Alcuni giornalisti tedeschi della Suddeutsche Zeitung avrebbero scoperto il codice etico in base al quale Facebook cancella o permette la pubblicazione dei post. Anche i post che contengono offese, toni sprezzanti, espressioni violente o minacciose relative a razza, etnia, religione, provenienza nazionale, orientamento sessuale e identità di genere vengono censurati.
Per quanto riguarda le religioni (per Facebook islam, cattolicesimo e Scientology da questo punto di vista vanno messe sullo stesso piano) si tende a tutelare gli appartenenti ai gruppi religiosi, cioè i fedeli, mentre è concessa più libertà sulle religioni in sé.
Il codice etico di facebook si presta a diverse considerazioni.
Tenere segreta la propria scala di valori non era dunque giusto e lo scoop dei giornalisti della Suddeutsche Zeitung dovrebbe agevolare un processo di trasparenza e di comunicazione. Chiunque abbia un account su Facebook ha il diritto di conoscere in base a quali valori e a quali criteri le sue parole verranno censurate e/o rese pubbliche. Entrando nel merito del codice etico, ciò che più colpisce è la sua neutralità. Il suo obiettivo fondamentale è evitare scandali che possano danneggiare il social media e il suo business inducendo gli utenti ad abbandonarlo.
I moderatori applicano regole piuttosto generiche e buoniste, affinché nessuno possa accusare FB di essere razzista o di stare dalla parte dei bulli.
Trapela in maniera netta una morale fatta su misura per agevolare il business e non intralciarlo.
fonte comunicati-stampa.net