Sono 144, secondo gli organizzatori di Expo2015, i Paesi che hanno confermato la partecipazione all’esposizione universale. Il dato, però, è impreciso: i Paesi che, ad oggi, si sono formalmente impegnati a partecipare sono 109. Dunque che fine hanno fatto gli altri 35?
I 144 della lista presente sul sito ufficiale sono quelli che hanno dimostrato interesse per Expo, non quelli che partecipano, i quali devono aver prima firmato un contratto con Expo spa. Questi al momento sono solo 109. Tutti gli altri 35 sono in bilico: niente firma, niente padiglione o spazio espositivo.
E intanto il tempo stringe. Tra nove mesi, il 1 maggio 2015, l’area di Rho deve aprire i cancelli. Ma per costruire un padiglione servono da sei mesi, per quelli più semplici che
devono partire entro dicembre, a dieci mesi per quelli più complessi come Usa, Cina, Russia, che hanno costi tra i 20-25 milioni di euro.
L’elenco dei 144 “partecipanti” di Expo presenta altre imprecisioni. Comprende ancora la Turchia e il Paraguay, che hanno recentemente ufficializzato la propria disdetta, e inserisce il Sovrano Ordine di Malta che, come si legge nel sito, non è un Paese ma un ordine “religioso laicale, tradizionalmente militare, cavalleresco e nobiliare”.
Dunque il numero reale dei paesi ancora “in forse” è 32 e non 35.
Padiglioni “self-built” e “cluster”. Il Paese che firma un contratto può scegliere di costruirsi il padiglione da sé oppure di delegarne la realizzazione a Expo.