Martedì, 21 maggio 2024 - ore 00.57

Progettare il raddoppio delle linee del cremonese con priorità alla Cremona – Codogno.

Servizio ferroviario: è ora di pensare al futuro |G.Trespidi

| Scritto da Redazione
Progettare  il raddoppio delle linee del cremonese con priorità alla Cremona – Codogno.

Regione Lombardia sta onorando l’accordo stipulato nel luglio scorso con RFI riguardo alla linea Mantova – Cremona – Milano finanziando gli interventi infrastrutturali nel tratto ferroviario Codogno – Mantova. Tratto a binario unico, lungo 90 km, con 71 passaggi a livello e 15 stazioni. Al momento non si conosce compiutamente il modello di esercizio che si vuole adottare per i treni regionali "veloci” e "convenzionali” con l’individuazione degli interventi infrastrutturali necessari per la stabilizzazione dell’orario e degli attuali servizi ferroviari della linea. Molto concreti e ambiziosi gli obiettivi dell’intesa firmata a suo tempo dall’Assessore regionale ai Trasporti Alberto Cavalli e dal Direttore Commerciale di RFI Orazio Iacono– dichiara il Segretario provinciale dell’UDC Giuseppe Trespidi – Come, d’altra parte, importanti sono i finanziamenti per gli interventi di adeguamento infrastrutturale individuati da RFI. Ma se veramente si ritiene che la linea Milano - Cremona - Mantova sia un asset strategico per la rete ferroviaria Lombarda sia sul fronte dei trasporti pendolari, perché collega i bacini di Mantova e Cremona all’area metropolitana di Milano, sia perché rappresenta uno degli itinerari merci più importanti del bacino padano, dove sono situati i terminali di Mantova, Cremona/Cavatigozzi e Piadena, occorre avere anche una visione strategica e dei progetti per il futuro. Ciò che è necessario come indicato, seppure flebilmente dal Sindaco di Cremona e in modo più esplicito dal Direttore del quotidiano La Provincia, è pensare e progettare i raddoppi delle linee ferroviarie del cremonese. È vero che con l’accordo tra Regione Lombardia e RFI si mira non solo al miglioramento del servizio e delle prestazioni attraverso un reticolo di offerta più “robusto” con la sistemazione dei servizi viaggiatori, soprattutto quelli per i pendolari, ma si vuol creare, nel frattempo, le condizioni per una gestione più fluida dei servizi merci allora è necessario che si debba pensare non solo al breve ma anche al medio e lungo periodo. – continua Trespidi – Nel merito occorre non dimenticare che con un Protocollo sottoscritto dai più importanti soggetti economici, politici e sindacali si è individuata l’area di Tencara (un milione di mq nel Comune di Pizzighettone) come luogo strategico per lo sviluppo industriale del territorio cremonese. Area che per svilupparsi deve essere dotata di infrastrutture come il Canale navigabile e la linea ferroviaria. Ecco allora che la proposta di raddoppio del tratto di linea tra Codogno e Cremona diventa un obiettivo strategico perché risponde non solo alle esigenze economiche e di sviluppo del territorio ma da anche una risposta adeguata al traffico merci e viaggiatori dell’area cremonese. Di ciò non c’è traccia nel Protocollo RFI Regione però se il Sindaco Galimberti esce allo scoperto ritenendo, giustamente, che Cremona è un cuore dove le vene che gli portano il sangue sono asfittiche e si da da fare perché l’aorta rappresentata dalla linea Cremona - Codogno diventi veramente tale raddoppiandola. Occorrono progetti strategici e prioritari per il futuro senza trascurare il presente e questo è senz’altro uno su cui puntare. Tutti i capoluoghi di provincia attorno a Milano sono servite dalle ferrovie con il doppio binario perché Cremona no? Perché a RFI non si chiede di quantificare il costo del raddoppio della tratta Cremona – Codogno? Se insieme alla realizzazione dell’accordo fatto si aggiunge la scelta di un progressivo svecchiamento dei mezzi con cui si accolgono i passeggeri, che ovviamente riguarda tutte le linee del cremonese (circa il 40% non è dotato di aria condizionata e non è neppure ipotizzabile installarla), e – conclude Trespidi – si attuano gli interventi che i Dirigenti di TreNord hanno descritto durante un incontro, svoltosi recentemente nella sede Regionale di Cremona allora potremmo dire che lo slogan “Signori si cambia!” ha una sua concretezza. Occorre che la politica cremonese cominci tutta insieme a darsi obiettivi ambiziosi partendo dal presupposto che se si vogliono realizzare non si deve chiedere solo ad altri – in questo caso RFI – di investire risorse ma di comparteciparvi economicamente a tutti i livelli. L’UDC ritiene che i pendolari e i viaggiatori del territorio cremonese abbiano bisogno non solo di fatti e di concretezza ma anche di proposte e visioni strategiche e di compattezza nel portare avanti gli obiettivi che si ritengono prioritari per una mobilità adeguata e sostenibile traguardata a un maggiore sviluppo, una buona qualità della vita e l’uscita da un isolamento di comunicazione viabilistica e ferroviaria che avvolge il nostro territorio. Milano è strategico per la Lombardia e prima si migliorano i collegamenti ferroviari con adeguati investimenti infrastrutturali e quanto prima Cremona uscirà dalla condizione di Cenerentola in cui è stata relegata dalla politica in questi anni in cui han prevalso gli investimenti e le realizzazioni in campo stradale e autostradale.

Cremona 09 novembre 2014

Giuseppe Trespidi, Segretario Provinciale UDC Cremona

1837 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria