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Guerra Ucraina Gramellini sbaglia giudizio sull’ANPI | Igor Paulinich (Cremona)

Un cumulo di offese, di insinuazioni, di errori storici da bocciatura ad un esame di terza media. Non parlo a nome di alcun gruppo, ma soltanto da privato cittadino.

| Scritto da Redazione
Guerra Ucraina Gramellini sbaglia giudizio sull’ANPI | Igor Paulinich (Cremona)

Guerra Ucraina Gramellini sbaglia giudizio sull’ANPI | Igor Paulinich (Cremona)

Gentile direttore, a pochi giorni di distanza dal giorno in cui commemoreremo il sacrificio di migliaia di uomini e donne sulle montagne del nord Italia, non posso che dichiararmi amareggiato e deluso dalle parole scritte da Massimo Gramellini nella rubrica Il caffè sul Corriere della Sera di martedì 12 aprile.

Un cumulo di offese, di insinuazioni, di errori storici da bocciatura ad un esame di terza media. Non parlo a nome di alcun gruppo, ma soltanto da privato cittadino.

 «Nel sacro nome della Resistenza all'Anpi si è finito per perdonare tutto»: qui la Resistenza è investita di ben due termini di ambito religioso che non le si addicono in blocco, ma al limite ad una parte, i partigiani bianchi o cristiani. Che i partigiani (pochi) ancora vivi non abbiano più alcun ruolo è inoltre possibile, ma vogliamo far vivere loro una serena vecchiaia, lasciando ai più giovani la trasmissione della memoria dei fatti? Che poi, dopo aver usufruito dell'aiuto degli americani ora l'Anpi manifesti contro di loro, per me è davvero una novità. Le manifestazioni antiamericane, oramai del tutto obsolete, erano diffuse tra gruppi della sinistra extraparlamentare ai tempi della guerra in Vietnam, non tra i gruppi Anpi! «Nell'attuale conflitto la neutralità dell'Anpi è pelosa».

Vogliamo dire una volta per tutte che nel 1943-45 vi fu una Resistenza, mentre in Ucraina si combatte una guerra di liberazione? Non siamo più ai tempi della grande URSS che sconfisse il feudalesimo, l'imperialismo e il nazismo nel nome di una forse troppo precoce uguaglianza tra gli uomini! Tutto sommato, considerato il pessimo intervento nella rubrica del quotidiano meneghino, di un'altra cosa mi addoloro.

Che Marco Bellocchio abbia tratto da un libro di Gramellini uno dei suoi film più belli, più significativi, più inquietanti. Nessuno dei due meritava questo.

Igor Paulinich Cremona

19 aprile 2022

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