Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 07.13

RIPRENDIAMOCI IL DIRITTO ALLA SALUTE IN PIAZZA A MILANO IL PRIMO APRILE

RIFONDAZIONE COMUNISTA: RIPRENDIAMOCI IL DIRITTO ALLA SALUTE, IN PIAZZA A MILANO IL PRIMO APRILE

| Scritto da Redazione
RIPRENDIAMOCI IL DIRITTO ALLA SALUTE IN PIAZZA A MILANO IL PRIMO APRILE

Sabato prossimo I aprile in Piazza del Duomo a Milano dalle ore 15 scende in piazza il popolo che vuole difendere il diritto universale alla salute, quello scritto nell'articolo 32 della Costituzione, per cui ogni essere umano quando è malato non si deve preoccupare di nulla se non di guarire ed è curato in tempo, in modo adeguato da un servizio sanitario non solo capace di curare ma che ha come fondamento e obiettivo la prevenzione della malattia e il benessere di ogni persona. Questo voleva ottenere la famosa legge 833 del 1978 istitutiva del nostro Servizio Sanitario Nazionale, gratuito e finanziato dalla fiscalità generale. Quel Servizio Sanitario Nazionale è ora in pericolo. E' stato quasi distrutto da un lento attacco da parte di poteri politici e lobby convergenti, nazionali ed europei, che hanno messo al centro il profitto, il mercato, la concorrenza indebolendo le politiche pubbliche in nome dell'austerità e del pareggio di bilancio, in nome della diminuzione del debito per arrivare a mercificare tutti i servizi pubblici, a partire dalla sanità.

In Italia la Lombardia è stata un laboratorio acceleratore di queste politiche fino ad arrivare alla L.R. 22 che mette sullo stesso piano sanità pubblica e sanità privata. In realtà il risultato è un meccanismo ben oliato di drenaggio dei soldi pubblici verso gli investitori privati, mentre le persone e i loro diritti sono marginali.

I governi di centro destra, di centro sinistra e di unità nazionale non hanno mai veramente arginato la pervasività del modello lombardo, si sono mossi con le stesse coordinate: hanno costantemente indebolito il SSN con tagli e mancati finanziamenti. Ora mancano centomila e più infermieri, 30 mila medici e molte altre figure professionali sanitarie. L'allarme è altissimo, siamo ad un passo dalle macerie e dall'azzeramento della legge 833 e quindi fuori dalla Costituzione. Il nostro sistema sanitario non è già più un servizio universale: c'è una sanità per chi può pagare e una per chi non può. La maggioranza del popolo italiano, chi lavora ed è precario, chi è in pensione, chi non ha reddito ha ormai una sanità di serie B, faticosa e iniqua.

Abbiamo poco tempo per evitare il crollo. La piazza di sabato può essere un nuovo inizio che inneschi mobilitazione e conflitto. Noi lavoriamo perché sia inizio di un movimento popolare di difesa della sanità pubblica fatto da associazioni, sindacati, comitati e coordinamenti di scopo, soggetti politici, tutte le forme possibili di aggregazione e di partecipazione che si battano per una piattaforma che rompa i meccanismi esistenti del neoliberismo consociativo e che metta a fuoco quali sono i punti dirimenti a livello regionale, nazionale, e i vincoli europei da combattere e da rimuovere, in sintonia con i movimenti per la sanità pubblica che con più forza e determinazione si muovono negli altri paesi europei. Con questa visione e con questa volontà aderiamo alla manifestazione del I aprile organizzata da Medicina Democratica, Campagna dico 32!, dal Coordinamento regionale per il diritto alla salute, dalla Rete Europea contro la Commercializzazione della Salute. 

Anche Cremona sarà presente in piazza a Milano per chiedere giustizia per quanto successo in pandemia, per chiedere ospedali efficienti con più personale (non nuovi muri!), per il ripristino di Area Donna, per avere servizi sanitari territoriali efficaci, per aumentare i medici di base, per case di comunità che non siano scatole vuote, per la medicina scolastica e del lavoro, perché nessuna donna partorisca più in auto, perché visite e interventi siano dati nei tempi utili ai pazienti e non dopo attese di mesi e mesi o dopo aver pagato profumatamente gli specialisti, per uno studio epidemiologico completo che metta in collegamento cause ed effetti delle malattie connesse all'inquinamento perché si possa agire e fare prevenzione. 

La salute non è una merce, la sanità non è un'azienda!

Francesca Berardi co-segretaria federazione PRC-SE di Cremona

Giovanna Capelli responsabile Sanità Regione Lombardia

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