Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 04.21

Il futuro dei dipendenti della Provincia di Cremona. Incontro con Vezzini

In attesa di risposte operative da parte di Governo e Regione incontro a San Vitale

| Scritto da Redazione
Il futuro dei dipendenti della Provincia di Cremona. Incontro con Vezzini Il futuro dei dipendenti della Provincia di Cremona. Incontro con Vezzini

La riforma della PA e, in particolare, il riordino delle province è una strada  tutta in salita: è quanto emerso con tutta evidenza nell’incontro tenutosi presso San Vitale il futuro dei dipendenti della Provincia.

Alla presenza delle Organizzazioni sindacali, RSU, del consigliere provinciale Gianni Rossoni e dipendenti, il presidente Carlo Vezzini, insieme al Coordinatore funzionale dei dirigenti, Massimo Placchi, ha illustrato il percorso relativo all'attuazione normativa, con riferimento al riordino delle Province, anche in base all' ultima circolare ministeriale (circolare n.1 “Linee guida in materia di attuazione delle disposizioni in materia di personale e di altri profili connessi al riordino delle funzioni delle province e delle città metropolitane. Art.1, commi da 418 a 430, della legge 23 dicembre 2014 n.190” a firma delle Ministre Madia e Lanzetta).

Molti i dubbi, che potranno essere sciolti solamente dopo le attese decisioni da parte della Regione Lombardia così come dei provvedimenti più operativi da parte del Governo, visti i pesantissimi tagli ai bilanci, previsti dalla scorsa Legge di Stabilità, che minano la stessa attività ordinaria e lo svolgimento di funzioni fondamentali dell’Area Vasta.

A preoccupare maggiormente i dipendenti l’incertezza che grava sul futuro delle funzioni non fondamentali e sul ricollocamento del personale da destinare alle procedure di mobilità entro il 31 marzo.

“Abbiamo voluto questo incontro per tenervi aggiornati sull’evoluzione che riguarda il nostro Ente ed il vostro futuro – ha evidenziato il presidente Vezzini parlando ai dipendenti in una gremita San Vitale – Ribadisco che in primis devono essere garantiti i dipendenti, all’interno di qualsiasi processo di trasformazione della Governance della PA; riforma che vede da un lato progredire velocemente il Governo e dall’altro Regioni che hanno deciso di non decidere. Nonostante tutte le difficoltà del momento ed i pesanti tagli finanziari ai trasferimenti, stiamo lavorando a livello politico ed a livello istituzionale, nazionale e regionale, assieme alle parti Sindacali, negli Osservatori, chiedendo tempi certi e modalità operative chiare, anche sulle funzioni delegate da Regione Lombardia. Ringrazio le parti sindacali per una dialogo costante in questa situazione che definisco di caos normativo”.

E’ seguito un dibattito tra tutti i presenti con domande rivolte per lo più alle prossime scadenze che impone la legge e alle decisioni che intende assumere Regione Lombardia. Nello specifico, la definizione delle liste nominative del personale che rimane assegnato alla provincia e di quello da destinare alle procedure di mobilità rappresenta il punto finale di un processo complesso e articolato che presuppone in via preliminare e come conditio sine qua non l'adozione di altri atti ed iniziative, tra cui, in particolare, la individuazione di modalità e criteri per la formazione delle liste da parte degli osservatori regionali, appositamente costituiti, e il decreto ministeriale di fissazione dei criteri delle procedure di mobilità del personale interessato e coinvolto in piani di riassetto organizzativo. In sostanza, finché tali adempimenti non vedranno la luce, le liste non potranno essere completate. Ad oggi nessun provvedimento in tal senso è stato emanato. Ai sensi del comma 421 dell'art. 1 della L.190, la dotazione è stabilita, a decorrere dal 1 gennaio 2015, in misura pari alla spesa del personale di ruolo alla data dell'8 aprile 2014. E' stato, pertanto, definito il macro aggregato della spesa del personale alla data indicata secondo criteri uniformi, concordati in sede di Unione province lombarde, da i responsabili della direzione. La Provincia attraverso i suoi uffici e dirigenti sta seguendo passo passo, anche con una presenza diretta in Regione Lombardia e presso gli Osservatori regionali, secondo una linea comune definita in sede di UPL, l’evoluzione della situazione che coinvolge in tutt’Italia ben 20.000 persone destinate ai processi di mobilità, oltre alle 32.000 circa che rimarranno nei “nuovi enti” di area vasta.

1616 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria