ha saputo fornire un contributo determinante al progresso tecnologico ed intellettuale dell’Europa e del resto del mondo.
Il logo che oggi ho appuntato alla giacca è quello ufficiale. Le tre bandiere tricolore che sventolano rappresentano i tre giubilei del 1911, 1961, 2011, in un collegamento ideale tra le generazioni.
È una immagine – segnale che ricorda il coraggio, il sogno, la gioia profondamente umana che accompagnò i fatti che portarono all’Unità d’Italia: per tirarli fuori dai libri di storia e trasformarli in emozione ancora attuale. Un logo allegro, positivo, vivo. La forma della bandiera è il risultato di uno studio che integra le suggestioni di festa, di vele gonfie e di volo d’uccello. Con la reiterazione della forma, si accentua il senso di coralità.
Noi abbiamo organizzato alcune iniziative sui 150 anni dell’Unità d’Italia: ho tenuto una lezione a Palazzo Cittanova al Centro studi amministrativi il 16 ottobre 2010 al Corso sull’”Identità nazionale nella ricorrenza dei 150 anni in cui si configura l’Unità dello Stato nato dal Risorgimento”; inoltre, il 17 febbraio scorso ho aperto un corso di discipline sociali rivolto agli studenti delle scuole medie superiori sul tema: “Momenti di formazione dell’identità nazionale”; venerdì scorso ho partecipato con molti Sindaci della Lombardia all’evento organizzato dall’ANCI Lombardia al Teatro Franco Parenti di Milano che ha voluto aprire le celebrazioni del 150mo anniversario dell’Unità d’Italia con una atto concreto di solidarietà verso un Comune del Veneto colpito dall’alluvione del 2010 e non ho voluto che Cremona mancasse a questo momento di solidarietà. Le altre iniziative imminenti: innanzitutto le finestre del Palazzo Comunale, cuore della città e della vita cittadina, e del teatro Ponchielli nei prossimi giorni saranno imbandierate con il tricolore. Il centro sarà uno sventolio di tricolori; l’associazione degli Alpini ha chiesto di poter srotolare il 17 marzo dalla sommità del Torrazzo una bandiera tricolore di 40 metri (l’autorizzazione è stata data dalle competenti autorità); una serie di iniziative culturali, inoltre, verranno “spalmate” nel corso dell’anno. Proseguendo la serie degli “Incontri istituzionali a Palazzo Comunale”, sono già previste tre conferenze culturali su personaggi cremonesi del Risorgimento. Altre iniziative sono già programmate dall’Assessorato alla cultura.
Interrogazione presentata in data 7 marzo 2011 da Consiglieri Comunali vari del Gruppo Consiliare “Partito Democratico” (primo firmatario Maura Ruggeri) circa l’incarico per la gestione del patrimonio dell’Ente a due Consiglieri Comunali.
Premesso che secondo quanto riportato dal quotidiano la ProvIncia del 5/3/2011 il Sindaco avrebbe intenzione di affidare la delega al patrimonio a due Consiglieri comunali; l'intero patrimonio è stato da sempre gestito direttamente dalla Giunta Municipale in ragione della trasversalità del settore, in stretto rapporto con le competenze della struttura dirigenziale dell'ente; la nomina dei due collaboratori avviene nonostante l'elevato numero di Assessori componenti la Giunta che potrebbe avere già al proprio interno le competenze per assolvere tale compito; i due consiglieri individuati, che eserciteranno a titolo gratuito la delega, sono entrambi imprenditori edili. Tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri interrogano il Sindaco per conoscere: se trova effettiva conferma le notizie riportate dalla stampa; in caso affermativo quali motivazioni muovono una tale decisione; se le modifiche dell'assetto organizzativo e logistico della struttura tecnico amministrativa del Settore Patrimonio sono correlate a tali incarichi e a quale progetto si riferiscono; se non ritiene, infine, che affidare la delega al patrimonio comunale a due imprenditori edili cremonesi possa presentare un conflitto d'interessi.

All’interrogazione ha risposto il sindaco Oreste Perri: Fin dal momento dell’insediamento nel luglio del 2009, costante è stata la mia preoccupazione rivolta al settore del patrimonio comunale, comparto peraltro affidato specificatamente alla mia competenza amministrativa. Solo nell’ottobre dello scorso anno, a distanza di un anno dalle mie sollecitate preoccupazioni,  riuscii ad ottenere una relazione riservata sul servizio gestione del patrimonio, a firma del direttore generale e del dirigente del Settore lavori pubblici, nella quale venivano esplicitate ed evidenziate le non poche difficoltà oggettive riscontrate nella gestione del grande patrimonio comunale: edifici pubblici, alloggi ERP – di edilizia residenziale pubblica, terreni, impianti sportivi. Dall’ottobre dello scorso anno le difficoltà, per arrivare almeno alla conoscenza esatta di tutto il patrimonio comunale, anziché diminuire sono aumentate, sia sul versante amministrativo gestionale che su quello meramente conoscitivo. Indubbiamente il problema è complesso, anche perché alcuni aspetti vanno ad intrecciarsi e sovrapporsi a materie concernenti i lavori pubblici, i servizi sociali, la fruizione degli impianti sportivi, la manutenzione degli edifici storici, il piano delle alienazioni, quello delle opere pubbliche, ecc… Anche per questo ho ritenuto di rompere gli indugi affidando ai Consiglieri comunali Roberto Borsella e Gabriele Romani, con un decreto in data 10 febbraio 2011, il compito specifico “di rappresentare la situazione patrimoniale dell’ente e di proporre, sulla base della situazione in essere, eventuali interventi di alienazione/recupero di immobili e aree di proprietà comunale”. Tale compito, contemplato dall’art. 12 - comma 7 – dello Statuto, ha una durata temporale fino al 31 dicembre 2011 ed è da qualificarsi quale collaborazione diretta con il sottoscritto – che rimane titolare della competenza in materia - ; non si tratta di alcun conferimento di delega: con me i due consiglieri si devono relazionare direttamente e periodicamente. Ho accompagnato il decreto con una nota del 2 marzo indirizzata al nuovo Direttore del settore patrimonio e gestione alloggi: finalmente siamo dunque entrati nella fase concreta relativa alla gestione vera e propria del patrimonio che dovrà partire dalla conoscenza delle disponibilità patrimoniali effettive. Ringrazio pubblicamente i due Consiglieri che hanno accettato di offrire gratuitamente la loro disponibilità e mettere a disposizione la loro professionalità, probabilmente anche a scapito della propria attività professionale, con un conflitto di interessi dunque in senso contrario, e si sono messi subito al lavoro in piena sintonia e collaborazione con gli uffici competenti. Mi rendo conto che la questione non occupa una posizione prioritaria negli obbiettivi dell’amministrazione: credo, però, che anche nel quadro della ottimizzazione delle risorse, la gestione del patrimonio debba avere una evidente precedenza su altre questioni, pur importanti. Ecco le motivazioni per cui ho ritenuto di affidare a due consiglieri il compito, non la delega, di affiancarmi nella gestione del patrimonio comunale. 

