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Luce della Pace di Betlemme 2011 (di Pierguido)

| Scritto da Redazione
Luce della Pace di Betlemme 2011 (di Pierguido)

Nel fare Memoria della Incarnazione di Gesù , quest’oggi, mentre portiamo alle Comunità Parrocchiali la Luce proveniente dal Luogo della nascita del Salvatore dell’umanità, vorrei proporvi riflettere come l’intera esperienza umana, da Lui coerentemente vissuta ed all’insegnamento da lui impartito, ponga, all’evidenza nostra, uno svelamento inaspettato per il nostro destino.

Davvero come Luce Egli rischiara le tenebre delle nostre incertezze, dei nostri dubbi esistenziali e ci rallegra , come Buona Novella, per affrontare meglio l’anno e la rimanente vita che verrà all’insegna di una “conversione” al modello di Uomo rappresentato sin dal Presepe.

Questo brano di Vangelo di Matteo, letto durante la liturgia dell’Avvento,è una traccia, credo attualissima nel contesto storico-sociale (e politico) che stiamo vivendo,che aiuta capire che ad altro dobbiamo mirare oltre le apparenze del momento.

1In quel tempo alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: 2«Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!». 3Ed egli rispose loro: «E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione?
4Dio ha detto: Onora il padre e la madre e inoltre: Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte.
5Voi invece dite: “Chiunque dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è un’offerta a Dio, 6non è più tenuto a onorare suo padre”. Così avete annullato la parola di Dio con la vostra tradizione.
7Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo:
8Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
9Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini».
10Poi, riunita la folla, disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! 11Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!». Mt.15

Spesso la mancata interiorizzazione di quel che udiamo, la mancata riflessione alla luce della esperienza cristiana che pure ci è proposta dalle buone letture,dalle mille occasioni liturgiche della Chiesa , ci lasciano in balìa di strani “precetti” cui affidare le nostre scelte quotidiane di vita . I fatti sono vissuti e le decisioni personali e sociali (comprese le politiche) sono prese in funzione di regole dettate da una convenienza del momento , apparentemente totalizzanti il nostro interesse .

Diviene così più importante il contenitore che il contenuto, la Strada perde l’Azimut e diviene un vagare verso appariscenti ed illusorie mete che non appagano a fondo il nostro essere vero, le aspirazioni profonde tutelate dal vigilare della nostra Coscienza.

Sì, la recessione economica, le disonestà rivelate ogni giorno sempre più eclatanti proprio dove deve essere il santuario dei valori civici, il dibattito offensivo per inventare , accusa dopo accusa, regole, leggi nuove cui attribuire una panacea a tutti mali sorgenti dagli animi dei cittadini di questa terra,distraggono, illudono la nostra mente, peggio i nostri cuori, affezionandoli al lato più appariscente dell’esistenziale portandoci alla eterna insoddisfazione, al non comprendere chi siamo e cosa dobbiamo divenire.

E’ così che , a partire dalla nascita e durante tutta la sua vita Cristo ci si pone in modo paradossale a richiamarci dove e come lo dobbiamo riconoscere come il vero nostro bene. Lui non pone vincoli di sorta, a differenza dei mille precetti delle leggi umane, indica l’esempio da seguire per divenire come lui, essere liberati e liberare l’uomo dalle vere condizioni di infelicità.

Vediamo alcuni fatti paradossali :

Una Vergine partorisce il Figlio di Dio e lo offre alla conoscenza universale.

Chiamati a questo fatto straordinario non sono i potenti, sapienti, ma per primi gli umili e senza istruzione, ed a questi per primi viene dato il mandato di annunciare che la Salvezza per l’umanità è giunta a Betlemme…parlo dei pastori, dei popolani prima che dei magi venuti dall’oriente.

Gesù condivide la vita di ciascuno di noi, non si pone al di sopra : un bimbo in una mangiatoia che dichiarerà essere il Figlio di un Padre comune a noi e quindi ponendo ogni uomo in condizione di fratellanza.

Un Bimbo , coperto di poveri panni in una mangiatoia è proclamato, e perfino temuto, come Re,Salvatore non solo di un regno allora conosciuto ma dell’Intera umanità, “pace in terra agli uomini di buona volontà”.Il Regno , dirà più tardi, è dentro di noi divenuti “Tempio di Dio” e questa Rivelazione è davvero una Salvezza per l’Uomo se accettata (Fede)poiché stabilisce un relazionarsi nuovo con tutto il creato.

E via di seguito potremmo continuare sino alla “follia” della Croce, presupposto alla resurrezione Gloriosa.

Non ci è proposta una religione-regole per rapportarsi con Dio, ma è Dio stesso che chiede di Abitare in noi (la povera ed umile capanna!)e grazie ai nostri gesti nel mondo(la vita quotidiana) Dio si manifesta agli altri che come noi sono “luogo in cui Dio stesso abita”.

Ecco cosa significa “essere Luce””portare la Luce” : dalla grotta di Betlemme si riparte con una missione profetica che deve essere l’interprete dello svelamento di Dio nel vivere di questa terra.

Ecco quindi alcuni punti di riflessione:

Luce che illumina La Strada del Paradosso

Si va per Vedere alla Culla e si Riparte Missionari per l’Annuncio

Noi chiamati all’Annuncio:

Salvezza (dalle incapacità, con Dio c’è Speranza)

Cambiamento,o conversione (la Novità di Cristo ci chiede di essere come lui, avere il suo Spirito)adesione della volontà

Gente di Ascolto, Gente che sappia Valorizzare, Unire le divisioni, trovare il minimo denominatore per far sentire a tutti la Fratellanza.

Umiltà: noi, ma anche gli altri sono chiamati e ci richiamano a Fare del proprio Meglio con il loro esempio

La Comunità che Dio vuole è paradossalmente composta da tutti e tutti , cosi differenti e così diversamente propositivi, debbono per Diritto Divino far parte della Comunità di Dio (stella, angeli della grotta…)

Quindi l’unico privilegio nostro è Avere Coscienza della Chiamata Battesimale e ‘con S Paolo, servi inutili…

Paradosso di chi Nell’Annuncio del Nuovo (Testamento)rimane rispettoso ed ossequioso del Vecchio Testamento e normalmente vi si riconosce senza rinnegare il passato dell’universale Umano.

Ecco il Compito di essere (con l’esempio e la parola) PROFETI…saper riconoscere sulla Strada della Esistenza Contemporanea la PRESENZA di DIO, indicando quale comportamento sia meglio (nella vita pubblica, politica anche) per fare la Sua Volontà…ed essere nella Pace come proclamato dai personaggi angelici presso la grotta di Gesù dal cui luogo il “fuoco” che oggi distribuiamo proviene.

Ogni anno che ci è dato è un prolungare questa vita di Fede, la possibilità di essere umili testimoni di quello che nel presepe natalizio si rappresenta: ma la luce di Betlemme ci chiede divenire “LAMPADE VIVENTI” e di bruciare della luce e del fuoco amoroso “di quel Bambinello”.

E con questi pensieri ….

Buona Strada per tutto il prossimo anno nella fratellanza scout

Pierguido

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