Il colosso energetico britannico svende compartecipazioni in ricchi giacimenti di gas in Asia e Mare del Nord a compagnie del golfo persico e scozzesi. Consistente il risarcimento richiesto dalle Autorità USA per il disastro ecologico del 2010 nel Golfo del Messico.
37,2 Milioni di Dollari da ricompensare per il disastro ecologico del Golfo del Messico del 2010, e la British Petroleum liquida quasi tutto. Nella giornata di lunedì, 18 Dicembre, il colosso energetico britannico British Petroleum ha venduto il 34,3% delle azioni possedute nel giacimento di gas Yacheng, controllato a maggioranza dalla compagnia cinese CNOOC.
Il serbatoio di gas situato al largo delle coste sud della Cina, da cui il carburante è trasportato a Hong Kong tramite un gasdotto sottomarino di 780 chilometri, è stato ceduto alla compagnia del Kuwait KUFPEC, che si trova ora a gestire l'importante giacimento in tandem solitario coi cinesi.
Quello di Yacheng non è l'unico affare in uscita nel portafoglio della British Petroleum con una compagnia del Golfo Persico. Nel Novembre 2012, il colosso britannico ha venduto un considerevole numero di azioni possedute in alcuni giacimenti di gas nel Mare del Nord alla compagnia di Abu Dhabi TAQA.
Allo stesso tempo, il 50% del pacchetto azionario controllato nello Sean - ricco serbatoio di oro blu, ubicato sempre nel Mare del Nord, finora sfruttato in partnership con il colosso olandese Shell - è stato invece ceduto alla compagnia scozzese SPP.
Degna di nota è anche la svendita del 50% delle azioni della terza compagnia energetica russa TNK-BP al monopolista statale del greggio russo Rosneft. Tale passo, avvenuto nell'Ottobre 2012, ha permesso all'ente controllato direttamente dal Cremlino di diventare la prima Oil Company al Mondo.
La ragione della svendita di azioni da parte della British Petroleum è dovuta alla necessità di compensare i danni umani ed ambientali provocati nel Golfo del Messico.
Nel Marzo 2010, un incidente alla stazione di perforazione Deepwater Horizon ha dapprima comportato la morte di 11 lavoratori e, successivamente, ha riversato in mare 5 Milioni di barili di greggio, danneggiando gravemente l'ecosistema delle coste statunitensi del Golfo del Messico.
Secondo la Corte Federale USA, la British Petroleum deve risarcire 37 Milioni di Dollari, di cui 7,8 per danni all'economia locale.
Il verdetto, maturato dopo due anni dall'avvenimento, è stato contestato dal colosso britannico, in quanto la cifra richiesta è di gran lunga superiore alla dichiarazione dei redditi finora presentata dagli operatori della pesca e del turismo delle aree colpite dalla catastrofe ecologica.
Oltre al maxirisarcimento, il conto da pagare per la British Petroleum comporta anche i 4,5 Milioni di Dollari già versati al Dipartimento della Giustizia per il congelamento del procedimento inerente alla morte dei lavori della Deepwater Horizon, e la multa di 1,8 milioni di Dollari per i danni al territorio provocati nelle regioni Statunitensi del Golfo del Messico.
In aggiunta, presso il Tribunale Federale di New Orleans è stata depositata una denuncia da privati che hanno richiesto al colosso britannico il pagamento di un risarcimento di circa 8 Milioni di Dollari.
Tra USA e British Petroleum è guerra aperta
Oltre al danno economico, il colosso britannico ha subito anche conseguenze di carattere politico. Sempre alla fine di Novembre, l'Agenzia di Protezione dell'Ambiente USA ha vietato al Governo Federale la firma di ogni accordo con la British Petroleum.
Come riportato dalle sentenza, la durata della sanzione è commisurata al tempo impiegato dal colosso britannico per adottare procedure in linea con la legislazione federale USA in materia di sicurezza ambientale.
Con una nota ufficiale, nel Giugno del 2010, il Presidente USA, Barack Obama, ha ritenuto la fuoriuscita di greggio dalla Deepwater Horizon una catastrofe ambientale assimilabile a un terremoto e ad un uragano, ed ha promesso di impegnarsi affinché la British Petrolueum paghi per i danni provocati nel Golfo del Messico.
La mossa delle Autorità USA è tanto determinata quanto fortemente rischiosa. Fino al 2011, la British Petroleum è stato il primo fornitore di greggio per gli USA: il Paese leader nel rating mondiale degli Stati consumatori di oro nero.
Matteo Cazzulani