La consigliera Maura Ruggeri (Partito Democratico) si è detta non soddisfatta della risposta ottenuta. Sull’argomento sono intervenuti anche il consigliere Roberto Borsella (il Popolo della libertà) ed il sindaco Oreste Perri.
Interrogazione presentata in data 14 febbraio 2011 da Consiglieri Comunali vari del Gruppo Consiliare “Partito Democratico” (primo firmatario Alessia Manfredini) circa misure urgenti e strutturali per contrastare il fenomeno dello smog.
Premesso che: dall'inizio del 2011 Cremona ha superato già per 27 volte il limite del Pm 10 (ad oggi 41 superi); nel solo mese di febbraio, siamo a 11 giorni consecutivi; la rilevazione del Pm10 in Comune di Cremona è disponibile solo sul sito del Comune di Cremona anche nei giorni festivi grazie alla buona volontà di un dipendente comunale: non esiste ad oggi un collegamento diretto tra il sito dell'Arpa Lombardia e quello del Comune di Cremona visto che già da qualche mese era stato segnalato un guasto informatico sul sito www.arpalombardia.it che non permette la pubblicazione del dato del Pm 10 come avviene nella altre città capoluogo di regione, il guasto persiste ancora. Considerato che per questo disservizio Cremona non partecipa alla rilevazione del Pm 10 utile per le classifiche nazionali ad aprile partirà la prima fase della campagna di monitoraggio della qualità dell'aria in partnership con soggetti diversi con la collaborazione dell'istituto Maugeri, a cui seguiranno altre tre fasi fino al gennaio 2012; tale campagna con l'impiego dei radielli dovrebbe restituire la fotografia completa dello stato dell'aria della nostra città i radielli non rilevano il PM 10, s'interroga l'Assessore per sapere: se, in attesa degli accordi tra Comune e ARPA per la messa in rete completa dei dati sugli inquinanti attraverso il sito del Comune, non ritiene utile intervenire sollecitare il ripristino rapido dell'informazione sul Sito ARPA Lombardia della rilevazione del PM 10; quali misure urgenti e strutturali intende concretamente mettere in campo per proteggere il centro storico e favorire la mobilità sostenibile.
All’interrogazione ha risposto l’assessore alle politiche ambientali Francesco Bordi: l’interrogazione è quella classica annuale. Il trend del PM 10 a Cremona e in Lombardia è calante. I risultati di quanto messo in campo si vedranno tra qualche anno. Controlli vengono fatti sulle caldaie, i Vigili fanno dei controlli con l’opacimetro. Si sta pensando di effettuare lavaggi delle strade considerato che molta parte del PM 10 deriva da quello sollevato dalle strada. Porteremo avanti l’efficienza energetica degli edifici. Sono azioni che sicuramente non daranno risultati entro l’anno prossimo.
La consigliera Alessia Manfredini si è detta non soddisfatta della risposta ottenuta, ancorché riconosce che il Comune di Cremona da solo non può fare tutto, e sono positive le azioni di controllo sulle caldaie, auto e per l’efficienza energetica.
Interrogazione presentata in data 15 febbraio 2011 dal Capogruppo del Gruppo Consiliare “Cremona per la Libertà” Ferdinando Quinzani circa la fondatezza di talune informazioni riguardanti la nomina del curatore del volume de “La Storia di Cremona”.
Con riferimento a quanto in oggetto si chiede al signor Sindaco di riferire al Consiglio in merito a quanto segue: se corrisponda al vero che questa amministrazione, direttamente o indirettamente, abbia proposto ad un membro del clero cremonese, famoso e stimato studioso dell'arte, di assumere l'incarico di curatore dell'ultimo volume dell'incompiuta opera La storia di Cremona, ed in caso affermativo si chiede: chi sia questa riconosciuta personalità e chi è stato l'autore della proposta; se tale nominativo sia stato portato all'attenzione del comitato scientifico; se corrisponda al vero che l'interessato abbia formalmente o informalmente accettato l'incarico propostogli ed in caso affermativo come mai la nomina non abbia poi avuto un seguito; se esistono carteggi o corrispondenza tra l'ipotetico candidato e questa amministrazione, ed in caso affermativo quali siano i contenuti di tali documenti, di cui si chiede fin da ora copia.
Dopo l’illustrazione dell’interrogazione ha risposto l’assessore Irene Nicoletta De Bona: Il Comitato scientifico de “La Storia di Cremona”, si è  riunito 17 maggio 2010 e, successivamente, per il tramite della dr.ssa Iotta (segreteria del Comitato) ha inviato il verbale della riunione con la bozza dell’indice relativo al volume sul ‘900, attendendo il parere della Giunta in merito. Durante l’esame in Giunta della bozza dell’indice, si apprendeva che alcuni saggi evidenziano anche la proposta dell’estensore degli stessi, mentre altri no: tra questi, un saggio dedicato a “Le arti”. A questo proposito vengono ricordate le competenze di alcuni esperti e, tra questi, viene menzionato anche  don Bonometti. Il suo nome, dunque, è stato successivamente citato alla prof.ssa Signori (coordinatrice del Volume) da me incontrata, insieme al dr. Montini e alla dr.ssa Iotta. I lavori, come noto, si sono interrotti per cui, non sappiamo se ci siano stati ulteriori approfondimenti e sviluppi. Dunque non risponde al vero che a don Bonometti sia stato proposto di assumere l’incarico di curatore del volume ma il suo nome è stato evidenziato, informalmente, alla coordinatrice del volume prof. Signori, per un saggio sull’Arte.
