La Cina "ha celato l'entità" dell'epidemia di coronavirus nel suo Paese, sottostimando sia i casi totali sia i decessi causati dalla malattia. È quanto emerge da un rapporto dell'intelligence americana redatto per la Casa Bianca e di cui dà conto Bloomberg, citando tre funzionari Usa. Nella sostanza, Pechino ha intenzionalmente fornito una "cronaca pubblica incompleta". Secondo due dei funzionari citati, i numeri della Cina "sono falsi".
Il governo cinese ha ripetutamente rivisto la sua metodologia per il conteggio dei casi, per settimane escludendo del tutto le persone senza sintomi, e solo martedì ha aggiunto più di 1.500 casi asintomatici al suo totale. Le pile di migliaia di urne fotografate fuori delle case funerarie nella provincia di Hubei hanno sollevato ulteriori dubbi.
Deborah Birx, immunologa del dipartimento di Stato che ha fornito consulenza alla Casa Bianca sulla sua risposta allo scoppio, ha affermato ieri che i resoconti pubblici cinesi hanno influenzato le ipotesi in altre parti del mondo sulla natura del virus.
"La comunità medica ha interpretato i dati cinesi con l'idea fosse un cosa seria, ma più piccola di quanto ci si aspettasse", ha spiegato ieri in una conferenza stampa . "Perché penso che probabilmente ci mancasse una notevole quantità di dati, ora che vediamo ciò che è successo in Italia e in Spagna", ha aggiunto.