Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 10.14

I sindacati al Fmi: basta austerità

| Scritto da Redazione
I sindacati al Fmi: basta austerità

"E' il momento per le istituzioni finanziarie internazionali di invertire le politiche di austerità e stagnazione". Il messaggio l’hanno recapitato i sindacati direttamente al Fondo monetario internazionale e alla Banca Mondiale. Diverse sigle sindacali internazionali raccolte sotto l’ombrello delle Global Unions chiedono al Fmi di sostenere e promuovere un programma economico per favorire la ripresa dell'Europa. I livelli di disoccupazione, dovuti al periodo di depressione, in molti stati europei richiedono una risposta urgente e forte da parte del Fmi, dell'Unione Europea e della Banca Centrale Europea.
L’allarme è stato lanciato in occasione degli incontri annuali 2013 di Fmi e Banca Mondiale. I sindacati, nella loro Dichiarazione, citano la stima dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, secondo cui, nel 2012, vi sono stati circa 200 milioni di disoccupati. E secondo dati ancora più allarmanti, la disoccupazione mondiale continuerà a crescere sia nel 2013 che nel 2014. La situazione è particolarmente grave in Medio Oriente e nell'Africa del Nord (MENA), e in Europa, dove alcuni paesi sono entrati nel loro sesto anno consecutivo di recessione.
Le Global Unions ritengono, inoltre, che il Fmi non dovrebbe continuare ad appoggiare “riforme” del mercato del lavoro dannose. Le raccomandazioni o le condizioni del Fmi prevedono la riduzione o il congelamento dei salari minimi, procedure di licenziamento meno severe e la riduzione dell'indennità di fine rapporto. Sono state inserite, inoltre, norme che indeboliscono o smantellano la struttura della contrattazione collettiva sia a livello nazionale che di settore, talvolta in violazione delle norme sul lavoro riconosciute a livello internazionale.
Nei paesi appartenenti all'area MENA, un importante obiettivo dei negoziati del Fmi per la concessione di nuovi prestiti è stata la rimozione o la riduzione delle sovvenzioni per il carburante. I sindacati della regione hanno chiesto ripetutamente, urgentemente e pubblicamente l'adozione di misure più miti. Secondo le Unions, il Fondo dovrebbe lavorare a stretto contatto con la Banca Mondiale sulla tempistica e la sequenza della rimozione delle sovvenzioni, le quali dovrebbero prevedere il tempo necessario per assicurare, prima della rimozione della sovvenzioni, che siano pienamente in vigore misure di protezione sociale e dei lavoratori, inclusi programmi di trasferimento di denaro, aumenti salariali e creazione di posti di lavoro per i giovani.
La Banca Mondiale, lo scorso anno, ha iniziato un riesame delle sue politiche di tutela sociale e ambientale. Il riesame, una volta completato nel 2014, permetterà alla Banca di stabilire politiche e pratiche globali per il rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori nei suoi prestiti per investimenti. I sindacati esortano la Banca a inserire completamente nelle sue politiche di tutela le norme fondamentali sul lavoro, così come sono state definite dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro.
Le Global Unions pensano che, se la Banca intende effettivamente affrontare il problema della disuguaglianza e portare avanti il suo impegno per ridurre la povertà, ci sarà bisogno di rinnovati sforzi e attenzione sia per la creazione di posti di lavoro che per la protezione sociale.
La dichiarazione delle Global Unions comprende anche proposte per le misure che il Fmi e la Banca Mondiale dovrebbero adottare per l'assistenza nella costruzione di un settore finanziario privato che sostenga l'economia reale e per le iniziative che possono prendere per l'assistenza nell'adozione e nell'applicazione coordinata di tasse sulle transazioni finanziarie nel maggior numero possibile di paesi.

fonte: http://www.rassegna.it/articoli/2013/04/11/99104/i-sindacati-al-fmi-basta-austerita


 

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