Il Consigliere Ferdinando Quinzani ha ringraziato per la risposta avuta, dicendosi soddisfatto.
Interrogazione presentata in data 18 febbraio 2011 da Consiglieri Comunali vari del Gruppo Consiliare “Partito Democratico” (primo firmatario Maura Ruggeri) con cui si chiede quali interventi si intendono assumere per riqualificare piazza Filodrammatici e le vie limitrofe.
Premesso che da qualche tempo diversi cittadini lamentano inascoltati la presente situazione in cui versano la piazza Filodrammatici e le vie immediatamente limitrofe a causa dell'invasione degli autoveicoli dovuta in parte alla improvvida decisione di questa Amministrazione di aumentare gli stalli a rotazione in spazi tanto ristretti, in parte al continuo movimento di autoveicoli in cerca di parcheggio, in parte a coloro che parcheggiano al di fuori degli stalli nella piazzetta. Esistono documentazioni e testimonianze fotografiche riportate dalla stampa locale che mostrano il degrado a cui è sottoposto uno degli angoli caratteristici della nostra città e come i veicoli parcheggiati in modo disordinato ed abusivi facciano ostacolo ai pedoni ed a coloro che vogliono accedere al cinema teatro Filodrammatici. Tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri interrogano il Sindaco e l'Assessore competente per conoscere: quali interventi urgenti intendano assumere per ripristinare una situazione di ordini e di fruibilità in piazza Filodrammatici e nelle vie limitrofe; se non intendono rivedere l'organizzazione della sosta in quella zona riducendola ed eliminando alcuni stalli blu (ad esempio quelli posizionati di fronte alle uscite di emergenza del teatro Filodrammatici) in via Araldi Erizzo; se non intendono riqualificare e pedonalizzare piazza Filodrammatici garantendo l'ordine e la piena fruibilità ai passanti, ai turisti e a coloro che intendono accedere al cinema teatro Filodrammatici.
All’interrogazione ha risposto l’assessore Francesco Zanibelli riferendo che, durante gli incontri tenutisi nei primi mesi dell’anno alla presenza di una delegazione del Teatro Filodrammatici, si sono rappresentati tutti gli aspetti di sicurezza e fruibilità riferibili alla piazza e a via Araldi Erizzo; in particolare è stata evidenziata la situazione relativa alle uscite di emergenza del teatro e all’opportunità di prevedere azioni in grado di renderle maggiormente efficaci. Per questo la Giunta ha dato mandato agli uffici di valutare soluzioni finalizzate alla messa in sicurezza dell’eventuale deflusso dalle uscite di emergenza, anche eventualmente eliminando degli stalli di sosta. Sono anche allo studio soluzioni per ridurre il volume di traffico nella via, oltre che per la sua riqualificazione considerata di pregio ed interesse anche in virtù della valenza storica e architettonica del Teatro Filodrammatici.
La consigliera Maura Ruggeri si è detta parzialmente soddisfatta.
Adozione del Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale (P.R.I.C.)
Il Piano Regolatore dell’illuminazione Comunale è stato illustrato dal vice sindaco, Carlo Malvezzi e da tecnici di AEM per la parte tecnica. Sono intervenuti il consiglieri: Daniele Burgazzi (Partito Democratico), Annamaria Abbate (Partito Democratico).
Al termine della discussione il Consiglio comunale con  voti a 22 favore (il Popolo della Libertà, Lega Nord, Obiettivo Cremona, Gruppo Misto) e 16 astensioni (Partito Democratico, Italia dei Valori, Cremona per la libertà, Cremona nel cuore) ha adottato il Piano Regolatore dell’illuminazione Comunale (P.R.I.C.).
Quale strumento di coordinamento e programmazione il Piano disciplina la materia in tema di illuminazione pubblica. Il Piano viene depositato per trenta giorni ai fini della presentazione delle osservazioni nei successivi trenta giorni.
Adozione del Piano di Recupero di iniziativa privata presentato dai Sigg. Lazzarini Pietro e De Micheli Laura, relativo agli immobili denominati “Cascina San Zeno” siti in via Nazario Sauro e catastalmente individuati al foglio 24 mappali 8-9-10-11-17-18-19-43-44.
Il Consiglio comunale con 22 voti favorevoli (il Popolo della Libertà, Lega Nord, Obiettivo Cremona, Gruppo Misto) e 16 astenuti (Partito Democratico, Italia dei Valori, Cremona per la libertà, Cremona nel cuore) ha adottato il Piano di Recupero di iniziativa privata, presentato dai sigg. Lazzarini Pietro e De Micheli Laura, relativo agli immobili denominati “Cascina San Zeno“, siti in via Nazario Sauro.
Il vigente Piano di Governo del Territorio individua le aree oggetto del presente piano di recupero di iniziativa privata come Ambito Territoriale – Cascine: complessi di edifici di interesse ambientale.
Per gli immobili ricompresi in detto ambito, il PGT prevede che gli interventi edilizi ammessi (manutenzione ordinaria; manutenzione straordinaria; restauro e risanamento conservativo; ristrutturazione edilizia) vengano attuati mediante il ricorso a Piani attuativi in caso di riconversione funzionale alla residenza, o ad altri usi che determinino un diverso peso insediativo, con la possibilità di definire indici tipo-morfologici (altezze, distanze, rapporto di copertura, rapporto di permeabilità) diversi da quelli previsti dalle norme del PGT e concordati con l'Amministrazione Comunale. Conformemente alle indicazioni del PGT, tale piano attuativo prevede: il recupero della superficie lorda di pavimento (Slp) esistente con trasformazione della Slp non residenziale in destinazioni: residenziale, commerciale di vicinato e terziario-direzionale; la modifica dell’indice tipo-morfologico del Rapporto di Permeabilità minimo.
Sulla scorta di tali motivazioni e a conclusione del percorso istruttorio, acquisiti i pareri favorevoli espressi dagli organi competenti, il Consilio Comunale ha deciso di procedere all’adozione del Piano di recupero di iniziativa privata relativo agli immobili denominati “Cascina San Zeno”.
