Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 10.33

Il dopo Tamoil

| Scritto da Redazione
Il dopo Tamoil

UN PIANO PER IL DOPO-TAMOIL Assunzioni e rilancio industriale. Salini: la vera soluzione e' il lavoro
 
Una dote di 85mila euro per integrare il reddito dei dipendenti Tamoil che trovano un nuovo lavoro entro i primi tre mesi di cassa integrazione; incentivi alle imprese che li assumono (10mila euro il primo anno e 5mila il secondo); un nuovo finanziamento di 200mila euro per il Fondo di solidarietà istituito dalla Provincia di Cremona, con misure anti-crisi che  vanno a vantaggio di tutto l’indotto Tamoil. Questo il cuore dell’accordo che le istituzioni locali, in collaborazione con l’azienda e le organizzazioni sindacali, hanno sottoscritto per uscire dalla crisi Tamoil. Un piano che guarda al futuro, puntando sul reimpiego e sullo sviluppo industriale del nostro territorio. Accanto a questo piano, l’accordo sociale che garantisce il lavoro per 83 dipendenti,  l’accompagnamento alla pensione per altri 50 e ammortizzatori per i 137 lavoratori che rimarranno senza impiego.
 

Obiettivo: sviluppo
Lo spirito che ha portato al piano industriale viene così spiegato dal presidente Salini: “Ciò a cui dobbiamo puntare è un futuro di sviluppo per il nostro territorio. Non possiamo accontentarci di un accordo pur positivo, ma che implica comunque l’uscita di scena di un importante soggetto industriale presente da decenni sul nostro territorio. Così come non possiamo accettare che la gente resti a casa senza occupazione, sebbene abbia quasi l’intero stipendio garantito per cinque anni. La soluzione è il lavoro, non gli ammortizzatori sociali. Solo avendo chiaro questo obiettivo possiamo guardare al futuro, ricordandoci che dobbiamo cercare soluzioni che non riguardino il caso Tamoil isolato, ma che vadano ad agire sulla crisi che globalmente sta segnando il nostro territorio. Tutte le imprese e tutti i lavoratori devono sentirsi coinvolti nelle strategie che mettiamo in campo per garantire un futuro alla provincia”. Un metodo che è stato ribadito anche dall’assessore regionale Gianni Rossoni, in occasione della presentazione dell’accordo alla stampa locale: “Dobbiamo impegnarci per far sì che i lavoratori siano invogliati a staccare la spina dagli ammortizzatori sociali e che non vivano passivamente questo stato. Per questo dico che, nonostante l’accordo raggiunto sia un buon accordo, sarebbe stato forse meglio concentrare l’attenzione nel prevedere una dote maggiore per le imprese che assumono”.
 

Nuove attività
Il piano di attività industriale successivo alla cessazione dell’attività di raffinazione di Tamoil si sviluppa, in base a quanto previsto dagli accordi, secondo due direttive. Da una parte ci sarà l’attività che Tamoil continuerà a svolgere in loco, vale a dire la ricezione, lo stoccaggio e la distribuzione di materiale (che vedrà occupati 43 dipendenti), cui si aggiungeranno ulteriori attività di analisi chimiche di laboratorio da parte di altre società (previsti 12 dipendenti). A tutto questo si aggiunge un nuovo progetto di industrializzazione, in base al quale, come si legge nell’accordo, “le istituzioni centrali e locali si impegnano a sostenere, non escludendo il ricorso all’Accordo di Programma, un progetto di reindustrializzazione di un’area produttiva sul territorio cremonese”. Tutto ciò con il contributo dell’azienda: “Tamoil si impegna a collaborare a tale progetto sviluppando proprie iniziative industriali economicamente valide”. Infine, le garanzie sulla bonifica, sia in area interna che in area esterna.

fonte: L'informatore <informatore@provincia.cremona.it>

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