Referendum Giustizia Enrico Letta (PD) è per votare NO ma lascia libertà di coscienza | GCStorti
Personalmente ritengo che fra il SI ed il NO all’abrogazione vi sia una terza posizione. Quella di non andare a votare e far fallire ‘questa spallata sulla giustizia’ facendo mancare il quorum del 50%+1.
I referendum abrogativi sulla giustizia sono vicini.
Il prossimo 12 giugno si voterà , oltre che per le amministrative, anche su cinque quesiti referenderai:
- riforma del CS;
- equa valutazione dei magistrati;
- separazione delle carriere dei magistrati sulla base della distinzione tra funzioni giudicanti e requirenti;
- limiti agli abusi della custodia cautelare;
- abolizione totale della legge
I sondaggi sulla partecipazione danno una percentuale di votanti fra il 25-30% e quindi molto al disotto del 50%+1 richiesto dalla legge per la validità dei referendum.
La stagione Referendaria promossa dalla Lega e Radicali fallirebbe.
Per i referendum sulla giustizia hanno firmato anche altri come Forza Italia, Coraggio Italia , Italia Viva di Renzi ed anche alcuni esponenti del PD.
A Cremona, del PD, hanno firmato per i Referendum il deputato Luciano Pizzetti, il vice sindaco Andrea Virgilio , il Presidente del Cosniglio Comunale di Cremona Paolo Carletti e pochi altri.
La gran parte degli iscritti ed elettori del PD non si sono fatti convincere da Salvini a firmare.
Ecco le forze politiche che daranno l’indicazione per il NO all’abrogazione.
Per il NO è il Movimento 5 stelle: «I quesiti referendari sulla giustizia offrono una visione parziale. Siamo orientati a respingerli», ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte.
Per il NO è anche il PD con il segretario Enrico Letta molto convinto per questa scelta.
Ha detto Enrico Letta : «Io penso che una vittoria dei SI aprirebbe più problemi di quanti ne risolverebbe; Aggiungendo però: «Il Pd non è una caserma, c’è la libertà dei singoli che resta in una materia come questa».
Ma chi ha spinto per ‘ la libertà di coscienza’ nel PD ? Non è un mistero che per il SI si sono espressi sia alcuni esponenti degli ex renziani di Base riformista (come Stefano Ceccanti, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e Andrea Marcucci ex capogruppo al Senato) sia esponenti della sinistra del partito (come Massimiliano Smeriglio e Goffredo Bettini)
Liberi e Uguali, invece, non ha ancora preso una posizione ufficiale, ma l’orientamento prevalente è per NO.
Sinistra Italiana invece si è già espressa per il NO.
Chi resta quindi a favore e da indicazione per SI all’abrogazione?
Come scrive 'Il sole 24 Ore' di qualche giormo or sono "Chiaramente a favore dei quesiti ci sono i Radicali e la Lega (che hanno raccolto le firme), ma anche Forza Italia è con convinzione a favore del sì sui cinque quesiti, essendo le materie (soprattutto il no alla legge Severino e la separazione delle carriere) una vecchia battaglia di Silvio Berlusconi e dei moderati del centrodestra (come Coraggio Italia). Ma su questa posizione sono anche i partiti centristi provenienti dall’area di centrosinistra: Italia Viva di Matteo Renzi (che ha firmato i referendum, in nome della lotta al «corporativismo dei magistrati e delle correnti») e Azione di Carlo Calenda (in base alla convinzione che la «presunzione d’innocenza va affermata ogni giorno e il carcere prima della condanna definitiva è una misura eccezionale, non la regola», come ha spiegato il vicesegretario di Azione Enrico Costa)".
Da 'Il sole 24 Ore' leggiamo che Fratelli d’Italia differenzia il voto
"E se (osservano i critici) ad avvicinare Matteo Salvini alle posizioni garantiste dei Radicali possono aver pesato le sue recenti vicende giudiziarie, Fratelli d’Italia è restata più fedele alle tematiche della destra nazionale e non ha dato il sostegno convinto a tutti e cinque i quesiti: il partito è per il SI su separazione delle carriere dei magistrati, equa valutazione dei magistrati e riforma del CSM. Voterà no, invece, su abolizione della legge Severino e sui maggiori limiti alla custodia cautelare. «La proposta referendaria sulla carcerazione preventiva – ha spiegato la leader Giorgia Meloni – impedirebbe di arrestare spacciatori e delinquenti comuni che vivono dei proventi dei loro crimini".
Considerazioni finali.
Personalmente ritengo che fra il SI ed il NO all’abrogazione vi sia una terza posizione. Quella di non andare a votare e far fallire ‘questa spallata sulla giustizia’ facendo mancare il quorum del 50%+1.
Credo che questa sia un posizione legittima sul piano del diritto di voto che è stata utilizzata anche in altre occasioni referendarie.
Salvini , per pure ragioni politiche, intende intestarsi la vittoria dei SI pensando di riconfermare la sua leadership del centrodestra preparando così la vittoria del 2023.
Ma vi è anche un problema di merito. Come ha detto Letta , tre di questi referendum sono superati dalla riforma in discussione in parlamento. Certamente la legge Severino ‘ andrebbe aggiustata’ ma qui si chiede la totale abrogazione e questo non va bene.
Sono quindi d’accordo con Enrico Letta che questi temi vanno risolti in parlamento.
Per questo , io che ritengo che Salvini, sia una sciagura per l’Italia e per l’Europa non andrò a votare sperando che lo facciano molti elettori del centrosinistra.
Salvini andrà a sbattere contro il muro , si indebolirà nella speranza che all’interno della Lega si apra una nuova stagione.
Spero che a Cremona si possa formare un comitato del non voto a cui darò la mia personale adesione.
Solo molto deluso da quei dirigenti del PD che stanno tirando la volata a Salvini ed alle sue posizioni ‘di controsistema’.
Salvini va sonoramente sconfitto e non aiutato.
Gian Carlo Storti
Cremona 23 maggio 2022