Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 16.36

Il suicidio politico del Cavaliere

| Scritto da Redazione
Il suicidio politico del Cavaliere

In una delle ultime riunioni riservate a pochi intimi, Berlusconi ha affermato che ogni sua apparizione in TV vale la conquista di 2  o 3  punti di gradimento nei sondaggi; alla luce di questa certezza ha maturato la convinzione di poter vincere (anzi di avere già vinto) con il 40% che, grazie al porcellum, diventerebbe il 55%... quindi Quirinale a portata di mano, presidenza del consiglio da affidare ad un supplente purchè ubbidiente , inetto, incapace, con spina dorsale molto fragile (l’identikit di Al Fano).

Ha scelto la strada dell’aggressione, degli insulti, del vociare perché è il solo metodo dialettico di cui dispone e non può cambiare registro, ora deve insistere e reiterare le accuse agli avversari e gli insulti ai nemici.

Ma…. (diceva Collodi c’è sempre un  “ma” nella vita dei burattini) i sondaggi sono diventati impietosi e non mostrano alcun aumento nei consensi, sia nel PdL che nell’augusta persona del cavaliere, rimasto sempre terzo dopo Bersani  e …dopo  Grillo, malgrado quest’ultimo stia facendo di tutto per perdere consensi.

Questa evidenza lo rende furioso , e non sa a chi attribuire la responsabilità del mancato consenso  che avrebbe dovuto esplodere dopo le sue apparizioni in tutte le TV possibili e immaginabili.

Con Giletti ha provato la carta dell’indignazione della serie “deminutio capitis” , perché essere interrotto, come si fa nelle interviste fra persone civili, per il cavaliere diventa un’offesa intollerabile… e l’indice di gradimento scende ancora, proprio per l’incivile sortita… chi si fiderebbe di affidare una nazione ad un nevrotico megalomane, in costante crisi di astinenza del saper vivere  ?

Vorrebbe recuperare 126 ore di comparsate TV, perchè si è astenuto per lungo tempo dal comparire, impegnato in cene e cenette più o meno eleganti; bene, anzi , benissimo… lo si metta  in programma due volte al giorno, dovunque, anche nei venditori di tappeti (se lo accettano); i 60 giorni che mancano alle votazioni basterebbero, e il risultato sarà brillantemente raggiunto con il suicidio politico del cavaliere.

 

Rosario Amico Roxas

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