Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 07.49

Gelmini ovvero la rivoluzione dei numeri!

| Scritto da Redazione
Gelmini ovvero la rivoluzione dei numeri!

La Gelmini ovvero la rivoluzione dei numeri!
Problema di algebra: una famiglia per vivere ha bisogno di tre polli al giorno. A un single ne
serve uno solo. Se in un paese ci sono cento famiglie e un single, quanti polli al giorno sono
necessari?
Il bambino delle elementari dice: cento moltiplicato tre fa trecento + un pollo per il single fa
trecentouno.
Giusto, penserete voi. No, è sbagliato. Il conto, sembra, si deve fare in altro modo, cioè così:
la media fra la necessità di un single (un pollo) e di una famiglia (tre polli) è due polli e nel paese
ci sono centouno nuclei familiari; quindi la necessità media (due) per centouno fa duecentodue
polli. Novantanove polli in meno rispetto al calcolo dell’ingenuo bambino.
Qualcosa non vi torna? Chiedetelo al ministro Gelmini perché la Signora ragiona così.
Quando? Quando calcola gli organici della scuola elementare (primaria).
Perché le famiglie possono scegliere fra un tempo scuola di 24 ore, di 27 ore oppure di 30
ore, ma in ogni caso il Ministro attribuisce personale insegnante per 27 ore. Tutto andrebbe a
posto se si formasse una classe per ogni tipo. L’eccesso sulle 24 ore andrebbe a coprire la
carenza di personale sulle 30.
Ma purtroppo le cose non stanno così; in media su cento classi solo una funziona a 24 ore.
Quando questa logica gelminiana riguardava solo le classi prime, non vi erano grossi problemi
perché nelle classi successive i posti insegnante venivano calcolati su trenta ore.
Ma poi il calcolo gelminiano si è spostato anche sulle seconde, poi sulle terze (a.s. 2011/2012).
Nei prossimi anni coinvolgerà tutte le classi.
Forse adesso bisognerà raccontare alle famiglie che il tempo scuola dovrà essere ridotto, che
anche se le famiglie non scelgono il modello a 24 ore (maestro unico), di fatto le scuole avranno
spazio per poco altro (i bambini al pomeriggio a casa; davanti alla tv a vedersi il reality show sui
precari?)
Potenza dell’aritmetica gelminiana!
Ma la ministra si distingue anche in geometria.
Altro problema (più difficile): un’aula di un istituto superiore è rettangolare e misura 7 metri per
6 metri. Supponendo che un alunno debba avere a disposizione due metri quadri (ho arrotondato
un po’ verso l’alto il dato della normativa), quanti alunni posso mettere nella classe?
Il bambino dice: 6 per 7 = 42, ma 42 diviso 2 fa 21. Nella classe possono stare 21 studenti.
Sbagliato.
Il calcolo si deve fare così: le prime classi devono essere costituite da 27 alunni, ma arrivando
anche a 30. Ma se la normativa di sicurezza prevede un massimo di 21 cosa deve fare il
Dirigente in presenza di trenta alunni?
Ha tre possibilità:
1) dividere la classe da trenta alunni in due classi da 15 e farsi licenziare per danno erariale;
2) lasciare i 30 alunni nella classe da 21 e fare gli scongiuri;
3) espellere dall’istituto sulla base dei criteri del Consiglio d’Istituto i ragazzi per così dire in
eccesso facendo imbufalire alunni, famiglie e docenti (ci fai perdere studenti?).
4) E siamo sicuri che gli studenti possano migrare?
Va bene che in fondo ormai una scuola gelminizzata vale l’altra.
Ma, come direbbe un matematico, il problema ammette soluzione?
La superficie complessiva delle aule della Regione Lombardia è pari almeno al numero di
studenti moltiplicato per due metri quadri (arrotondati)?
Giriamo il problema al Direttore Regionale Colosio e al Presidente Formigoni

fonte: Informa Email n 13 del 22 aprile 11 FLC CGIL Cremona CON DIRITTO DI AFFISSIONE ALL’ALBO SINDACALE

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