Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 11.44

LA FURIA DI OBAMA COL SENATO PER IL VOTO SULLE ARMI

| Scritto da Redazione
LA FURIA DI OBAMA COL SENATO PER IL VOTO SULLE ARMI

Respinta la stretta di vite sulla detenzione delle armi voluta dal Presidente democratico USA. Decisiva l'influenza sui repubblicani della lobby National Rifle Association.
FILADELFIA-Una ferita per gli Stati Uniti d'America e il sistema della democrazia statunitense.
Questo è stato il commento a caldo del Presidente USA, il democratico Barack Obama, in seguito al voto del Senato, che mercoledì, 17 Aprile, ha respinto un giro di vite sulla legge sulle armi.
La stretta, proposta da un emendamento del Senatore democratico Joe Manchin, e da quello repubblicano Pat Toomey, ha ottenuto solo 54 voti a favore: non abbastanza per superare il quorum dei 60 consensi necessari per varare il provvedimento.
Decisivi sono stati i voti contrari della maggioranza dei repubblicani e di una minoranza di democratici impegnati a breve nelle elezioni di medio termine in Stati ad alta vocazione conservatrice come Arkansas, Nord Dakota, e Montana.
La mediazione è stata frutto di un lavoro preciso del Presidente Obama, convinto sostenitore di una restrizione delle clausole per il possesso delle armi negli USA.
Contraria al provvedimento è stata la National Rifle Association: potente lobby delle armi che ha convinto la maggioranza dei repubblicani a contrastare il provvedimento della Casa Bianca.
Visibilmente contrariato, il Presidente Obama ha indirizzato un discorso alla Nazione per condannare l'esito di una consultazione che non tiene conto della volontà del popolo statunitense, contrario al respingimento dell'emendamento Machin-Toomey.
Il Presidente Obama ha criticato non solo i repubblicani che hanno votato contro il giro di vite sulla Legge delle armi, ma anche i democratici che, per timore di non essere riconfermati dagli elettori, hanno assecondato la posizione della NRA.
Tra i democratici che hanno votato contro la mediazione c'è stato anche il Capogruppo al Senato, Herry Reid, inizialmente favorevole.
Il Senatore Reid ha argomentato la sua decisione con la necessità di poter ripresentare il provvedimento in quanto Capogruppo democratico per una seconda lettura.
Tra i repubblicani che hanno sostenuto il provvedimento sono stati invece i Senatori John McCain e Susan Collins.
Oltre all'emendamento per la riduzione del possesso delle armi, il Senato ha anche respinto altre modifiche alla legge caldeggiate dal Presidente Obama.
La votazione può compromettere la riforma del settore delle armi promessa dal Presidente Obama agli elettori durante la campagna elettorale.

Matteo Cazzulani
Free lance journalist and energy deals consultant m.cazzulani@gazeta.pl 

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