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Expo 2015 Milano: giovani sfruttati. Ti fanno lavorare, ma gratis!

All’esposto seguiranno ulteriori iniziative quando i cosiddetti volontari inizieranno a lavorare, dal primo maggio prossimo.

| Scritto da Redazione
Expo 2015 Milano: giovani sfruttati. Ti fanno lavorare, ma gratis!

Dopo il rapper Frankie Hi-Nrg e i movimenti no expo, in molti si iniziano a chiedere se si può considerare un “volontario”, alla stregua di chi assiste i bisognosi per spirito di solidarietà, chi lavora al più grosso evento commerciale avviato in Italia negli ultimi anni.

Se lo sono chiesto ad esempio i responsabili del Forum diritti-lavoro, associazione di giuslavoristi e sindacalisti di cui è un membro di spicco l’ex leader della Fiom Giorgio Cremaschi. La risposta è no. L’associazione ha infatti annunciato un esposto all’ispettorato del lavoro di Milano, contro l’accordo che ha aperto le porte dell’Expo al lavoro gratuito, firmato nel luglio 2013 dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil ed Expo spa. All’esposto seguiranno ulteriori iniziative quando i cosiddetti volontari inizieranno a lavorare, dal primo maggio prossimo.

È così si aggiunge un nuovo capitolo alla polemica che da mesi imperversa attorno al volontariato di Expo, che i movimenti No Expo e la sinistra sindacale considerano l’ultima spallata nel processo di demolizione dei diritti dei lavoratori.   I 10 MILA VOLONTARI reclutati con l’aiuto del Csv, Centro servizi per il volontariato, di Milano (per un costo di 1,2 milioni di euro) sono per ora l’unico dato certo sul lavoro generato dall’evento. L’iniziativa del Forum sembra avere solide basi. Innanzitutto la legge quadro del 1991 sul volontariato, che all’articolo due sancisce che “per attività di volontariato deve intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro, anche indiretto, ed esclusivamente per fini di solidarietà”.

Così i giuristi del Forum spiegano che “Expo non può ricorrere alle associazioni di volontariato vista l’assoluta assenza dei fini di solidarietà imposti dalla legge, in un evento che è esclusivamente orientato a fini di lucro”. Una visione questa non lontana da quella sostenuta pubblicamente a inizio febbraio dal rapper italiano Frankie Hi-Nrg, che ha rinunciato al ruolo di Ambassador di Expo: “Ho sbagliato e chiedo scusa”, ha detto alla stampa, “la direzione che ha preso Expo è diversa da quella che avrei sperato.   “Il fatto che migliaia di ragazzi vengano fatti lavorare gratuitamente (ricevendo in cambio il privilegio di aver fatto un’esperienza…) a fronte del muro di miliardi che l’operazione genera è una cosa indegna per un Paese che parla di impulso alla crescita”. E, a quanto pare, il rapper non è il solo a pensarla in questo modo.

 

27 02 2015

 

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Scritto da Gerardo

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