La compagnia candese TransCanada contesta le perplessità del Presidente statunitense, Barack Obama, in merito all'impatto dell'oleodotto sul mercato del lavoro degli Stati Uniti d'America. Vivo anche lo scontro tra la maggioranza democratica e l'opposizione repubblicana
Energia e lavoro sono due tematiche che spesso possono intrecciare i loro destini, provocando situazioni di politica estera tese anche tra due Paesi tradizionalmente solidi alleati. Nella giornata di lunedì, 29 Luglio, la compagnia energetica canadese TransCanada ha criticato le obiezioni sollevate dal Presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama, in merito alla realizzazione dell'infrastruttura Keystone XL.
La TransCanada ha contestato l'opinione secondo cui il Keystone XL creerebbe pochi posti di lavoro che, in virtù del loro numero esiguo, non aiuterebbero l'economia statunitense a migliorare una situazione critica sul piano dell'occupazione.
Il portavoce della TransCanada, James Millar, ha affermato che il Keystone XL ha già comportato il varo di 4 Mila posti di lavoro, mentre il Presidente Obama, in un'intervista al New York Times, ha parlato di una prospettiva futura di soli 2 Mila.
Il braccio di ferro tra la TransCanada e gli USA riguarda anche il piano politico, dal momento che tra i principali sostenitori del Keystone XL c'è il Primo Ministro canadese in persona, Stephen Harper, protagonista di una tournée in USA per supportare la realizzazione dell'oleodotto.
Il Keystone XL è un'infrastruttura concepita per veicolare greggio canadese dall'Alberta -Canada- al Golfo del Messico, così da garantire agli USA di ridurre le importazioni di energia da Paesi nemici e non democratici come Venezuela e Stati arabi.
Democratici divisi, repubblicani a favore
Il Presidente democratico Obama, così come gran parte della maggioranza democratica, che controlla il Senato, si è detto favorevole alla realizzazione del Keystone XL a patto che gli impatti ambientali siano ridotti al minimo.
Obama, in un discorso alla Nazione, ha inoltre sostenuto la necessità di ridurre le emissioni inquinanti: uno scopo posto alla base dell'attività internazionale del suo secondo mandato come Presidente della più grande democrazia del Mondo.
L'opposizione repubblicana, che controlla la Camera dei Rappresentanti, è apertamente favorevole alla realizzazione del Keystone XL, in quanto, secondo la loro versione, l'infrastruttura sarebbe utile per creare posti di lavoro e rafforzare l'indipendenza energetica USA.
Contraria al Keystone XL è una minoranza democratica vicina alle lobby ambientaliste, con cui il Presidente Obama è tenuto a fare i conti.
Un parere sulla realizzazione dell'oleodotto sarà formulato dal Dipartimento di Stato USA, che ha la competenza sull'approvazione di progetti transnazionali.
Matteo Cazzulani
Freelance Journalist
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2013-08-03