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Pannella se nè andato a 86 anni .Un ricordo di Sergio Ravelli (Cremona)

Pannella rappresenta un faro nella notte.Agli occhi dell'intero sistema politico e informativo italiano, lo scandalo più intollerabile è rappresentato dal fatto che Pannella nel corso dei suoi 65 anni di militanza politica ha attraversato e frequentato tutti i Palazzi del potere senza rimanerne invischiato o condizionato

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Pannella se nè andato a 86 anni .Un ricordo di  Sergio Ravelli (Cremona) Pannella se nè andato a 86 anni .Un ricordo di  Sergio Ravelli (Cremona) Pannella se nè andato a 86 anni .Un ricordo di  Sergio Ravelli (Cremona) Pannella se nè andato a 86 anni .Un ricordo di  Sergio Ravelli (Cremona)

‘Un uomo di altri tempi, futuri. Appaiono raramente sulla Terra, solo ad intervalli, E alla Terra sono cari, e al tempo stesso pericolosi. i mettono a repentaglio, più di chiunque altro e la gente risponde loro anche se non li conosce. C’è, ogni volta, nel loro fato, qualcosa di inflessibile, Mai riconoscono l’oggetto della loro adulazione, né la loro ricompensa, E ogni volta lo stesso inesorabile prezzo dev’essere pagato per la stessa grande occasione.’

Signor direttore, questa splendida poesia di Walt Whitman si attaglia benissimo a Marco Pannella. La grave malattia che lo sta consumando, la sua forzata immobilità, hanno trasformato la casa di via della Panetteria, a Roma, in una sorta di ‘casa dei rimorsi – come ha acutamente scritto Pierluigi Battista – di chi non ha ascoltato Pannella in tutti questi anni. L’omaggio a un pezzo della storia italiana e repubblicana. Tardivo, forse. Ma sincero’. Ma offrono anche l'occasione a molti opinionisti per riflettere sul vita di un uomo che ha sempre suscitato grandi passioni ma anche grandi avversioni. Fra i tanti approfondimenti apparsi sulla stampa di questi ultimi giorni ho scelto quello di Roberto Rampi che su l’Unità del 24 marzo scorso ha scritto: «Penso che Pannella rappresenti un grande pensatore del novecento, in una formula nuova su cui credo che capiterà nei prossimi anni di tornare. Perché il Pensiero, in un’epoca come questa, non può essere solo un pensiero tecnico. Ritorna il grande tema della relazione tra pensiero e prassi, tra pensiero e azione, e in questo davvero Pannella è un Socrate del novecento, il cui contributo speculativo diventa azione politica, azione di vita, scelta, fin nella stessa carne. Questo è stato il suo modo di fare teoria, di fare pensiero ».

Aggiungo una mia, personale considerazione. Agli occhi dell'intero sistema politico e informativo italiano, lo scandalo più intollerabile è rappresentato dal fatto che Pannella nel corso dei suoi 65 anni di militanza politica ha attraversato e frequentato tutti i Palazzi del potere senza rimanerne invischiato o condizionato.  Di più. Pannella è l’unico politico europeo (oserei dire al mondo ma non disponiamo di informazioni sufficienti in merito) che è entrato in politica benestante e che ne sta uscendo povero, praticamente nullatenente. L’intero patrimonio familiare è servito per finanziare le innumerevoli battaglie radicali. L’ultima contribuzione qualche giorno fa: 50mila euro a favore del ‘Comité Mondial pour l’état de Droit’ che affiancherà il Partito radicale nella campagna all'Onu per il nuovo diritto umano, il diritto alla conoscenza. Inoltre pochi sanno che Pannella, malgrado le sue cinque legislature, non gode di alcun vitalizio pieno. I primi contributi li ha versati nel 1958 quale redattore del Il Giorno. Ma solo 51 anni più tardi, nel 2009, è scattata una pensione da parlamentare per i suoi mandati ‘monchi ’ (si è sempre dimesso prima di metà legislatura per far subentrare il primo dei non eletti, perdendo così i diritti al vitalizio): 2.600 euro al mese integrati da un’assicurazione privata. Poca cosa rispetto a tutti gli altri. E in tempi di spending review e di ossessione mediatica sugli sprechi di denaro pubblico, Pannella rappresenta un faro nella notte. Un uomo di altri tempi, futuri.

Sergio Ravelli  (s.ravelli@fastpiu.it)

Questo scritto fu pubblicato il 1° aprile sul nostro sito 

 

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