Sabato, 27 aprile 2024 - ore 01.21

Per questo mi chiamo Giovanni | Massimo Negri

| Scritto da Redazione
Per questo mi chiamo Giovanni | Massimo Negri

Cari amici di Welfare Cremona,

mi affido alla seconda di copertina per iniziare a parlare di un romanzo molto aderente alla realtà e destinato, soprattutto, ai ragazzi e al loro senso civico in formazione: “Giovanni è un bambino di Palermo. Per il suo decMassiimo compleanno, il papà gli regala una giornata speciale: una gita attraverso la città, per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili, per lui è stato scelto proprio Giovanni. Tappa dopo tappa, nel racconto prendono vita i momenti-chiave della storia di Giovanni Falcone, il suo impegno, le vittorie e le sconfitte, le rinunce, l’epilogo. Giovanni scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c’è anche a scuola, è nel ragazzino prepotente che tormenta gli altri, è nel silenzio di complicità che ne avvolge le malefatte. La mafia è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi”.

Luigi Garlando, giornalista alla Gazzetta dello Sport, è autore del libro “Per questo mi chiamo Giovanni”, edito da Rizzoli. Facendo un passo indietro, il lavoro del papà di Giovanni è aprire dei negozi di giocattoli. Ad un certo punto della storia, però, in uno di quei negozi non si vendono più bambole, così come aveva minacciato il picciotto con gli occhiali da sole passato invano a ritirare il pizzo. La catena dei pagamenti è spezzata da un sussulto di coscienza del papà di Giovanni che, a seguito della strage di Capaci del 23 maggio 1992, dove perirono il giudice Falcone, sua moglie Francesca e tre agenti della scorta, mette fine a un’abitudine che si trascinava ormai da tre generazioni. Il papà di Giovanni comprende che quei soldi, regolarmente versati l’ultimo venerdì di ogni mese, erano una tassa pagata per la sicurezza e la protezione garantita dalla mafia; di fatto, un modo involontario di finanziarla. La scelta ha come conseguenza l’incendio del negozio ma la nascita del figlio, chiamato Giovanni in onore del magistrato ucciso, segna uno spartiacque definitivo tra un passato di passività e di paura e un futuro di speranza e di liberazione dai tentacoli della piovra mafiosa.

Detto che da questo libro è stato tratto il film-documentario “Io ricordo”, prodotto da Indiana Production per la Fondazione Progetto Legalità in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le vittime della mafia, termino queste note con una piccola poesia firmata Roberto e apposta sull’albero Falcone, in Via Notarbartolo, a Palermo, dove tante persone lasciano un fiore, un disegno, un pensiero: “Tutta la gente di buona volontà prega / vuol cambiare le cose e tanta forza impiega. / Nessuno si arrende alla disonestà / e con coraggio vuole uscire dall’omertà. / La strada è lunga da seguire / ma con tenacia il fine bisogna perseguire”.

 

Cordiali saluti

Massimo Negri – Casalmaggiore (CR)

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