Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 18.59

''Stai qui'' ecco i cerchi rossi che segneranno le distanze sulla METRO di Milano

Le impronte bianche di due suole di scarpa: prime prove per la gestione della «fase 2» sui mezzi pubblici dell’Atm

| Scritto da Redazione
''Stai qui'' ecco i cerchi rossi che segneranno le distanze sulla METRO  di Milano

Grossi adesivi a fondo rosso. Le impronte bianche di due suole di scarpa. E la scritta: «Stai qui». Eccola, la campagna - al momento in fase di test - per la gestione della «fase 2» sui mezzi pubblici dell’Atm. Secondo il modello, sui treni del metrò, quei cerchi serviranno a indicare il distanziamento dei passeggeri, le posizioni corrette per non stare troppo vicini e contenere il rischio di contagio.

Allo scattare della «fase 2» e con la ripresa delle attività, occorrerà evitare che milioni di persone - tutti i lavoratori che non possono svolgere il loro lavoro in smart working - entrino e si muovano in città nella stessa fascia oraria, utilizzando mezzi pubblici che invece dovranno contingentare gli ingressi, da Atm a Trenord. Considerando il milione e 400mila abitanti di Milano, il milione che ogni giorno vi si reca per lavoro o studio e i 3,2 milioni della Città metropolitana, si stanno studiando orari di ingresso in negozi, imprese, università, esercizi e uffici pubblici scaglionati durante la giornata e nella settimana. Al vaglio del Tavolo dello Sviluppo c'è l'ipotesi di distribuire il lavoro su 7 giorni anziché su 5. Trenord ha aperto un confronto con il mondo industriale e le università per capire i flussi di passeggeri.

Desincronizzare i tempi di entrata e uscita dalle attività lavorative e sfruttare al massimo la flessibilità consentita ai lavoratori: sono gli obiettivi su cui sta lavorando il Comune di Milano, sia sul fronte interno (per i 15mila dipendenti si studia un ingresso fino alle 11 e un'uscita ugualmente flessibile) sia in coordinamento con le aziende che operano sul territorio, in particolare le più grandi.

Certa che «si troveranno regole dinamiche, con orari di apertura diversi a seconda delle categorie» è Confcommercio Lombardia. «Si tratta di innovare gli orari della città», dice il vicepresidente Carlo Massoletti. Le premesse sono la riapertura o meno delle scuole, che muovono un ampio flusso di persone, e la mancanza di turisti (11 milioni nel 2019 a Milano). «Per primi si attiveranno gli ingrossi per il rifornimento, i grandi uffici e gli esercizi pubblici che li servono. Poi i negozi». E anche qui ci saranno aperture differenziate in base alle esigenze della clientela: «Quella di un negozio di ferramenta ha bisogno di un orario diverso rispetto a quella di un negozio di abbigliamento».

 

 

fonte aise

 

 

700 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria