Sabato, 27 aprile 2024 - ore 04.24

Da Belluno a Madrid e…ritorno?: l’Abm racconta la storia di Alessandro Piol

Da Belluno a Madrid e…ritorno?: l’Abm racconta la storia di Alessandro Piol

| Scritto da Redazione
Da Belluno a Madrid e…ritorno?: l’Abm racconta la storia di Alessandro Piol

Continua a crescere la community di Bellunoradici.net, il socialnetwork dell’Abm dedicato ai bellunesi residenti all’estero. Questa volta l’Associazione Bellunesi nel Mondo ha voluto raccontare la storia di Alessandro Piol. Non un cervello in fuga. Piuttosto, un cervello in esplorazione. Alla ricerca di esperienze e competenze che un giorno – perché no? – potrebbero essere messe a frutto nel nostro Paese.

Alessandro Piol, 28 anni, laureato in Bioingegneria all’Università di Padova, all’opzione rientro lascia aperto più di uno spiraglio. Perché se al momento ha un obiettivo ben chiaro – completare il dottorato in Scienze e Tecnologie Biomediche all’Universidad Carlos III di Madrid – per il futuro nulla è ancora deciso. Si vedrà. Quel che è certo è che i ponti con l’Italia non sono tagliati e che le porte a un ritorno sono tutt’altro che chiuse. “Molto dipenderà dalle occasioni che avrò qui, ma certo non escludo di rientrare. L’Italia e Belluno mi mancano. E poi è proprio vero quello che si dice spesso: più stai lontano e più ti rendi conto del valore di ciò che hai a casa”.

D. Intanto, però, sei a Madrid. Da quanto tempo ti sei trasferito?

R. Sono arrivato nell’agosto del 2018, dopo aver concluso gli studi a Padova.

D. Perché hai scelto di partire?

R. Due cose sono state decisive: la prima è aver fatto l’Erasmus in Portogallo tra il 2015 e il 2016. Da lì è nata la voglia di conoscere nuove realtà, nuove persone e nuove culture. La seconda sono state le parole della mia relatrice una volta laureatomi.

D. Ossia?

R. Mi ha consigliato di provare un’esperienza all’estero. “Se non lo fai ora – mi ha detto – non lo fai più, perché se trovi lavoro qui poi diventa difficile lasciarlo”. Così ho deciso di partire. Madrid mi piaceva, essendoci già stato due o tre volte da turista, in più conoscevo delle persone che avrebbero potuto darmi una mano a integrarmi. E poi, in generale, mi piace la cultura spagnola.

D. Come è stato l’impatto con la nuova realtà?

R. Sono arrivato in un periodo in cui tradizionalmente la città è vuota. Fortunatamente ho avuto il tempo di sbrigare tutte le pratiche per i documenti e di trovare casa, cercando anche di non morire di caldo, che qui è davvero incredibile. Dopodiché, devo dire che ho trovato i coinquilini giusti, pian piano ho iniziato a farmi degli amici e quindi l’impatto non è stato difficile, anzi. Anche perché la cultura e lo stile di vita in Spagna sono simili a quelli italiani.

D. E in ambito accademico?

R. Da questo punto di vista, una cosa che mi ha sorpreso, e colpito positivamente, è il rapporto amichevole tra studenti e docenti. Un rapporto sempre rispettoso, ma molto meno formale. Per fare un esempio, qui è del tutto normale che gli studenti chiamino per nome i professori o che abbiano i loro numeri di telefono. La relazione è più diretta e credo che questo aiuti gli allievi a sentirsi a proprio agio.

D. Com’è vivere a Madrid?

R. La città è grande, molto bella e non ci si annoia mai. Mi piace.

D. Aspetti negativi?

R. Qui la gente va e viene e questo rende difficile creare dei rapporti stabili. Di sicuro non posso avere il gruppo di amici che avevo, e che ho ancora, a Castion, dove sono nato e cresciuto.

D. Di Belluno cosa ti manca?

R. A parte ovviamente famiglia e amici, la cosa che più mi manca è avere la natura a portata di mano. Qui, non avendo un mio mezzo, ho molte più difficoltà a spostarmi per fare una gita fuori dalla città o un’escursione in montagna. Certo, per trovare del verde posso andare al parco, ma non è affatto la stessa cosa. Ecco perché quando torno a casa resto sempre impressionato dalle nostre montagne, dalle ricchezze di Belluno, ma anche della vicina Venezia, una città che stando qui, a contatto con persone che la amano, mi sono reso conto di non aver visitato abbastanza.

D. Che consiglio daresti ai giovani più giovani di te?

R. Fare l’Erasmus. Un’esperienza fondamentale per far nascere amicizie, ma soprattutto per capire com’è vivere fuori dall’Italia. A tornare indietro si fa sempre in tempo, ma prima bisogna provare a uscire dal proprio contesto abituale.

D. E tu tornerai indietro?

R. Al momento non lo so. Quello che so è che a Belluno avrò sempre un appoggio su cui contare. E che quando torno mi fa sempre bene. (aise) 

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