Sabato, 20 aprile 2024 - ore 02.42

Energia alternativa, Italia Nostra commenta le sentenze del TAR sulle nuove centrali

TAR Toscana boccia la centrale a Castiglion Fiorentino, TAR Emilia Romagna autorizza la centrale a Russi, TAR Lazio ferma la centrale a carbone a Saline Joniche

| Scritto da Redazione
Energia alternativa, Italia Nostra commenta le sentenze del TAR sulle nuove centrali

Castiglion Fiorentino (Arezzo) Italia Nostra accoglie con grande soddisfazione la sentenza con cui il TAR Toscana ha bloccato il progetto di un megaimpianto a biomasse da 55 MW nel Comune di Castiglion Fiorentino da parte della PowerCrop del gruppo Maccaferri nell’ex-zuccherificio Eridania Sadam. Nelle motivazioni della sentenza il giudice si è soffermato sugli aspetti riguardanti l’impatto ambientale dell’intervento, mettendone in risalto la criticità con riferimento particolare all’aspetto paesaggistico, al consumo del territorio e al rendimento energetico, tutti di tale rilevanza da rendere impossibile la realizzazione dell’intervento. Il giudice amministrativo ha rigettato anche le ulteriori contestazioni relative alla presunta qualità degradata delle aree interessate dall’intervento nonché all’utilità dell’impianto: quanto a quest’ultimo aspetto, il TAR ha infatti chiaramente affermato la complessiva irrazionalità della scelta di localizzazione in un’area che avrebbe richiesto la necessità di ulteriori linee elettriche, rendendo aleatoria, appunto, l’utilità dell’impianto di teleriscaldamento. Italia Nostra nazionale, che ha messo a disposizione l’avvocato per patrocinare il comune di Castiglion Fiorentino contro il ricorso della PowerCrop presso il TAR della Toscana, La la sezione di Castiglion Fiorentino di Italia Nostra, supportata dal Consiglio Regionale con Maria Rita Signorini, la Provincia di Arezzo e cittadini, sottolineano l’importanza dell’azione svolta da quanti, sin dal primo momento, si sono battuti contro un progetto che niente aveva a che fare con la bellezza di queste colline, classificate come aree agricole di grande pregio.

Russi di Romagna (Ravenna) Di segno contrario, purtroppo, è la sentenza del TAR Emilia Romagna che ha rigettato il ricorso presentato contro la Direzione Regionale per impedire la costruzione di un’altra megacentrale a biomasse di 30MW a Russi di Romagna in provincia di Ravenna, nell’ex zuccherificio Eridana, sempre della PowerCrop del gruppo Maccaferri. Il ricorso è stato presentato a tutela del complesso architettonico Villa Rasponi e Chiesa di San Giacomo, una delle più belle e imponenti residenze nobiliari estive di tutta la Romagna, costruito per volere dei conti Rasponi di Ravenna, fra il XVI e il XViI secolo. Il ricorso puntava a scongiurare la costruzione e l’esercizio del Polo energie rinnovabili in un’area limitrofa (150 metri!!) al complesso monumentale, ottenendo delle misure di tutela indiretta più rigorose e stringenti. Ebbene, con un certo disappunto siamo costretti a prendere atto che il giudice amministrativo ha ritenuto legittimo l’operato dell’Amministrazione (“esasperando”, forse, il principio della discrezionalità amministrativa) e in particolare il radicale ridimensionamento delle prescrizioni di tutela, di fatto consentendo la realizzazione dell’impianto biogas e biomasse a ridosso del complesso. Italia Nostra vuole, nell’occasione, sottolineare come nel nostro Paese la costruzione di centrali a biomasse registri una forte crescita a causa degli ingenti incentivi riservati a questa produzione, con il meccanismo dei certificati verdi, essendo state incluse le biomasse tra le fonti energetiche rinnovabili per una presunta riduzione delle emissioni di gas serra, se queste sono usate come combustibile. Accurati studi scientifici, invece, dimostrano che l’immissione nell’ambiente di quantità non trascurabili di numerosi macro e micro inquinanti prodotti dalle centrali non solo hanno effetti potenzialmente pericolosi per la salute della popolazione esposta ma possono anche, in modo rilevante, ridurre la produzione agricola ed essere incompatibili con gli obiettivi di una produzione agricola e alimentare di alta qualità.

Saline Joniche (Reggio Calabria) Il pronunciamento del TAR Lazio, che ha accolto il ricorso proposto da Italia Nostra, dopo quelli presentati dalla Regione Calabria e da varie associazioni ambientaliste, contro il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e la valutazione d’impatto ambientale per la costruzione della centrale a carbone a Saline Joniche, perché viziato da evidenti irregolarità e forzature, rappresenta un passo importante verso la scrittura della parola fine sulla vicenda relativa alla costruzione della centrale elettrica a carbone a Saline Joniche, terra già oltraggiata dalle vergognose vicende della Liquichimica e delle Officine Grandi Riparazioni. Dopo lo scampato pericolo di inquinamento di un area a forte vocazione turistica e ambientale, Italia Nostra, concordemente con il il Touring Club e FAI Reggio Calabria, ritiene che sia adesso necessario progettare interventi che mirino al rilancio dell’area stessa come attrattore turistico e naturalistico di prima grandezza. A tal fine invita il comune di Motta San Giovanni, l’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria e la Regione Calabria ad aprire un tavolo tecnico per l’avvio di tutte le attività finalizzate all’individuazione di un progetto complessivo per l’intera area, che ponga particolare attenzione al grave e preoccupante fenomeno di erosione delle coste che interessa il litorale Jonico della Provincia di Reggio Calabria, anche attingendo ai fondi comunitari 2014-2020.

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