Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 21.17

IL SALISCENDI detto anche ASCENSORE | M.Superti

| Scritto da Redazione
IL SALISCENDI  detto anche  ASCENSORE | M.Superti

In questi ultimi anni abbiamo visto e sentito di tutto e di più, compreso  l’uso dei verbi salire o scendere , riferiti al campo.
E  il campo riferito alla politica.
Dall’uso distinto di uno dei due verbi abbiamo anche identificato il personaggio o i personaggi  che se ne sono serviti.
Scendere dovrebbe significare passare da un piano superiore ad un piano inferiore.
Al contrario “salire”: a volte è una questione di stile.
Il diverso uso dei verbi potrebbe  anche  essere riferito alla condizione  connessa all’atteggiamento dei vari personaggi.
Ciò rappresenta uno dei motivi che ci portano a fare delle considerazioni e anche apprezzamenti.
Ma emerge anche la domanda : perché un personaggio usa uno o l’altro verbo ?
Ci sono  persone che entrano nell’agone politico per passione,per coinvolgimento inaspettato, per coinvolgimento necessitato, per puro esercizio ludico ( provare può dare anche emozioni e brividi), per assuefazione, a volte per “diritto” ereditario.
Ma è proprio vero che il Bel Paese ha bisogno  di personaggi che devono abbandonare il loro status per rendersi utili alla comunità ?
La cronaca ci informa che  i personaggi arrivano da tutti i settori  e che già si muovono in un loro proprio campo di attività.
Nel caso dello “scendere”  tuttavia mi sorge qualche dubbio.
Il dubbio è che si tratti di uno dei modi per condizionare la vita di una società  che già di per sé ha problemi congeniti e connessi all’impietoso scorrere degli eventi.
L’economia traballante e la finanza   che   tutto fa fuorché rendere più facile la vita delle società ,  trova il modo di mettere in campo operazioni tanto fantasiose quanto pericolose, per sé e per gli altri.
La finanza derivata ( spesso allegra)  rappresenta  e produce quasi il 90 per cento  dei movimenti contabili connessi alla vita finanziaria delle nazioni.
Il resto del 10 per cento è riservato a movimenti contabili riferiti allo scambio di beni reali.
Siamo di fronte ad una infezione che prima o poi si dimostrerà letale.
Ma letale  soprattutto  per  la parte più debole  della società .
Le borse che lavorano con tali prodotti finanziari trovano tutti i mezzi per contrastare l’operato di qualche governo o ente ancora dotato di saggezza residua.
Ma è proprio vero che la politica non può fare nulla per arginare la devastante invasione  incombente ?
Io sono convinto che può fare ancora molto : ci vuole coraggio  e determinazione.
Coraggio, perché le manovre non saranno indolori e sarà necessario dirlo prima alla gente della strada, ma non solo.
Determinazione, perché la politica nazionale dovrà prendere posizione forte contro qualche stato o ente finanziario che non stanno a sentire  le considerazioni altrui.
Tutti sanno che sulla piazza di Londra si svolgono la maggior parte dei contratti sulla finanza derivata: purtroppo la tendenza è stata anche seguita negli ultimi tempi anche da altre piazze.
E’ evidente che la soppressione  o la rigida  regolamentazione del prodotto “ derivato” alias swap sarebbe una grave perdita di lavoro per gli addetti a tale pratica.
Ma darebbe certezze  al mondo economico e credibilità al mondo della finanza, che da troppo tempo fa un uso improprio dello strumento deputato : il denaro.
Ma allora a cosa serve fare distinzioni  fra chi scende e chi sale ?
A mio modesto parere serve anche  perché chi sale in campo potrebbe porre un argine,fra le altre cose, anche ai movimenti della finanza derivata, alias “swap”.
Chi sale in campo dovrebbe godere, anche , di una forte considerazione personale in campo internazionale : non solo a livello europeo.
Cordialità e buon lavoro.
MARIO SUPERTI
CREMONA 

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