Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 02.44

Nella Buona Scuola molto spazio ai genitori ed associazioni

Vengono poste le basi di un impegno globale di tutte le componenti istituzionali e il risultato dipende da ognuna di esercitarlo nell’ambito di diritti e competenze di propria pertinenza

| Scritto da Redazione
Nella Buona Scuola molto spazio ai genitori ed associazioni

Genitori e associazioni soggetti attivi del ddl ‘La Buona Scuola’ Signor direttore, il ddl ‘La Buona Scuola’approvato dal Senato e dalla Camera in via definitiva, non possiamo dire che non rappresenti una vera rivoluzione nella scuola o un principio di rivoluzione. Tuttavia, anche se non condivisibili, sta di fatto che saltano alcuni schemi di fondo conservatori, considerati finora immodificabili, come la stabilità del posto di lavoro o la inamovibilità dei dirigenti. Così pure l’attribuzione al dirigente del compito di nominare e di licenziare i docenti rappresenta una novità assoluta, di certo uno strapotere del dirigente, con quali conseguenze non è dato sapere; forse con un po’di fantasia possiamo immaginarle, tant’è che il Governo si è preoccupato di accantonare qualche decina di milioni per probabili contenziosi. Significativo il richiamo alla riduzione degli alunni per classe, quindi fine delle classi pollaio. Altro elemento di novità: il Comitato di valutazione interno all’istituzione scolastica, dove dirigente, insegnanti, genitori e nella secondaria di secondo grado anche studenti, insieme ad una figura professionale esterna sono chiamati ad esprimere un giudizio per la premialità del singolo docente. La presenza di genitori e studenti nel Comitato di valutazione supera il pregiudizio dell’incompetenza, per affermare il principio del diritto, di chi riceve il servizio, di esprimere un giudizio sul servizio offerto. Ma, dal nostro punto di vista, la vera rivoluzione sta nel fatto che i genitori e le associazioni dei genitori sono ripetutamente chiamati nella legge e invitati ad essere protagonisti attivi, di tutto il progetto della scuola, dove le indicazioni delle famiglie, degli studenti e le esigenze del territorio costituiscono elementi imprescindibili nella formulazione del piano dell’offerta formativa (POF). Esso viene approvato (non solo adottato come prima) dal Consiglio di Istituto, dove sono presenti i genitori, ‘il dirigente deve tener conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti’(Art.1, 10, 4-5). (...) La riforma su ‘La Buona Scuola’pone le basi di un impegno globale di tutte le componenti istituzionali e il risultato dipende da ognuna di esercitarlo nell’ambito di diritti e competenze di propria pertinenza. Le premesse favorevoli alla partecipazione dei genitori ci sono tutte, occorre vedere nei contesti quali capacità ha il genitore di proporsi, per essere attore attivo dell’esperienza scolastica. Alle associazioni dei genitori e all’A.Ge in particolare, il compito di diffondere informazioni, di promuovere attività di formazione per i genitori per un’azione competente ed efficace nel ruolo di co-protagonista del progetto educativo.

Michele Ghezzi (Presidente A.Ge. Cremona)

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