Martedì, 19 marzo 2024 - ore 04.28

L’azione della Croce Rossa a oltre 6 mesi dall’inizio della crisi Ucraina

| Scritto da Redazione
L’azione della Croce Rossa a oltre 6 mesi dall’inizio della crisi Ucraina

Sono passati più di 6 mesi dal 24 febbraio, quando il suono delle sirene antiaeree a Kiev annunciò l’attacco aereo che diede il via alla guerra russa in Ucraina, dando vita ad una delle più grandi crisi umanitarie della storia recente, con migliaia di morti e feriti tra soldati e civili e un costante flusso di milioni di rifugiati e sfollati. Secondo le stime di OCHA, sei mesi dopo dall’inizio del conflitto, lo scenario è sempre più sconfortante: circa 18 milioni di persone hanno bisogno di intervento umanitario e si stima che ci siano 6,65 milioni di sfollati interni in Ucraina e 6,8 milioni di rifugiati ucraini in tutta Europa.

6 mesi fa, sin dalle prime ore dall’inizio del conflitto, la Croce Rossa Italiana è scesa in campo al fianco della Consorella Ucraina, agendo con rapidità e efficacia per rispondere sia ai bisogni umanitari più urgenti della popolazione colpita sia per prevenire e prepararsi a nuove escalation del conflitto. Un intervento, tutt’oggi in corso, che in termini di dispiegamento di risorse umane e materiali non si era mai visto a livello internazionale. 6 mesi di attività umanitaria e di cooperazione sul campo che non sarebbe stata però possibile senza il supporto di una straordinaria campagna raccolta fondi che ha mobilitato velocemente centinaia di migliaia di cittadini e aziende privato.

La Croce Rossa è intervenuta con centinaia di volontari, impegnati nella logistica dell’assistenza umanitaria: trasportando e distribuendo in oltre 40 operazioni internazionali più di 1500 tonnellate di aiuti umanitari in Ucraina e nei paesi confinanti per aiutare i milioni di sfollati e rifugiati, in collaborazione con la Croce Rossa Ucraina e nell’ambito del sistema di Protezione Civile. Per raccogliere e organizzare i beni umanitari provenienti da tutti i partner del Movimento, la Croce Rossa Italiana ha anche realizzato in tempi record un hub umanitario a Suceava in Romania, a una manciata di chilometri dal confine con l’Ucraina.

Sono state 242 le persone con fragilità sanitarie ad essere evacuate in 3 diverse missioni internazionali grazie al personale CRI dall’Ucraina in Italia, in collaborazione con il sistema di Protezione Civile. Tutt’oggi sono seguite da operatori esperti nei loro percorsi terapeutici e riabilitativi.

La Cri è stata da subito al fianco della Croce Rossa Ucraina per la messa a punto di 20 unità mobili sanitarie attivate per raggiungere gli sfollati su tutto il territorio con l’obiettivo di offrire servizi sanitari primari così da alleggerire l’enorme pressione sulle strutture ospedaliere, molte delle quali danneggiate o distrutte dalla guerra (ad oggi secondo il Surveillance system for attacks on health care (SSA) del WHO si stimano circa 503 attacchi al sistema sanitario nazionale ucraino).

Oltre al supporto sanitario, sempre in Ucraina, l’intervento della CRI mira a rafforzare il coordinamento e la risposta alla crisi in corso della Croce Rossa Ucraina. Una sala operativa delle emergenze è stata costituita con la collaborazione del personale delle emergenze CRI. Un centro dal quale si gestiscono e si attivano h24 le decine delle squadre di soccorso in emergenza (ERTs) composti dai volontari di Croce Rossa Ucraina con il compito di intervenire e fornire assistenza umanitaria sia nei luoghi di aperto conflitto sia nelle aree a maggiore concentrazione di sfollati.

Infine, in previsione del rigido inverno in Ucraina e dell’instabilità della situazione relativa agli sfollati, la CRI si sta impegnando nella fornitura e installazione di più di 100 moduli abitativi provvisori (250) nelle regioni nel nord del paese, volti a garantire loro un alloggio sicuro e un acceso ai servizi di base a circa 100 nuclei familiari durante le stagioni fredde, che si prospettano estremamente difficili.

Un’azione che si estende oltre i confini ucraini, abbracciando anche i paesi che stanno subendo le conseguenze dirette e indirette della CRI, come Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Moldavia e i paesi di destinazione dei flussi migratori: dall’Europa sud-orientale a quella più occidentale, che stanno ospitando da mesi milioni di rifugiati. Un lavoro possibile grazie al contributo finanziario e tecnico della Croce Rossa Italiana all’Emergency Appeal lanciato della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC). In coordinamento con la Federazione, la CRI con i suoi professionisti del settore sta supportando la risposta umanitaria sia lungo i confini che all’interno di questi paesi, lavorando per rafforzare le conoscenze e le capacità tecniche delle diverse Società Nazionali coinvolte. (aise) 

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