STOP ALLE NUOVE TRIVELLAZIONI IN EMILIA, “POSSONO AVER CONTRIBUITO AL TERREMOTO” EMILIA ROMAGNA. DOPO LE RIVELAZIONI DEL DOSSIER ICHESE, ANTICIPATE DALLA RIVISTA SCIENCE, IL PRESIDENTE VASCO ERRANI DECIDE DI ALLARGARE A TUTTA LA REGIONE IL TEMPORANEO DIVIETO DI NUOVE RICERCHE DI IDROCARBURI NEL SOTTOSUOLO: "L'ANTICIPAZIONE DEL DOSSIER HA CREATO SOSPETTO, MI SCUSO PER QUANTO ACCADUTO". LO STUDIO SCIENTIFICO NON ESCLUDE UN RAPPORTO DI CAUSA/EFFETTO TRA PERFORAZIONI E ATTIVITÀ SISMICA MA NON PUÒ DIMOSTRARLO CON CERTEZZA. Con qualche colpevole settimana di ritardo, visto che le conclusioni del rapporto della commissione Ichese erano già state anticipate pubblicamente dal settimanale Science, il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani ieri ha dovuto ammettere che il problema c’è. Serio. E che in via precauzionale, in attesa di ulteriori approfondimenti sullo stato del sottosuolo, la regione dispone “la sospensione in tutta l’Emilia-Romagna di qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi, come abbiamo fatto sin qui nel cratere del sisma”. Insomma, da oggi viene estesa a tutto il territorio regionale la sospensione che riguardava solo le zone interessate dal sisma di due anni fa (ma quelle già in atto continuano). E non poteva fare altrimenti la giunta di Vasco Errani, visto che la commissione Ichese, nel suo rapporto fitto di 213 pagine, sostiene che potrebbe esserci una relazione di causa/effetto tra i terremoti che hanno colpito l’Emilia il 20 e 29 maggio 2012 e le attività di estrazione realizzate dalla Gas Plus nei pozzi del Cavone a San Possidonio, a venti chilometri dall’epicentro del sisma che uccise 27 persone e devastò la bassa modenese.
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