Giovedì, 16 maggio 2024 - ore 04.26

Il Pil e la ricetta Padoan| P.Cova

Inutile nasconderlo: nessuno di noi si aspettava quel dato.

| Scritto da Redazione
Il Pil e la ricetta Padoan| P.Cova

Eravamo tutti più fiduciosi nella ripresa. Invece, il Pil, quell’importantissimo Prodotto interno lordo che dà la misura della salute di un Paese, è risultato ancora negativo, scendendo dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. E la diminuzione del valore aggiunto, ci ha detto l’Istat, è avvenuta in tutti e tre i grandi comparti di attività economica: agricoltura, industria e servizi. Non è stata sufficiente nemmeno la produzione industriale di giugno, ripartita dopo due mesi di cali.

È toccato al presidente Matteo Renzi riportarci alla realtà, dopo un momento di sbigottimento: nel 2012, ci ha ricordato, abbiamo fatto meno 2,4%. Nel 2013 meno 1,6%. Nei primi sei mesi del 2014 siamo a meno 0,3%.

Secondo l’Europa è semplicemente una ripresa ritardata, seppure in linea con le previsioni di altre istituzioni, come Fmi, il Fondo monetario internazionale, e la Banca d’Italia.

Un dato negativo, ma con aspetti positivi – produzione industriale e consumi, appunto – anche secondo il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, venuto in Aula a riferire sugli interventi in materia di revisione della spesa pubblica alla luce degli attuali vincoli di bilancio.

Il titolare del Tesoro è stato chiaro: se ne esce solo continuando con la strategia del Governo, ovvero riforme strutturali, semplificazioni, aumento della competitività. E rendendo permanente, nella legge di Stabilità, il bonus di 80 euro, per il quale è prematuro abbandonarsi a valutazioni sul suo impatto a soli tre mesi dall’introduzione in busta paga, ha detto. Secondo Padoan, infatti, la revisione della spesa è e resta al centro della strategia del governo perché indispensabile per il raggiungimento della crescita.

Per questo, il Ministro vede, a partire dal 2015, una fase di ripresa più decisa e sostenuta, mentre considera “sbagliato e fuorviante prendere in considerazione un quadro macroeconomico di pochi trimestri per valutare l’efficacia e l’impatto delle azioni di governo”.

La prospettiva per Padoan è, dunque, quella di attuare una “revisione delle agevolazioni e delle detrazioni fiscali per garantire un miglioramento dei conti pubblici di 3 miliardi nel 2015, 7 nel 2016 e 10 nel 2017. Viceversa si deve procedere con la revisione della spesa”.

Paolo Cova , deputato PD 

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