Martedì, 16 aprile 2024 - ore 20.53

"Troppi interessi privati dietro le scelte della Provincia di Cremona", la denuncia di Sel

| Scritto da Redazione

Le scelte  della Provincia di Cremona, sulle cave di argilla, 4 milioni di M3, distruggeranno per sempre il “Geotipo” del Naviglio di Melotta , dimostrando così di praticare una politica ambientale miope e genuflessa.

Sinistra Ecologia Libertà vuole denunciare come da qualche tempo, sul territorio Cremasco si stanno concentrando forti interessi  privati , dove la politica locale, irresponsabilmente,  si pone “debolissima” di fronte alle potenti lobby economiche che si muovono dentro il tessuto connettivo territoriale degli affari legati allo sfruttamento dell’ambiente, le quali, abilmente cercano sponde, non sempre lecite, nella classe politica al governo della Regione Lombardia.  

La vicenda di Cappella Cantone, il deposito sotterraneo del GAS al Pianalto , il ” luna park” della pesca alle -ex cave Danesi- (vedi nostro esposto 7 febbraio u.s.), e la proposta di revisione del piano Cave Provinciale, sono solo gli esempi più riconoscibili dell’opacità di comportamento che sta  caratterizzando la politica locale del centrodestra nostrano.

La revisione del piano cave della Provincia di Cremona, è iscritta  all’ordine del giorno della Commissione-sesta, al Pirellone, perciò a breve verrà esaminata. In essa si prevede l’inserimento di un giacimento di argilla di oltre 4 milioni di metri-cubi . Un’ altro bel regalo alla proprietà Danesi targato Provincia di Cremona.

Infatti, nella revisione del piano cave provinciale, è stato inserito, ex novo,il perimetro di un “giacimento di argilla". Premessa ,questa, ad un piano di estrazione (nuova cava) dell'estensione di oltre 180 ettari (4 volte la superficie della Città del Vaticano), 3,5milioni di mc, che si aggiungono a quelli già concessi di 500.000-1.000.000mc, tutto ciò nell'area protetta dalla Regione Lombardia, nel Pianalto di Romanengo, e  senza che  ce ne sia un giustificato bisogno/domanda,  per il mercato del laterizio nazionale.

La richiesta lascia esterrefatti per  il modo con cui viene presentata.  Camuffata da”giacimento” si vuole far credere che tale rimarrà. Intonso. Tutti, sanno bene, che questo non corrisponde al vero. Ciò, non è altro che, un escamotage, per fare in modo che la prevista cava entri a far parte del prossimo PIANO CAVE PROVINCIALE  (previsto per il 2013) assoggettandola, in questo modo , d’ufficio, passando così indenne le osservazioni di rito  al nuovo piano, con tutto quello che ne consegue.  Per capire meglio la tattica sarebbe come se, si  concedesse la licenza di un negozio senza chiedere alla proprietà  di rispettare le procedure normalmente richieste ad altri;   poiché l’apertura, comunque,  avverrà ,ma solo  successivamente. Ma chi si vuole prendere in giro ? Ecco questo è quello che gli amministratori della Provincia di Cremona  e con essi anche i comuni coinvolti Soncino,Ticengo e Casaletto di Sopra consapevoli di ciò,  si apprestano a chiedere al Consiglio Regionale  Lombardo.

SEL si auspica che dopo l’esame in commissione, il Consiglio Regionale respinga tale assurda pretesa.

Se malauguratamente ciò non si verificasse, sarebbe una insanabile perdita del nostro patrimonio economico,  ambientale e naturalistico  più grande.
E' questo, infatti,  un particolare geosito, che si eleva dal livello fondamentale della pianura per una decina di metri, e rappresenta il territorio geologicamente più antico dell'intera pianura lombarda, lembo relitto dell'antico livello della pianura (Pleistocene, circa 300.000 anni di età, contro i 10-15 dei terreni circostanti).
I sostenitori del progetto della cava (i comuni citati e la  Provincia di Cremona) sostengono che l'area di scavo è posta al di fuori della riserva vera e propria e comunque si dovrà ridefinire l'ambito di tutela con modificazioni di alcuni vincoli ambientali. Con questo progetto, invece, intaccando massicciamente l'orlo del pianalto si rischia di destabilizzare tutto il delicato ecosistema, non più reintegrabile nella sua struttura originale, dando il via a possibili ulteriori manomissioni e a un degrado ambientale irreversibile.              

Alvaro Dellera – Gabriele Piazzoni responsabili SEL Crema e Provincia.


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