#DopoElezioni Bipolarismo senza la sinistra di Gian Carlo Storti
Le tendenze, a me , erano chiare : calo del PD , aumento del centro destra e del Movimento 5 Stelle ed un 5-6% per Liberi e Uguali.
Invece abbiamo avuto: crollo del PD, una fortissima affermazione della Lega che supera Forza Italia, un grande successo del M5S e la difficoltà di Liberi e Uguali a superare lo sbarramento del 3%.
Tradotto il ‘popolo sovrano’ ha fatto scelte chiarissimi ed a delineato un ‘bipolarismo’ (centrodestra e M5S) senza sinistra.
Possiamo poi dire che la pessima legge elettorale , costruita secondo alcuni per penalizzare il M5S e portare ad un Governo PD Renziano e Forza Italia, ci ha messo del suo. Ma per me, da sempre di sinistra, il messaggio è chiarissimo: questo Partito Democratico a giuda ‘renziana’ ha perso sia a sinistra ( il 14% dei voti andati al M5S, sia al centro ed ha implementato l’astenione).
Un vecchio adagio politico ( non mi ricordo chi l’abbia detto per primo) ‘ le idee camminano sulle gambe degli uomini’ ha ancora una volta trovato conferma.. sia per le ‘idee’ che per le ‘gambe’.
Mi spiego la sonora sconfitta del PD è sui contenuti , nel senso che gli elettori non hanno più intravisto nel partito democratico, la formazione che li difendeva sul piano sociale ( non si spiega diversamente il voto verso il M5S) e quella stessa politica non ha conquistato elettori del centro o del centro destra. Eppoi Renzi che non ha capito che la sua parabola era ormai finita dopo il referendum costituzionale e gli elettori non gli hanno perdonato il fatto che aveva dichiarato che si sarebbe ritirato dalla politica in caso di sconfitta.
Il ‘ buon governo’ tanto reclamizzato in maniera propagandistica non ha pagato per nulla anzi su alcuni questioni è stato proprio un elemento che ha fatto perdere voti ( vedi buona scuola ed il Job Acts). Insomma un Pd che non ha saputo più leggere la società.
Il risultato da ‘ cabina telefonica’ di Liberi e Uguali è spiegabile , a mio avviso , per 5 motivi: una parte di elettorato PD non ha digerito la ‘scissione’, una alleanza nata dopo un travaglio lungo ( vedi fase Pisapia) che non ha saputo individuare i punti fondanti di una politica di sinistra ed una rappresentanza di Grasso assolutamente inadeguata, la presenza della lista + Europa e di Potere al Popolo.
So che alcuni tendo no a descrivere la sconfitta del PD nello stesso ambito delle difficoltà delle socialdemocrazia, ma a mio modesto avviso noi abbiamo una peculiarità tutta italiana che poco ha a che vedere con quelle dinamiche.
Ora quindi le carte le devono dare il Movimento 5 Stelle ed il centrodestra. Condivdo il fatto che il PD debba stare all’opposizione di entrambi i poli, ma credo che però debba favorire, con gli strumenti costituzionali consentiti la nascita di un governo.
Escludo governi con dentro tutti come sembra aver proposto Franceschini.
E credo per finire che , per il bene del paese, sia utile far nascere un governo del Movimneto 5 Stelle se non altro perché essendo il suo elettorato variegato non ha, oggi, le posizione populiste ed antirazziste del centrodestra.
Certo il M5S non è di sinistra, ma credo che sia un errore fermare l’analisi alla sola etichettatura di ‘populista’. Le contraddizioni sono molte e credo che una opposizione responsabile del PD possa giovare all’intero paese ed all’Europa.
Infine per il PD è positivo, molto positivo che Renzi si sia dimesso. Non credo che sia untile un congresso ora. Meglio un traghettamento che possa aprire un confronto serio e sui contenuti.
Buone ma troppo caute le uscite di Martina: con il ‘renzismo’ serve una discontinuità vera.