La Sicilia brucia: secondo quanto riferisce il governatore Nello Musumeci, le fiamme sarebbero state appiccate in sei punti diversi dell’isola. L’incendio più vasto si è verificato ad Altofonte, nel Palermitano dove nella notte le fiamme sono divampate contemporaneamente in cinque punti diversi. I roghi hanno superato la zona abitata, dove sono state evacuate 400 persone e si sono dirette rapidamente verso i boschi.
Le forze dell’ordine indagano sull’origine delle fiamme, ma intanto i vigili del fuoco sono impegnati in un lavoro straordinario anche in altri paesi della provincia di Palermo: Carini, Termini Imerese, Sciara, Polizzi Generosa e Santa Cristina Gela. Un incendio è segnalato anche a Monte Pellegrino, dove è stato necessario l’intervento dei mezzi aerei.
Da Macari, le fiamme hanno superato la Montagna raggiungendo la Tonnara di San Vito Lo Capo (sita sulla costa) e la vicina riserva naturale dello Zingaro, già distrutta dai roghi nel 2012. Secondo quanto riferiscono i pompieri, l’unica area che si è salvato dal fuoco è la prima caletta della riserva, la "Tonnarella del Luzzo". I Canadair sono intervenuti per limitare i danni delle fiamme che hanno raggiunto anche il Centro visitatori dello Zingaro.
Il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, sta seguendo in prima persona l’emergenza: "Ho convocato il governo della Regione per una riunione urgente - fa sapere il presidente della Regione - I criminali che hanno appiccato il fuoco ad Altofonte, in sei punti diversi e a favore del vento, hanno compiuto un atto violento che sta pagando una intera popolazione".