Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 17.16

Sala Civica di Bozzolo gremita per la conferenza su Don Primo Mazzolari

Oltre 150 persone hanno riempito la Sala Civica di Bozzolo per la conferenza che don Bruno Bignami ha tenuto su don Primo Mazzolari, concentrandosi in particolare sugli anni dal 1922 al 1940

| Scritto da Redazione
Sala Civica di Bozzolo gremita per la conferenza su Don Primo Mazzolari

Oltre 150 persone, mercoledì sera, hanno gremito la Sala Civica di Bozzolo per seguire la conferenza di don Bruno Bignami sugli anni di don Primo Mazzolari a Cicognara (1922-1932) e il ritorno a Bozzolo (dal 1932 fino alla Guerra). Cicognara, pur con una fredda accoglienza e in presenza di povertà e di ben 11 osterie, con un consumo di oltre 2500 ettolitri di vino su una popolazione di 1300 anime, diventa una palestra di intensa attività personale, di condivisione della vita della gente, con grande rispondenza. Non tarda lo scontro con il fascismo. Nell’ottobre del 22 il Comitato segreto d’azione di Viadana scrive a don Primo: «Si ricordi Reverendo che non siamo atei, né contrari alla religione!». Don Mazzolari si scontra con il fascismo sul tema dell’educazione: troppi balli, divertimenti e feste esaltano panem et circenses. Pur in una situazione economica di forte recessione, con la quota novanta, gli scopai di Cicognara danno una settimana di lavoro per sostituire una campana, viene realizzato il nuovo teatro anche con proiezione di film, l’ambulatorio per i poveri. Nel 1927 viene fatta la prima processione del Corpus Domini con 600 uomini dietro il Santissimo e nel 1929 viene realizzato il nuovo altare con il costo di ben 36000 lire.

Nel 1932 il rientro a Bozzolo è molto sentito e con il compito gravoso di unificare le due parrocchie di Santa Trinità e di San Pietro. A Bozzolo si patisce la fame al punto che, per Natale, giunge un aiuto economico del vescovo al parroco che lo distribuisce alle 350 famiglie indigenti. La vicenda si ripete l’anno successivo. Ogni mese la parrocchia spende mille lire per i poveri e nel Natale del ’33 si preparano 300 pacchi parrocchiali per le famiglie bisognose. Nell’archivio storico diocesano le note di don Primo, in preparazione delle visite pastorali del 1937 e del 1942, parlano chiaro: la crisi economica ha fatto chiudere ogni industria locale, pochi artigiani, molti emigrati tra cui 80 terrazzieri in Africa Orientale, molti rientri in campagna, con agro ristretto e poco fertile, paese poverissimo e ad alta disoccupazione, case sufficienti ma carenti sul piano igienico. Pur con un partito unico manca l’unità degli animi con contrasti personali al vertice, non graditi al popolo. Anche la relazione per la visita pastorale del 1942 conferma il dato di crescita delle famiglie povere.

Don Bruno Bignami si sofferma sugli anni 1934-1936, caratterizzati da rapporti meno burrascosi con il fascismo. Il 25 marzo del 1934 don Primo partecipa alle votazioni plebiscitarie e condivide la guerra in Etiopia, ma, nel frattempo, torna sui libri, in particolare segue lo spiritualismo francese, un mondo culturale transalpino in fermento, il subbuglio sulla crisi della parrocchia e inizia a scrivere. I viaggi bresciani gli propiziarono il l’amicizia con il libraio Vittorio Gatti e nel 1934 si stampa il primo libro, La più bella avventura, seguito dal Samaritano, dove si riapre il conflitto con il fascismo, fino alla pubblicazione I lontani, con l’emergere di tensioni con la curia e con il regime.

Articolato il dibattito, con contributi del prof. Bettoni e di Guido Pelizzoni. Il Sindaco ha espresso la solidarietà degli amici a don Bruno per le recenti incursioni di hacker che hanno recato gravi danni all’archivio informatico, tramite false richieste di aiuto a indirizzi postali fasulli.

La prossima conferenza dedicata a Mazzolari, scrittore e uomo di pensiero, tra la guerra, la ricostruzione e il completamento della sua esperienza a Bozzolo, si terrà mercoledì 29 ottobre alle 21:15 nel salone parrocchiale.

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