Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 11.05

Sissa Trecasali dice no all’autostrada Tirreno-Brennero, sabato sit-in di protesta

Anche il circolo PD di Sissa Trecasali aderisce alla manifestazione di sabato 11 aprile

| Scritto da Redazione
Sissa Trecasali dice no all’autostrada Tirreno-Brennero, sabato sit-in di protesta

«Non abbiamo bisogno di nuove autostrade: il nostro Paese, e la Lombardia in particolare, ha in media più autostrade che il resto d’Europa. Mentre risultiamo nettamente arretrati nel settore delle reti ferroviarie, metropolitane e del servizio di trasporto pubblico». Con queste parole, le molte sigle aderenti invitano la cittadinanza al sit-in di protestra e proposta intitolato Tirreno-Brennero. Fermiamo il nuovo ecomostro, che si terrà sabato 11 aprile alle 15:00 a Sissa Trecasali. «L’impatto ambientale che la Ti-Bre, con la Cremona-Mantova, avrà sul territorio è inaccettabile: 145 km di asfalto; 3.000 ettari di terreno fertile cementificato; escavazione di 16 milioni di metri cubi di inerti; centinaia di aziende agricole costrette a chiudere; addio alla “food Valley” nel parmense e al distretto del biologico nel casalasco; incremento delle emissioni di anidride carbonica nell’ambiente per l’aumento di traffico e la sua costruzione; per l’inutilità conclamata da flussi di traffico inesistenti (studio Polinomia 2003); per il costo di questo disastro, pari a una manovra finanziaria, di circa 5 miliardi di € (3,4 la Ti-Bre, 1,5 la Cremona-Mantova), tutti a carico della collettività; perché i benefici e i profitti sono solo per le due concessionarie: Autocisa e Stradivaria», proseguono gli organizzatori, che invece sono favorevoli al completamento della linea ferroviaria Tirreno-Brennero.

«Con la realizzazione dei lotti mancanti della Pontremolese e il suo completamento con la tratta Parma-Verona attraverso la più vantaggiosa soluzione con il percorso via Piadena-Mantova», spiegano gli aderenti, la Tirreno-Brennero ferroviaria «è l’unica vera opera in grado di collegarci all’Europa in modo moderno e sostenibile; ci farà risparmiare migliaia di tonnellate di anidride; toglierà traffico, soprattutto pesante, dalle nostre strade; potrà essere utilizzata come una metropolitana leggera; perché il costo, pari circa alla metà di quello autostradale, può essere finanziato accantonando, con apposita legge, una quota dei pedaggi autostradali dell’A15 (La Spezia-Parma) alla cui concessionaria il governo ha già garantito maggiori incrementi tariffari per circa 1,3 miliardi di € per il parziale finanziamento del tratto autostradale; perché è quello che ci chiede l’Europa: il passaggio del 50 % del flusso passeggeri su media distanza e del flusso merci su lunga distanza dal trasporto su gomma ad altre modalità; per il bene del pianeta e per togliere veleni dalla Pianura Padana».

«Abbandoniamo la politica delle grandi opere», concludono i cittadini, «a vantaggio di una nuova mobilità e di una diversa politica del territorio».

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