La deliberazione di adozione viene depositata per quindici giorni consecutivi nella segreteria comunale, unitamente a tutti gli elaborati. Durante il periodo di pubblicazione, chiunque ha facoltà di prendere visione degli atti depositati e, entro quindici giorni decorrenti dalla scadenza del termine per il deposito, può presentare osservazioni. Entro sessanta giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle osservazioni, il Consiglio comunale approva il Piano, decidendo nel contempo sulle eventuali osservazioni presentate.
Adozione della variante al Programma Integrato di Intervento “Cavatigozzi”.
Il Consiglio Comunale con votazione unanime ha adottato la variante al vigente Programma Integrato di Intervento denominato “Ambito Urbano di Riqualificazione Cavatigozzi”, in variante al Piano delle Regole ed al Piano dei Servizi, presentata delle proprietà. Rispetto al progetto del vigente Programma Integrato di Intervento la variante si pone come obiettivo una migliore distribuzione della Slp (Superficie lorda di progetto), ferma restando la misura quantitativa della stessa, per quanto riguarda i comparti privati ed una ridefinizione delle aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico e generale ottenuta attraverso una riduzione dell’estensione delle aree stesse compensata dalla realizzazione e cessione di una attrezzatura (edificio) pubblica.
La deliberazione di adozione viene depositata per quindici giorni consecutivi nella segreteria comunale, unitamente a tutti gli elaborati. Durante il periodo di pubblicazione, chiunque ha facoltà di prendere visione degli atti depositati ed, entro trenta giorni decorrenti dalla scadenza del termine per il deposito, può presentare osservazioni. Entro sessanta giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle osservazioni, il Consiglio Comunale approva la variante al Programma Integrato di Intervento, decidendo nel contempo sulle eventuali osservazioni presentate.
Adozione della variante al Piano di Lottizzazione Produttivo “Euredil S.r.l.” per le aree poste in località Cà de’ Berenzani.
Il Consiglio comunale con voto unanime ha adottato la variante al Piano di Lottizzazione produttivo per le aree poste in località Cà de’ Berenzani, presentato dalla società “Euredil s.r.l.” e approvato dal Comune di Cremona con deliberazione consiliare n. 111/57099 del 31 ottobre 2001,  prendendo atto che, per le aree catastalmente individuate al foglio 17 mappale 458, nella posizione della società “Euredil s.r.l.” è subentrata la società “Pro.Mis.Cos. s.r.l.”.
In data 18 febbraio 2011, la società PRO.MIS.COS. srl ha presentato richiesta di variante al Piano di Lottizzazione produttivo per le aree in località Cà de’ Berenzani, presentato dalla società “Euredil s.r.l.”, al fine di adeguare le previsioni in esso contenute alla normativa di cui al decreto del Ministero dello sviluppo economico 17 aprile 2008. Infatti, all’articolo 2 della convenzione del 18 marzo 2002, per il Piano di lottizzazione di iniziativa privata presentato dalla società Euredil srl, era citata la servitù di passaggio d’oleodotto a favore di Tamoil S.p.A., proprietaria dell’oleodotto stesso, con la precisazione che, comunque, tale servitù non pregiudicava la realizzazione degli interventi previsti nel Piano di Lottizzazione. Invece, con nota del 10 dicembre 2010, il Settore Gestione Territorio del Comune di Cremona comunicava che, su segnalazione del Servizio Patrimonio ed Espropriazioni, sull’area catastalmente individuata al fg. 17 mapp. 557, di proprietà comunale, era presente un muretto di confine da demolire quanto prima, sotto la supervisione dei tecnici Tamoil, per motivi di sicurezza e di incolumità in quanto eretto sull’area di asservimento dell’oleodotto Cremona-Trecate. Pertanto, in seguito a sopralluogo congiunto, Pro.Mis.Cos. srl e Tamoil S.p.A. verificavano strumentalmente l’effettivo percorso dell’oleodotto in fregio alla linea di confine tra il lotto di proprietà del Comune di Cremona e il lotto di proprietà di Pro.Mis.Cos. srl. Rispetto al progetto del vigente Piano di Lottizzazione produttivo la variante si pone, quindi, come obiettivo il rispetto della distanza di sicurezza dai fabbricati per la condotta in oggetto, stabilita in 10 m dall’articolo 2.5.1 dell’Allegato A) del decreto sopra richiamato, ottenuto demolendo la recinzione edificata nel frattempo sul confine di proprietà e provvedendo a traslare il lotto di proprietà Pro.Mis.Cos. srl in direzione nord.
La deliberazione di adozione viene depositata per quindici giorni consecutivi nella segreteria comunale, unitamente a tutti gli elaborati. Durante il periodo di pubblicazione, chiunque ha facoltà di prendere visione degli atti depositati ed, entro quindici giorni decorrenti dalla scadenza del termine per il deposito, può presentare osservazioni. Entro sessanta giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle osservazioni, a pena di inefficacia degli atti assunti, il Consiglio comunale approva la variante al Piano, decidendo nel contempo sulle eventuali osservazioni presentate.
Approvazione della bozza di convenzione da stipularsi tra l’Università degli Studi di Pavia, la Provincia di Cremona ed il Comune di Cremona per il sostegno al corso di laurea in “Lettere e beni culturali” attivato presso la Facoltà di Musicologia dell’Università degli Studi di Pavia.
Il Consiglio comunale con 23 voti a favore (il Popolo della Libertà, Lega Nord, Obiettivo Cremona, Gruppo Misto, UDC), 12 contrari (Partito Democratico) e 3 astenuti  (Italia dei Valori, Cremona per la libertà, Cremona nel cuore) ha approvato la bozza di convenzione per il sostegno del Corso di laurea triennale in Lettere e Beni culturali, attivato a Cremona presso la Facoltà di Musicologia dell’Università degli Studi di Pavia.    
