Dopo le prime esternazioni di rito, più per compiacere l'imputato condannato che per giuridica convinzione, adesso che l'ex cavaliere ha ripreso ad esternare, il prof. avv. Coppi tace, si dilegua, prende le distanze, non si associa, non collabora a infiammare gli animi. E' un silenzio molto significativo da parte di un legale di esperienza consumata; sa bene che Berlusconi dovrà affrontare altri processi nei quali incasserà altre condanne e altre pene accessorie (la compra vendita di De Gregorio per far cadere il governo Prodi, da solo, merita l'interdizione per l'intera esistenza, con un consistente riporto per il caso di reincarnazione umana), per cui ha consigliato di mantenere un profilo basso per non inasprire gli animi compromettendo anche ogni ipotesi difensiva.
Ma l'avv. Coppi non ha fatto i conti con i complici dell'ex cavaliere, quelli che partecipano al lauto banchetto che Berlusconi è capace di procurare, senza far ricorso a scrupoli morali. Sono gli stessi che parlano di guerre civili, di attentato alla democrazia, facendoci credere che recuperare qualche milioni di voti sia un viatico per commettere reati e non darne conto alla magistratura.
L'accanimento difensivo dei vari Santanchè, Belfiore, Verdini, Brunetta, Bondi, Gasparri, Al Fano non nasce da spontanea buona fede, ma da cointeressata esigenza di mantenere un comodo status quo redditizio, esentasse, gestito dal capo con amicizie internazionali delle quali vergognarsi, ma... pecunia non olet.
Rosario Amico Roxas
2013-08-05