Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 22.57

Rottura fra Torchio e PD ?

| Scritto da Redazione
Rottura fra Torchio e PD ?

L’opinione di G. Torchio. “Quando 5 mesi fa, con i gruppi di opposizione, chiesi al capogruppo del Pd di sottoscrivere il nostro odg sulla ndrangheta, con annesse intercettazioni ad opera dei Ros, mi fu risposto che si trattava di un’azione forse condivisibile ma inappropriata.
Poiché la Direzione Distrettuale Antimafia e le Procure stanno svolgendo indagini puntuali e mirate anche in provincia di Cremona, mi chiedo quale sarà il voto del Pd, del Pdl e di tutti gli altri gruppi quando verrà trattato il nostro Ordine del giorno che segue alla
già avvenuta trasmissione alla Procura di ogni documentazione su cave ordinarie, di prestito, discariche di amianto, etc.
Nel frattempo, aldilà di documenti e ordini del giorno di facciata, come in passato anche recentemente ho fornito personalmente ogni supporto concreto e documentale alle
indagini in corso da parte della DDA.
Questi i fatti che interessano i cittadini. Purtroppo, le reazioni di questi giorni vanno però oltre, e chiamano in causa la lunghezza della mia esperienza politica. Or bene, scorrendo i nomi del gruppo di comando del PD al vertice delle Aziende pubbliche vien da
dire che, se io sono un dinosauro, loro sono dei brontosauri.
L’età anagrafica ci accomuna, ma il grado di autonomia di giudizio rispetto al partito ci separa.
Lo stesso si potrebbe dire per l’attuale deputato cremonese del PD, che quando io iniziai a fare politica era già un piccolo funzionario, ancorché in calzoni corti.
O per il mio coetaneo segretario nazionale, o per il futuro sindaco di Torino che è più anziano di me, ma forse l'ombra della quercia mantiene giovani. Spiace poi che il
mio consulente alla redazione del Patto per lo Sviluppo,
Titta Magnoli, invece di essere fiero di un lavoro che fu condiviso da tutti e che proprio in
questi giorni è stato evocato e rivalutato dalle forze economiche preferisca
inserirlo nelle cose da rottamare.
Chissà che non sia da rottamare anche il modo in cui intervenivamo sulle sempre
più numerose crisi aziendali: sarà pure un modo vecchio, ma se si fosse
dato ascolto ai "dinosauri", la vicenda Tamoil sarebbe stata affrontata con
ben altra tempestività.
Ma credo occorra guardare al futuro; magari superando quell’assetto consociativo che affonda le sue radici in quell’accordo DC - PCI, che Vernaschi e la sinistra democristiana avversarono e che tuttavia sembra trionfare ancor oggi, con annessa rimozione
della memoria del grande Sindaco (oggi celebrato da una Giunta di centro-destra.

Questo metodo consociativo non è, non può essere una nuova religione civile:
anche perché esso ha prodotto una stagione oligarchica che non transita per la società civile e per i suoi legittimi e diffusi interessi.
Nella gestione dei servizi comuni, quest’oligarchia determina una situazione in cui decisioni delicate, che riguardano la vita di ogni cittadino, vengono prese negli anfratti
di qualche palazzo e non alla lucedel sole.
Dire che il PD non può barattare la sua capacità di fare opposizione con qualche nomina nelle aziende pubbliche, è “guardare a ere geologiche passate” o è l’espressione della
necessità di una politica nuova, più aperta, che consenta un ricambio generazionale
senza rinunciare all’esperienza dei più anziani?
Si guardi alle prossime scadenze elettorali amministrative, alcune delle quali sono imminenti: non mi inquieta il “fuoco amico”, mi preoccupa piuttosto che si pensi di poter fare a meno di quella parte centrale di elettorato liberale, moderata, d’opinione che al nord è necessaria per sconfiggere l’asse leghista-pidiellino”.

Giuseppe Torchio

Cr 8.4.2011

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