Tale imprenditore, diventato presidente del consiglio (in questo caso è d’obbligo l’uso delle minuscole !) grazie al martellante lavaggio collettivo del cervello nelle sue TV e nei suoi giornali, trascinò l’Italia in una guerra voluta da Bush per soddisfare le pressioni da parte delle lobby delle armi, del petrolio e dell’energia.
Contestualmente all’invio del contingente italiano in Iraq voluto nella qualità di presidente del consiglio, l’imprenditore di prima, che poi era la medesima persona, incassò 6,5 miliardi di dollari da anonimi finanziatori americani, come finanziamento alle aziende dell’imprenditore, diventato presidente del consiglio, che navigavano in acque fallimentari.
Lo stesso presidente del consiglio, durante una parentesi di non governo, attaccò il suo successore Romano Prodi (vero galantuomo) accusandolo di avere formato un “governo delle tasse” che scoraggiava i suoi investitori americani. Ne parlò solo una volta, perché poi gli consigliarono di non toccare quel tasto perché già si udiva il tintinnare delle manette.
L’imprenditore-presidente-del-consiglio, pagò i suoi debiti con il Monte dei Paschi di Siena, che ammontavano a 4 miliardi di dollari, ma del restante non si seppe più nulla. Ciò che si seppe fu atroce: a Nassirjia il nostro contingente “in missione di pace”, subì un attacco da parte irachena che provocò la morte di 19 militarti italiani.
Prendo a prestito le parole del Santa Padre, per concludere: “Maledetto”.
Rosario Amico Roxas