Martedì, 19 marzo 2024 - ore 11.22

L’attuale siccità potrebbe essere la peggiore degli ultimi 500 anni in Europa

Andrea Toreti (JRC): è peggio di quella del 2018 e la peggiore dal XVI secolo

| Scritto da Redazione
L’attuale siccità potrebbe essere la peggiore degli ultimi 500 anni in Europa

In un’intervista a Sky News 24 rilanciata anche dal Washington Post, Andrea Toreti, ricercatore senior del Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea e che processa i dati dell’European Drought Observatory (EDO), ha detto che «Quest’anno è destinato ad essere ancora peggiore rispetto al 2018, quando condizioni insolitamente favorevoli in alcune parti del blocco [europeo] lo hanno protetto dalla siccità altrove, e il peggiore dal XVI secolo». E ha aggiunto «Al momento… questo sembra essere l’anno peggiore degli ultimi 500 anni, anche se un’analisi completa dovrà avvenire retrospettivamente. Non abbiamo analizzato completamente l’evento, ma in base alla mia esperienza penso che questo sia forse ancora più estremo rispetto al 2018. Il 2018 è stato così estremo che guardando indietro a questo elenco degli ultimi 500 anni, non ci sono stati altri eventi simili»

Toreti, che è uno degli autori dello studio “The Exceptional 2018 European Water Seesaw Calls for Action on Adaptation” pubblicato nel 2019 su Earth’s Future,  e ricorda che rispetto al 2018 il 2022  è differente: nel 2018 il clima particolarmente secco e caldo provocò una diminuzione del 50% delle rese agricole nell’Europa centrale, ma condizioni umide fecero aumentare i raccolti nell’Europa meridionale, Un raro effetto altalena che mitigò gli effetti sui prezzi del cibo dovuti alla siccità regionale. Toreti fa notare che «Quest’anno, al contrario, la maggior parte dell’Europa è esposta a ondate di caldo e a un clima secco e siccità ha un impatto sulla produzione di cibo ed energia, sull’acqua potabile e la fauna selvatica. Quest’anno è davvero eccezionale».

Secondo gli ultimi dati dell’EDO, durante i 10 giorni precedenti il ​​30 luglio, circa il 47% del territorio europeo era in stato di “allarme”, la seconda di tre categorie di siccità. Ma il 17% del territorio europeo era in stato di “allerta” più grave, il che significa che non solo le deboli piogge evaporano subito, ma che piante e raccolti stanno soffrendo. La Francia ha istituito un task force per affrontare la peggiore siccità mai registrata. Vaste aree di Romania, Ungheria e Ucraina sono un deserto arido e la siccità estrema favorisce mega-incendi in Spagna e Portogallo. A luglio la Gran Bretagna meridionale, compresa Londra, ha ricevuto solo dal 10 al 20% delle precipitazioni medie e, in alcuni casi, quasi nulla. Londra ha avuto appena un millimetro di pioggia, rispetto a una media di 45 millimetri. Il MetOffice britannico ha confermato che quello del 2022 è stato il luglio più secco mai registrato nell’Inghilterra meridionale e il luglio più secco in tutto il paese dal 1935.  Anche per Météo-France, il luglio appena trascorso è stato il più secco mai registrato in Francia, con precipitazioni dell’85% al ​​di sotto della media.

Météo-France, il servizio meteorologico nazionale, ha emesso un bollettino in cui si afferma che il paese ha vissuto il luglio più secco mai registrato, con precipitazioni totali di circa l’85% al ​​di sotto della media.

Se le immagini dei fiumi italiani in secca sono drammatiche, il grande Reno, in Germania, è sempre meno profondo e i costi delle spedizione merci sul fiume sono più che quintuplicati e, per non incagliarsi, molte grandi navi sono costrette a trasportare solo dal 30 al 40%  del loro carico.

Il Washington Post dedica particolare attenzione a quel che sta avvenendo nel nostro Paese: « Un problema idrologico simile sta causando problemi in Italia, dove il fiume Po sta affrontando quella che il presidente del Consiglio ha descritto come la “crisi idrica più grave degli ultimi 70 anni”. All’inizio di luglio, l’Italia ha dichiarato lo stato di emergenza in 5 delle regioni più colpite. Nel bacino del fiume vivono circa 17 milioni di persone, quasi il 30% della popolazione italiana. Circa il 41% del bacino del fiume Po è utilizzato per l’agricoltura che, secondo i dati pubblicati dalla Commissione europea, sostiene 3,1 milioni di capi di bestiame (metà del patrimonio nazionale) e 6 milioni di suini (quasi i due terzi del patrimonio nazionale), . La siccità ha ridotto i raccolti del 30% in Italia, tagliando quello che era già un raccolto poco brillante poiché gli agricoltori hanno piantato meno a causa dell’aumento dei costi derivanti dalla guerra in Ucraina».

Toreti evidenzia che «La crescente mancanza di acqua nei bacini idrici, nei fiumi e nei depositi sotterranei significa che il territorio ora ha bisogno di piogge più elevate del normale per compensare. Si prevede che la quantità di terreni in siccità aumenterà ulteriormente. Abbiamo stimato un peggioramento della situazione nella maggior parte dell’Europa».

Il collasso climatico sta rendendo la siccità nel Mediterraneo sempre più grave e più probabile, sebbene non sia la causa di tutte le siccità a livello globale.

Matthew Cappucci è un meteorologo di Capital Weather Gang ricorda sul Washinton Post che «La siccità è sia una causa che un effetto dell’estate estremamente calda che ha afflitto finora l’Europa. Luglio è stato il sesto più caldo mai registrato nel continente; Giugno è stato il secondo più caldo. Il clima più caldo prosciuga il territorio, che prosciuga l’atmosfera, rendendo a sua volta più facile il riscaldamento dell’aria. Questo ciclo è estremamente difficile da interrompere, in particolare quando l’andamento meteorologico generale favorisce l’innalzamento, o l’instaurarsi di un’ampia alta pressione, sull’Europa. Quella “cupola termica” ad alta pressione devia le intemperie, inclusa la pioggia, verso nord, facendo sì che l’Europa cuocia sotto il sole inevitabile e un caldo  anomalo. E’ assodato che il cambiamento climatico causato dall’uomo sta amplificando l’intensità, la frequenza e la durata degli eventi di caldo estremo e sta anche esacerbando la gravità e gli impatti della siccità. Il Met Office del Regno Unito ha annunciato che l’ondata di caldo record di metà luglio, durante la quale oltre 40 stazioni meteorologiche hanno superato la precedente temperatura record di tutti i tempi del Regno Unito, ha avuto una probabilità 10 volte maggiore di raggiungere tale intensità a causa del cambiamento climatico».

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