L’Università degli Studi di Pavia, con il contributo della Provincia di Cremona e del Comune di Cremona, ha attivato, dall’anno accademico 2001/2002 a Cremona presso la sede della Scuola di Paleografia e Filologia Musicale, il Corso di laurea triennale in Scienze del testo letterario e cultura musicale. A seguito della trasformazione della Scuola di Paleografia e Filologia musicale in Facoltà di Musicologia, la denominazione del corso di laurea è stato modificato dagli organi accademici in “Scienze Letterarie”. Il corso è nato per soddisfare un’esigenza primaria del territorio cremonese, i cui studenti si iscrivono numerosi a corsi di laurea in lettere di altre Università. Con l'anno accademico 2009-2010 l’Università di Pavia ha attuato il regolamento in materia di autonomia didattica degli atenei stabilito dal decreto n. 270/2004. Le nuove norme hanno comportato una sostanziale modifica degli ordinamenti dei corsi di laurea e imposto di adeguare conseguentemente l'offerta didattica delle singole facoltà. Secondo il nuovo ordinamento il Corso di laurea triennale in Scienze Letterarie è stato sostituito con il Corso di laurea triennale in Lettere e Beni culturali. La convenzione stipulata nel 2008 per disciplinare i rapporti tra l’Università e gli enti locali cremonesi scade con l’anno accademico 2009-2010. L’Università degli Studi di Pavia, anche per il buon numero di iscritti che ha fatto registrare fino d’ora il corso, è disponibile a conservare per i prossimi tre anni accademici a Cremona presso la Facoltà di Musicologia il Corso di laurea triennale in Lettere e Beni culturali.
Istituzione, in via definitiva, di un mercato comunale, riservato alla vendita diretta di prodotti agricoli, nell’area dell’ex Foro Boario, e approvazione del relativo regolamento.
Il Consiglio comunale ha istituito, in via definitiva, un mercato, di iniziativa comunale, riservato alla vendita diretta di prodotti agricoli, a cadenza settimanale, nell’area dell’ex Foro Boario di Cremona e approvato il regolamento di mercato, con il quale si definiscono le modalità di svolgimento del mercato agricolo e si fissano norme e criteri per promuovere la valorizzazione e la conoscenza delle produzioni agricole locali di qualità e per corrispondere alle esigenze dei consumatori.
Il decreto 20 novembre 2007 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 301 del 29 dicembre 2007, ha definito, in attuazione dell’art. 1, comma 1065, della legge 27 dicembre 2006 n. 296, le linee di indirizzo per la realizzazione dei  mercati riservati alla vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli, di cui all’art. 2135 del codice civile, ivi comprese le cooperative di imprenditori agricoli, ai sensi dell’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228. Con il succitato decreto ministeriale si è inteso incentivare anche in Italia, come già avviene in molti paesi europei, la vendita diretta dei prodotti agricoli da parte delle aziende produttrici, al fine di conseguire benefici concreti, sia per i consumatori che per le stesse imprese. Il decreto stabilisce, fra l’altro, che i Comuni, di propria iniziativa o su richiesta degli imprenditori singoli o associati, o attraverso associazioni di produttori e di categoria, istituiscono od autorizzano i mercati agricoli di vendita diretta, che possono essere localizzati sia sulle  aree pubbliche, che in locali ed aree di proprietà privata. Gli stessi Comuni, collateralmente all’istituzione, devono approvare un disciplinare di mercato, che regoli le modalità di vendita e che sia finalizzato alla valorizzazione della tipicità e della provenienza dei prodotti, dandone comunicazione  all’Assessorato Regionale all’Agricoltura. La Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia, con la circolare n. MI.2008.0025389 del 2008, ha quindi fornito indicazioni operative in ordine allo svolgimento dei mercati riservati alla vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli, al fine di agevolare l’avvio di tali mercati nei Comuni della Regione. La circolare, dopo avere evidenziato che i mercati in questione non rientrano nella disciplina del commercio, precisa che la loro iniziativa può essere assunta sia dallo stesso Comune che da soggetti privati qualificati. La Giunta Comunale, dopo aver autorizzato lo svolgimento di un mercato agricolo di iniziativa privata, organizzato e gestito  da un’Associazione di categoria di imprenditori agricoli, sull’area pubblica dell’ex Foro Boario, ha ritenuto opportuno assumere direttamente l’iniziativa del mercato agricolo sull’area di proprietà comunale, istituendolo sperimentalmente con deliberazione della Giunta Comunale n. 88 del 13 maggio 2010 approvandone contestualmente il relativo disciplinare. Terminata la fase sperimentale della durata di alcuni mesi e verificato l’effettivo riscontro dei cittadini e degli operatori, l’Amministrazione ha ritenuto d’istituire in via definitiva il mercato approvandone il relativo regolamento. Dopo l’entrata in vigore del regolamento, si provvederà all’assegnazione dei posteggi agli operatori, secondo i criteri nello stesso indicati. Il Sindaco, con proprio provvedimento, stabilirà gli orari di vendita e quelli di accesso e sgombero, nonché eventuali ulteriori disposizioni atte a garantire il regolare svolgimento del mercato.
Comunicazione del Sindaco in ordine all’affidamento, ai sensi dell’art. 12 - comma 7 - dello Statuto, ai Consiglieri Comunali Roberto Borsella e Gabriele Romani di compiti specifici, da qualificarsi quale collaborazione fra il Sindaco ed i Consiglieri stessi.
Ordine del giorno presentato in data 28 gennaio 2011 da Consiglieri Comunali vari del Gruppo Consiliare “Partito Democratico” (primo firmatario Caterina Ruggeri) in ordine ai nuovi progetti in tema di prostituzione, a partire dalla domanda e da iniziative di prevenzione del fenomeno.
Il Consiglio comunale premesso: che il tema della prostituzione è un fenomeno composito e complesso, in costante crescita, sul quale le forti divisioni ideologiche e le contrapposizioni politiche hanno condizionato e condizionano soluzioni legislative e lasciano alle singole sensibilità e risorse locali risposte concrete al governo del fenomeno; che la prostituzione coatta rappresenta una delle principali cause di violenza, una nuova forma di schiavitù delle donne, di crudeltà nei loro confronti, un atto di grave violazione dei diritti umani; che la criminalità internazionale importa questo traffico in modo strutturato, ne trae lauti guadagni e lascia alle organizzazioni locali la gestione diretta delle donne, le quali vengono poste in una condizione di forte soggezione paragonabile alla schiavitù, private di autonomia e costantemente sottoposte a violenza. Preso atto: che nelle premesse alla nuova Ordinanza del Sindaco del 3 gennaio c.a. in tema di interventi di contrasto alla prostituzione di strada e tutela alla sicurezza urbana, viene affrontato il tema solo dal punto di vista delle conseguenze negative per il decoro pubblico, per la sicurezza della circolazione stradale, nonché sull'ordinato e civile uso degli spazi pubblici; che non viene fatto alcun cenno ad altri possibili interventi che un Ente Locale può mettere in atto per prevenire e affrontare in un' ottica multidisciplinare il tema complesso della prostituzione, a partire dalla lotta allo sfruttamento e alla tratta; che, sempre nell' ordinanza del Sindaco, si dichiara che il vero problema della prostituzione sono "prevalentemente i soggetti alla guida di veicoli in circolazione sulla pubblica via che compiono spesso manovre pericolose ed imprevedibili, mettendo così a rischio la sicurezza della circolazione stradale e la pubblica incolumità; che, infine, "il meretricio si manifesta spesso con atteggiamenti indecorosi ed indecenti da parte delle persone che praticano la prostituzione, tanto da offendere la pubblica sensibilità". Invita il Sindaco e la Giunta: a proporre progetti e iniziative che agiscano sulla domanda, consapevoli che si tratta di un tema delicato che tocca la sfera privata, le convinzioni etiche, politiche e culturali di ognuno. A riconoscere il Comune quale soggetto deputato a far crescere nella comunità una diversa coscienza sul tema, più consapevole e responsabile, non solo quando il fenomeno rompe equilibri, disturba la quiete pubblica o crea disagio sociale, ma un soggetto che può e deve assumere un ruolo da protagonista, attivo e non schiacciato dall'emergenza. Infine chiediamo che il Comune riconosca che, dramma della prostituzione, è anche quello che si svolge nel chiuso delle case, nelle quali lo sfruttamento continua indisturbato e porta con sé il suo enorme e silenzioso carico di tristezza e di violenza di fronte al quale vorremmo ci fosse la stessa indignazione e la medesima preoccupazione sollevata nei caso di disturbo alla quiete pubblica e al decoro urbano.
Dopo l’illustrazione dell’ordine del giorno da parte della consigliera Caterina Ruggeri, è intervenuta la consigliera Elena Guerreschi (Partito Democratico). Ha chiuso gli interventi l’assessore Alessandro Zagni. Sono intervenuti poi i Consiglieri: Maura Ruggeri (Partito Democratico), Annamaria Abbate (Partito Democratico), l’assessore Luigi Amore. Considerate le disponibilità mostrate la proponente ha ritirato l’ordine del giorno per essere inviato alla apposita Commissione consiliare per discuterne alla prima riunione possibile.
Ordine del giorno presentato in data 28 gennaio 2011 da Consiglieri Comunali vari (primo firmatario Maura Ruggeri) in ordine all’insediamento dei Comitati di Quartiere.
Premesso che: con delibera consigliare n.39 del 19/7/2010 veniva approvato con voto unanime del Consiglio comunale il regolamento che istituisce i Comitati di quartiere; la gestione del primo insediamento, è affidata al Settore cui fa riferimento l'Assessorato ai Rapporti con le Periferie che ne curerà l'intera fase di sperimentazione. Tale sperimentazione ha la durata di 12 mesi, dopo i quali, l'Amministrazione Comunale ne valuterà le eventuali modifiche, integrazioni e/o prosecuzione; il regolamento tutela, riconosce e valorizza i Comitati di quartiere già in essere che hanno garantito una costante e continua collaborazione con l'Amministrazione Comunale e che partecipano al percorso promosso dall'Assessorato; dopo svariati mesi dall'approvazione del regolamento l'assessorato competente non ha emanato le disposizioni necessarie per l'insediamento dei comitati; i rappresentanti dei comitati spontanei di quartiere hanno più volte espresso l'intenzione di collaborare e partecipare al percorso istitutivo dei nuovi comitati. Tutto ciò premesso i sottoscritti Consiglieri impegnano il Sindaco e la Giunta a rimediare al più presto al grave ritardo riguardante l'insediamento dei comitati di quartiere, apparentemente incomprensibile, vista l'urgenza con cui l'assessore alla partita aveva a suo tempo caldeggiato la loro istituzione. Invitano altresì il Presidente della commissione ai rapporti con le Periferie a convocare al più presto una riunione della Commissione, alla presenza dell'Assessore competente, affinché a Commissione stessa venga puntualmente informata circa le decisioni dell'assessorato sulle modalità ed i tempi dell' insediamento e dell'avvio della sperimentazione dei comitati di quartiere.
La consigliera Maura Ruggeri ha ritirato l’ordine del giorno in quanto l’argomento è già stato discusso in Commissione.
Ordine del giorno presentato in data 8 febbraio 2011 da Consiglieri Comunali vari (primo firmatario Ferdinando Quinzani) circa la composizione della Giunta Comunale.
Premesso che: sono già trascorsi quasi due anni dall'insediamento di questa amministrazione; durante la campagna elettorale il candidato sindaco Perri si era impegnato alla riduzione del numero degli assessorati, che nell'amministrazione uscente erano otto; per motivi immaginabili, anche se mai del tutto chiariti dall'interessato, il sindaco Perri ha invece ritenuto addirittura di aumentare il numero dei membri di Giunta fino al massimo consentito dalla legge, ovvero dieci; successivamente il Sindaco ha pure conferito la delega allo Sport, inizialmente a se avocata, ad un consigliere delegato; il dibattito sui costi e sull'efficienza della politica è oggi più che mai tema di attualità ed ha portato all'emanazione, ad esempio, da parte dell'attuale governo di provvedimenti volti a ridurre il numero dei membri dei C.D.A. delle aziende pubbliche e recentemente all'impossibilità di passaggi diretti da incarichi amministrativi ad incarichi gestionali in aziende partecipate. Considerato che: la pur flebile giustificazione addotta dal Sindaco (sulla nomina di dieci assessori) come necessità di spalmare maggiormente le deleghe tra assessori privi di esperienze pregresse, dopo quasi due anni si auspica essere venuta meno; la crisi dei bilanci pubblici suggerisce l'ottimizzazione delle risorse disponibili; le scelte compiute sul numero dei Dirigenti e Posizioni Organizzative (con relativo incremento di spesa) dovrebbero indurre ad un minor carico di lavoro sugli assessorati; la dichiarazione, anche enfatizzata a mezzo stampa, di alcuni componenti della giunta circa la rinuncia all'aumento dello stipendio, è solo una dichiarazione di intenti inattuata ed inattuabile, che non trova e non può trovare nella pratica alcun riscontro effettivo e nessun risparmio reale sui costi del comune. Dato atto: che tutti gli attuali membri di giunta, giacché nominati dal sindaco, godono della sua personale fiducia; che pertanto una eventuale riduzione del numero di assessori debba ricondursi alla volontà di ottimizzare le risorse e rendere l'organo decisionale maggiormente snello ed efficiente. Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco a valutare la possibilità di ridurre da dieci ad otto il numero degli assessorati, compiendo accorpamenti tematici, ridistribuendo le deleghe non in base alle competenze presunte ma sulla consapevolezza delle competenze accertate, al fine di ridurre i costi, ottimizzare le risorse e dare maggiore snellezza alla Giunta nella gestione della cosa pubblica.

Dopo l’illustrazione da parte del proponente, è intervenuto il Sindaco: Alcune precisazioni in premessa, per fare chiarezza di alcune affermazioni fatte dal consigliere Quinzani in premessa dell’ordine del giorno: la precedente Giunta era composta da 10, non 8, assessori; nessun aumento, quindi, del numero degli assessori, ma conferma della situazione precedente; nessuna delega è stata mai conferita a consiglieri: ad alcuni consiglieri, Marcello Ventura, Roberto Borsella e Gabriele Romani, sono stati affidati incarichi di collaborazione con il sottoscritto sindaco, come previsto peraltro dallo Statuto, al fine di ottimizzare gli interventi nei settori dello sport, degli impianti sportivi e del patrimonio: il Sindaco e l’assessore Zanibelli (per quanto riguarda l’impiantistica) rimangono pur sempre i titolari istituzionali della delega specifica; se vogliamo, poi affrontare il tema dei costi della politica che il consigliere Quinzani richiama, giustamente, nelle premesse all’ordine del giorno, posso affermare tranquillamente, senza poter essere smentito, che l’attuale amministrazione ha ridotto notevolmente i costi rispetto alla spesa della precedente, sia nel campo delle trasferte (- 50%) che nelle spese di rappresentanza istituzionali (- 15%). Per quanto riguarda, inoltre, la spesa per il personale da lei citata, posso garantire che le scelte compiute sul numero dei dirigenti e posizioni organizzative hanno portato ad  una riduzione sensibile della spesa per il personale, nella direzione della ottimizzazione delle risorse e di un apparato amministrativo maggiormente snello ed efficiente. In considerazione di questi brevi ma dovuti chiarimenti, credo che non sussistano, allo stato delle cose, i presupposti per ridurre la Giunta da 10 a 8 assessori, salvo diverse decisioni dei prossimi tempi.

Sono intervenuti quindi i Consiglieri: Ferdinando Quinzani (Cremona per la libertà), Luca Grignani (Popolo della libertà), Mauro Fanti (Partito Democratico), Giancarlo Schifano (Italia dei Valori), Roberto Gandolfi (Gruppo Misto), Angelo Zanibelli (UDC), Caterina Ruggeri (Partito Democratico).
Messo in votazione l’ordine del giorno è stato approvato con 20 voti a favore (Partito Democratico, Italia dei Valori, Cremona nel cuore, Cremona per la libertà, UDC, Gruppo Misto) e 19 contrari (Popolo della libertà, Obiettivo Cremona, Lega Nord e Andrea Vacchelli)

Ordine del giorno presentato in data 22 febbraio 2011 da Consiglieri Comunali vari del Gruppo Consiliare “Partito Democratico” (primo firmatario Elena Guerreschi) circa i criteri con cui sono stati costruiti i parternariati del progetto EXPO 2015.
Il Consiglio Comunale richiamato il Progetto "Verso Expo 2015 – Cremona accogliente tra musica e fiume" cofinanziato dalla Regione Lombardia nell'ambito delle risorse previste dalla l .r. 28/2004 per progetti finalizzati alla predisposizione e attuazione dei Piani territoriali degli orari; preso atto delle azioni contenute nel progetto Verso Expo 2015, articolate in due ambiti principali: muoversi ecologico e orari di accoglienza con attenzione all'accessibilità degli spazi pubblici, al tempo libero dei giovani come fattore di rivitalizzazione dello spazio urbano, culturale e come opportunità verso il mercato del lavoro; evidenziato che nella rete dei partner cittadini per l'attuazione del progetto è formata da enti, imprese ed associazioni che si occupano servizi vari nell'ambito del turismo, della ristorazione e di intrattenimento e sport; rilevato che è stata inserita l'Associazione Donne padane di Cremona, che ha come scopo: "Lavorare al progetto: Donne padane custodi della tradizione" nel contesto della tutela dei diritti della donna nella famiglia e nella società"; tale associazione è legata ad un preciso partito politico: la lega nord; rilevato come le finalità ed attività della predetta associazione siano incompatibili, incongruenti e difformi rispetto agli obiettivi perseguiti con il progetto Verso EXPO 2015; impegna il Sindaco e la Giunta a verificare i criteri con cui sono stati costruiti i partenariati del progetto “verso Expo 2015 Cremona accogliente tra musica e fiume” e di rimuovere il partenariato con le donne padane in quanto, privilegiare il rapporto diretto con una organizzazione di partito, escludendone altre costituisce un grave precedente e non offre le necessarie garanzie di trasparenza e imparzialità.

Dopo l’illustrazione dell’ordine del giorno da parte della consigliera Elena Guerreschi sono intervenuti i Consiglieri: Giovanni Ferraroni (Lega Nord), Giorgio Everet (il Popolo della libertà), Mirella Marussich (il Popolo della libertà), Roberto Gandolfi (Gruppo Misto), Maura Ruggeri (Partito Democratico), Luca Grignani (il Popolo della libertà), Caterina Ruggeri (Partito Democratico), Angelo Zanibelli (UDC), Sergio Padovani (il Popolo della libertà). Ha chiuso la serie di interventi l’assessore Jane Alquati: Il progetto “Verso Expo 2015. Cremona accogliente tra musica e fiume“ ha ottenuto un finanziamento di € 75.000 tramite il terzo bando della Regione Lombardia per la concessione di contributi ai Comuni per progetti finalizzati alla predisposizione e attuazione dei Piani territoriali degli orari (art. 6, l.r. 28/2004). Il progetto è nato in prospettiva di Expo 2015. Nello sviluppo turistico delle rive del fiume Po, l’Amministrazione comunale di Cremona si pone l’obiettivo di cogliere un’intersezione con le strategie della Regione Lombardia in termini di centralità della variabile tempo come ‘facilitante’ e ‘valorizzante’ al tavolo di confronto e negoziazione delle azioni per l’Expo 2015. Gli ambiti di intervento del progetto riguardano l’agenda dei tempi quotidiani dei visitatori della città, l’ospitalità e la promozione turistica, il calendario del tempo libero, la mobilità, gli orari di lavoro e apertura delle attività commerciali e di servizio in aree urbane centrali e periferiche, gli eventi culturali e sportivi. Le azioni progettuali sono articolate in due ambiti principali: Muoversi ecologico e Orari di accoglienza. Tramite il progetto si vogliono costruire nuovi calendari d’uso degli spazi pubblici e privati per favorire un’accoglienza della città verso gli ospiti temporaneamente presenti. Il progetto pone attenzione alle stagioni della vita delle persone, al coordinamento di orari e calendari tra tempi obbligati e tempi scelti. Inoltre, pone attenzione all’accessibilità degli spazi pubblici, al tempo libero dei giovani come fattore di rivitalizzazione dello spazio urbano, culturale e come opportunità verso il mercato del lavoro. Quanto al coinvolgimento dei partner cittadini si specifica che: i partner del progetto non ricevono contributi dall'Amministrazione; il contributo regionale viene assegnato esclusivamente al Comune di Cremona. Sono i singoli soggetti firmatari dell'accordo che contribuiscono alla progettazione con eventuali fondi propri e/o altri tipi di risorse (contributo in personale), nell'attuare e sviluppare in modo condiviso azioni comuni che riguardano i temi previsti dal progetto Verso Expo 2015. Non esistono criteri di selezione in quanto la collaborazione con il Comune è in forma di coprogettazione e non di bando pubblico. La rete dei partner si è autocandidata a seguito delle sollecitazioni e dei contatti informali attivati dalla rete dei servizi istituzionali. Si è trattato di una consultazione di soggetti istituzionali e non, che avevano espresso la volontà di essere coinvolti in iniziative simili. I contatti con i diversi soggetti sono stati iniziati da settembre 2010, in vista della candidatura del progetto al bando regionale (III bando l.r. 28/2004). Il primo incontro con i partner interessati si è tenuto il 17 settembre 2010. A seguito del finanziamento del progetto da parte della Regione Lombardia, i partner firmatari dell'accordo di collaborazione sono stati invitati a un ulteriore tavolo di lavoro il 25 gennaio 2011, in seguito al quale si è tenuta una conferenza stampa, e del quale si è dato notizia sulla stampa locale nei giorni successivi. L'associazione delle Donne Padane è stata coinvolta in quanto connessa ai temi di progetto perché impegnata nella promozione culturale, nella valorizzazione del territorio locale e delle sue tradizioni; nel sollecitare tutte le iniziative volte allo sviluppo di opportunità nel mondo del lavoro, anche attraverso la formazione professionale diretta particolarmente alle donne ed ai soggetti svantaggiati; nella promozione e organizzazione di convegni e giornate di studio aventi come oggetto le problematiche femminili e più in generale i temi della famiglia. Allo stesso modo sono state coinvolte l'associazione Banca del Tempo "La danza delle ore", e il club service Soroptimist international, che avevano espresso così come gli altri, una volontà di partecipare a questa iniziativa. L'associazione Donne Padane ha condiviso un'idea di progettazione e di risorse da compartecipare sul progetto Verso Expo 2015: corso di formazione rivolto ad operatori turistici nel campo demo-antropologico delle tradizioni e lingue locali; valorizzazione delle risorse paesaggistiche e naturalistiche; mappe delle feste della provincia di Cremona, itinerari di turismo culturale orientato alla valorizzazione delle cultura identitarie della nostra provincia. Si precisa che dell'associazione Donne Padane, che è un soggetto senza scopi di lucro, non fanno parte solo donne iscritte al partito Lega Nord, ma anche donne della società civile che si avvicinano ai temi di promozione culturale promossi dall'associazione. Preciso che non ho mai rivestito ruoli istituzionali all'interno della suddetta associazione. Invece di eliminare questo partner, ci si rende ulteriormente disponibili ad ampliare la rete ad altre associazioni femminili che si occupano specificatamente della valorizzazione e promozione del territorio in vista di Expo 2015 e che siano disposte a compartecipare risorse proprie. Si segnala inoltre che negli ultimi 18 mesi l'Assessorato ha collaborato con numerose altre associazioni femminili presenti sul territorio, in occasione di iniziative di promozione delle pari opportunità, quali: 1) per il progetto “A PASSI AFFRETTATI…CONTRO LA VIOLENZA”, per la prima volta tutti i club service femminili insieme: SOROPTIMIST International - Sede di Cremona; INNER WHEEL Club;  ZONTA Club; LYCEUM Club Cremona; LIONS Club Cremona Duomo. 2) l'associazione AIDA (Associazione Incontro Donne Antiviolenza): per il progetto "La violenza contro le donne anziane"; per il corso di autodifesa, organizzato in collaborazione con la Polizia Municipale; per la sottoscrizione di un Protocollo di intesa per la prevenzione e il contrasto delle violenze nei confronti delle donne (in corso di definizione), con altri enti pubblici cittadini; per lo spettacolo Voci di Donne, con l'ITC Beltrami (in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 2010 e per la Festa della Donna del 2011). 3) APOM Onlus Cremona (Associazione Patologia Oncologica Mammaria) per: Giornata della festa della donna (2010 e 2011). 4) Consigliera provinciale di parità, per iniziative varie. 5) Lumen (Istituto di medicina naturale), per due convegni sulla salute della donna.
Sono seguite le dichiarazioni di voto che ha visto l’intervento della Consigliera Elena Guerreschi (Partito Democratico).
Con 20 voti a favore (Partito Democratico, Italia dei Valori, Cremona nel cuore, Cremona per la libertà, UDC, Gruppo Misto) e 19 contrari (Popolo della libertà, Obiettivo Cremona, Lega Nord e Andrea Vacchelli) l’ordine del giorno è stato approvato. 

 

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